ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09068

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 421 del 05/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: PESCO DANIELE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/05/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CASO VINCENZO MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2015
DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2015
CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2015
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2015
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2015
CASTELLI LAURA MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2015
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2015
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2015
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2015
VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2015
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2015
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2015
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2015
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2015
BASILIO TATIANA MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2015
RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2015
CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 05/05/2015
Stato iter:
15/09/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/09/2015
BORLETTI DELL'ACQUA ILARIA CARLA ANNA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/09/2015

CONCLUSO IL 15/09/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09068
presentato da
PESCO Daniele
testo di
Martedì 5 maggio 2015, seduta n. 421

   PESCO, CASO, MANLIO DI STEFANO, CARINELLI, VIGNAROLI, DE ROSA, CASTELLI, TRIPIEDI, BATTELLI, ZOLEZZI, SIMONE VALENTE, D'UVA, MARZANA, LUIGI GALLO, ALBERTI, BASILIO, RIZZO e CORDA. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   la donazione modale è un istituto previsto dal codice civile all'articolo 793 «La donazione può essere gravata da un onere. Il donatario è tenuto all'adempimento dell'onere entro i limiti del valore della cosa donata»;
   con deliberazione della giunta comunale di Milano n. 1609 del 31 luglio 2014 viene accolta la proposta n. 1957 del Settore Tecnico Infrastrutture e Arredo Urbano avente come oggetto: «Accettazione della donazione modale da parte della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri e di NCTM – studio legale associato dell'opera “Teatro Continuo” del maestro Alberto Burri, da collocare nel Parco Sempione. Il provvedimento non comporta spesa. Immediatamente eseguibile»;
   con un comunicato stampa del 6 marzo 2015, Italia Nostra e Fondazione Perilparco ribadiscono: «la loro contrarietà alla decisione del comune di Milano di costruire, sulla distesa erbosa al centro del Parco Sempione, una piattaforma sopraelevata di 170 metri quadrati e di 335 tonnellate di cemento armato, denominata Teatro Continuo, su cui si innalzeranno 6 quinte laterali in acciaio alte 6 metri. Dal primo Teatro Burri del lontano 1973 tutto è cambiato nel Parco Sempione, dai rapporti spaziali a quelli paesaggistici-ambientali e culturali, come ha affermato nel 1986 la stessa Soprintendenza per i Beni Ambientali e Paesaggistici che ha sancito la continuità e la coerenza paesaggistica della linea Castello – Arco della Pace come “composizione prospettica di notevole importanza urbanistico-monumentale”. Anche la frequentazione e la fruizione sono mutate in questo parco: ieri, nel ’73, abbandono e degrado ambientale e umano, oggi un luogo diverso, intensamente vissuto dai cittadini. Italia Nostra e Fondazione Perilparco sono al fianco dei quattro Comitati Parco Sempione e insieme a loro si oppongono a questo intervento inutile e dannoso che tornerà a deturpare un bellissimo luogo che appartiene ai cittadini milanesi, agli italiani tutti e a coloro che lo frequentano»;
   con decreto ministeriale 1o giugno 1963 (Dichiarazione di notevole interesse pubblico della zona del Foro Bonaparte, Castello Sforzesco, Parco e Arena in Milano), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 162 del 19 giugno 1963, si decreta «La zona sita nel territorio del comune di Milano, comprensiva del Foro Bonaparte, Castello Sforzesco, Parco e Arena... ha notevole interesse pubblico ai sensi della legge 29 giugno 1939, n. 1497, ed è quindi sottoposta a tutte le disposizioni contenute nella legge stessa»;
   nella citata deliberazione della giunta comunale di Milano n. 1609 del 31 luglio 2014:
    non si fa riferimento alcuno a deliberazioni similari, attribuibili a «Fondazione La Triennale di Milano», o agli altri soci (Ministero per i beni e le attività culturali, regione Lombardia, camera di commercio di Milano, camera di commercio di Monza Brianza), dai quali si evinca l'accettazione dell’«onere di provvedere in perpetuo alla manutenzione ciclica dell'opera secondo le modalità che verranno indicate dalla Fondazione Burri». L'opera, di un valore economico complessivo attuale di 150.000 euro, era stata abbattuta per lo stato di degrado della stessa: senza alcuna limitazione di spesa per la manutenzione dopo la sua ricollocazione nel parco. Su decisione della sola Fondazione Burri, i costi ai sensi dell'articolo 793 del codice civile sono quantificabili nel valore dichiarato del bene alla stipula dell'atto pubblico di donazione;
    oltre ai costi di manutenzione, a carico dei donatari è previsto l'inserimento dell'opera nell'ambito di Expo2015 e successive manifestazioni e eventi culturali, provvedendone a dare dovuta visibilità all'opera stessa e ai donanti, titolari del copyright relativo;
    si da atto che il Consiglio di zona 1 si sia espresso favorevolmente per la posa dell'opera, ma ciò non risulta agli interpellanti, non avendo trovato alcuna deliberazione della circoscrizione 1;
    non si menziona l'accordo di collaborazione siglato tra il comune di Milano e la fondazione «Perilparco» il 22 febbraio 1990, che al punto 4 di quanto convenuto è riportato «L'Amministrazione Comunale si impegna per parte sua a collaborare fattivamente alla realizzazione delle attività sopraddette, e a sentire il parere della Fondazione Perilparco a proposito di ogni intervento che riterrà di promuovere o di cui dovrà valutare la compatibilità con l'esistenza del Parco Sempione. A tal fine i provvedimenti dell'Amministrazione Comunale riguardanti anche gli interventi di restauro, risanamento conservativo e manutenzione al verde, all'arredo urbano e alle attività edilizie nell'area compresa tra via Legnano – V.le Elvezia – Via M. Pagano – V.le Alemagna – Piazza Castello, con i fronti che vi prospettano e gli assi viari che con tale area compongono un unitario testo visivo, riporteranno negli atti preparatori i contributi e i suggerimenti presentati dalla Fondazione “Perilparco”. Qualora tali provvedimenti si discostassero o disattendessero specifiche proposte inoltrate dalla Fondazione, di tali scelte dell'Amministrazione Comunale verrà data congrua motivazione negli stessi provvedimenti»;
    si fanno riferimenti vincolanti a una «lettera di intenti» non resa pubblica e non accessibile agli interroganti;
   il costo di plateatico per installazioni pubblicitarie fisse calcolato dal sito del comune di Milano in Piazza Sempione per una superficie di 178 metri quadrati ammonterebbe ad oltre 350.000 euro annui. Il comune di Milano offre alla fondazione Burri gratuitamente ed in perpetuo, un luogo di esposizione al centro di una delle vedute più fotografate di Milano e riprodotto in moltissime presentazioni turistiche internazionali. Tale luogo, il centro della veduta prospettica del Parco Sempione, risulta di inestimabile valore comunicativo e potrebbe essere venalmente quantificabile in cifre forse anche superiori a quelle del puro calcolo del plateatico;
   la notifica del Ministero beni culturali e ambientali – soprintendenza di Milano, Protocollo 13103 Milano 27 dicembre 1986, riporta: «Si comunica che gli immobili denominati Corso Sempione, via Canova, via Melzi D'Eril, Piazza Sempione, Parco, Piazza Castello, Foro Bonaparte, [...] rivestono l'interesse di cui alla legge 1 giugno 39 e pertanto devono considerarsi compresi negli elenchi descrittivi previsti dall'articolo 4 della legge citata in quanto [...] costituiscono un insieme di elementi protagonisti di mutamenti urbanistici importantissimi del XIX e XX secolo. [...] Inoltre la grande arteria internazionale del Sempione sull'asse della porta del Barco, della torre Filaretiana, e della via Dante, con l'Arco della Pace ed i suoi caselli e lo spazio dell'attuale Parco, costituiscono una composizione prospettica di notevole importanza urbanistico-monumentale»;
   il parere della soprintendenza riportato nel verbale della conferenza dei servizi del 28 maggio 2014 consiste in una breve frase: «...favorevole a condizione che l'opera sia collocata nella posizione originaria, venga approfondito il tema delle fondazioni, con aggiornamenti in corso d'opera dei dettagli costruttivi delle stesse» –:
   se il parere espresso dalla soprintendenza sia effettivamente così sintetico o se esista un parere più approfondito;
   se in tale parere si sia tenuto conto della contestualizzazione del manufatto in quel punto del parco e delle conseguenze sulla unitarietà e coerenza dell'insieme prospettico, monumentale, ambientale e storico progettato da Emilio Alemagna;
   se sia possibile valutare le ragioni che hanno indotto la soprintendenza a derogare dal vincolo disposto a tutela della «composizione prospettica di notevole importanza urbanistico-monumentale» dalla soprintendenza per i beni ambientali e architettonici di Milano in data 27 dicembre 1986;
   se la prima concessione del 1973 avesse previsto una collocazione dell'opera provvisoria, legata all'evento della triennale d'arte, o senza limiti di tempo;
   se l'attuale concessione, considerato anche l'impatto del volume, dei materiali, e della spiccata visibilità dell'insieme collocato al centro della armoniosa prospettiva, sia o meno coerente per le disposizioni normative a tutela del paesaggio;
   se sia legittimo tale parere e quali criteri storico artistici giustificherebbero la modificazione di un bene artistico stilisticamente definito, antico e oggettivamente riconosciuto, da un intervento di un artista recente la cui valutazione è ancora controversa e soggettiva. (4-09068)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 15 settembre 2015
nell'allegato B della seduta n. 482
4-09068
presentata da
PESCO Daniele

