ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09180

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 427 del 14/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: MATARRESE SALVATORE
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 14/05/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
D'AGOSTINO ANGELO ANTONIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 14/05/2015
PIEPOLI GAETANO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO 14/05/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 14/05/2015
Stato iter:
03/08/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/08/2016
DELRIO GRAZIANO MINISTRO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/08/2016

CONCLUSO IL 03/08/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09180
presentato da
MATARRESE Salvatore
testo di
Giovedì 14 maggio 2015, seduta n. 427

   MATARRESE, D'AGOSTINO e PIEPOLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto si evince dai dati pubblicati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti relativi all'anagrafe delle opere incompiute, persistono in tutta Italia centinaia di investimenti, attivati dalle amministrazioni, in opere pubbliche che, per cause diverse, non sono mai arrivate all'ultimazione dei lavori e di fatto sono delle incompiute. Questo stato di fatto potrebbe determinare un elevato spreco di risorse pubbliche nonché il mancato soddisfacimento delle necessità della collettività cui sono state destinate tali opere;
   i dati, rilevati da un rapporto di sintesi pubblicato dall'Istituto per l'innovazione e per la trasparenza degli appalti e compatibilità ambientale, ottenuti da segnalazioni degli enti locali interessati e dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per quanto riguarda i lavori di rilevanza nazionale, evidenziano allo stato 692 opere incompiute al 31 dicembre 2013 che corrispondono ad un importo al lordo degli oneri pari a circa 3,5 miliardi di euro. I lavori eseguiti ammontano a 1,1 miliardi di euro (33 per cento), i lavori necessari al completamento ammontano a circa 1 miliardo di euro (30 per cento), gli oneri complessivi ammontano 1,3 miliardi di euro (37 per cento) e di questi ultimi non è nota la quota già spesa e quella residua. L'elenco delle opere comprende strade, impianti sportivi, ospedali, scuole, parcheggi, aeroporti e altre strutture pubbliche iniziate e mai ultimate;
   in particolare, le opere incompiute sono così suddivise sul territorio nazionale: Veneto 25, Campania 10, Lazio 82, Calabria 64, Valle d'Aosta 1, Piemonte 25, Liguria 18, Lombardia 19, Friuli-Venezia Giulia 13, Provincia autonoma di Bolzano 14, Toscana 43, Emilia-Romagna 24, Marche 20, Umbria 17, Abruzzo 33, Molise 18, Basilicata 37, Puglia 59, Sicilia 67, Sardegna 68, Ministero Infrastrutture e Trasporti 35;
   il 44 per cento delle opere incompiute riguardano nuove realizzazioni; se a queste sommiamo quelle per recupero e restauro si arrivano a contare 368 opere (54 per cento) per le quali la conclusione dell'intervento è necessaria per la fruibilità: per completarle servirebbero 775 milioni di euro al netto degli oneri;
   la maggior parte delle opere incompiute sono relative a infrastrutture sociali (62 per cento) e necessitano di 452 milioni di euro al netto degli oneri. Le infrastrutture di trasporto (39 per cento), invece, richiedono 359 milioni di euro al netto degli oneri per il completamento. Le 101 infrastrutture ambientali necessitano di 101 milioni di euro al netto degli oneri. Le infrastrutture a rete rappresentano circa un quinto delle opere incompiute e di queste la metà (51 per cento) richiedono, per essere completate, 154 milioni di euro al netto degli oneri;
   poco più della metà (51 per cento) delle opere hanno un valore superiore al milione di euro e di queste sono 99 quelle che superano la soglia comunitaria;
   il 51 per cento delle opere sono incompiute a causa della mancanza di fondi; seguono le interruzioni per cause tecniche (208, pari al 31 per cento) e quindi per il fallimento dell'impresa esecutrice (188, pari al 28 per cento);
   il 55 per cento delle opere non sono fruibili dalla collettività; 224 (33 per cento) sono fruibili con uso ridimensionato e appena 77 (12 per cento), invece, sono fruibili. Quanto allo stato di avanzamento ed alla previsione di utilizzo, quasi due su tre (416, pari al 63 per cento) sono state completate per una quota inferiore ai 4/5 e non lasciano prevedere un utilizzo anche ridimensionato dell'opera; 16 risultano essere state ultimate (in attesa di collaudo) e 69 con stato d'avanzamento maggiore dei 4/5;
   un dato interessante e confortante in merito alla possibilità di completamento di un rilevante numero di opere è desumibile dal dettaglio delle sette casistiche di livello di sviluppo previste dalla normativa vigente in materia, che evidenziano che per portare a termine le predette 85 opere con avanzamento superiore ai 4/5 sarebbero sufficienti «appena» 16 milioni di euro;
   i dati sono in continuo aggiornamento e secondo fonti di stampa sono destinati comunque a crescere in maniera rilevante in quanto sarebbero ancora molte le opere non censite che restano incompiute a causa di mancanza di fondi, di problematiche tecniche, a causa di sopravvenute nuove disposizioni di legge, per il fallimento dell'impresa appaltatrice o per mancato interesse al completamento da parte del gestore;
   in molti casi, il ritardo nell'ultimazione dei lavori, l'interruzione o la sospensione protratta negli anni comporta inevitabilmente il mancato rispetto dei costi preventivati per la realizzazione ed un rilevante aumento degli stessi –:
   quali iniziative di propria competenza intenda adottare al fine favorire il completamento delle opere pubbliche incompiute in tempi certi e brevi onde poter scongiurare ulteriori aumenti di costi e con particolare riferimento alla possibilità di attivare un fondo ad hoc che possa finanziare l'ultimazione dei lavori nonché una serie di agevolazioni fiscali ed urbanistiche che possano incentivare l'intervento di risorse private anche in project financing o in specifici accordi di partenariato pubblico/privato. (4-09180)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 agosto 2016
nell'allegato B della seduta n. 667
4-09180
presentata da
MATARRESE Salvatore

  Risposta. — In riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame si forniscono i seguenti elementi di risposta.
  Il nuovo codice degli appalti e delle concessioni (decreto legislativo n. 50 del 18 aprile 2016), nell'ambito delle disposizioni che riguardano la pianificazione, programmazione e progettazione dei lavori e delle opere, ha previsto all'articolo 21 l'adozione, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del Codice stesso, di un provvedimento interministeriale Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Ministero dell'economia e delle finanze, previo parere del CIPE e sentita la Conferenza unificata, volto a definire, tra l'altro, i criteri e le modalità per favorire il completamento delle opere incompiute, confermando così l'intenzione del Governo di affrontare tale rilevante problematica.
  Per quanto concerne le opere connotate da una prioritaria valenza istituzionale e strategica, è utile segnalare che nell'ambito delle disposizioni relative al superamento della cosiddetta legge obiettivo, proprio al fine di migliorare la capacità di programmazione e riprogrammazione della spesa per la realizzazione delle infrastrutture di preminente interesse nazionale, l'articolo 202 prevede l'istituzione, nello stato di previsione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di due Fondi:
   il fondo per la progettazione di fattibilità delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, nonché per la project review delle infrastrutture già finanziate;
   il fondo da ripartire per la realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese.

L'individuazione delle risorse assegnate ai menzionati fondi è definita con uno o più decreti Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Ministero dell'economia e delle finanze, previo parere del CIPE. Inoltre, con uno o più decreti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sono definite le modalità di ammissione al finanziamento della progettazione di fattibilità e l'assegnazione delle risorse del Fondo per la progettazione di fattibilità delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese ai diversi progetti, nonché le modalità di revoca.
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasportiGraziano Delrio.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

fallimento

attrezzatura sociale

infrastruttura dei trasporti