  Risposta. — Nell'atto di sindacato ispettivo in esame, l'interrogante, con riferimento alla delibera della giunta del comune di Milano n. 1609 del 31 luglio 2014, riguardante l'accettazione della donazione modale dell'opera «Teatro Continuo» di Alberto Burri, da collocare nel Parco Sempione, pone diversi quesiti in merito al parere favorevole a tale collocazione, espresso dalla competente soprintendenza.
  La zona di Foro Bonaparte, del castello Sforzesco, del Parco e dell'Arena di Milano è stata dichiarata di notevole interesse pubblico, con decreto ministeriale del 1o giugno 1963, ai sensi della legge 29 giugno 1939, n. 1497, recante disposizioni in materia di «Protezione delle bellezze naturali».
  Nel 1973, in occasione della XV Triennale di Milano, nella mostra di Giulio Macchi «Contatto Arte-Città», furono realizzate tre opere nel Parco Sempione: la fontana dei «Bagni Misteriosi» di Giorgio de Chirico, il piccolo teatro «Accumulazione Musicale e Seduta» di Arman, e il «Teatro Continuo» di Alberto Burri. Quest'ultima opera era costituita da una grande piattaforma con quinte metalliche, rigorosamente geometrica ed essenziale, che inquadrava l'asse prospettico tra il castello Sforzesco e l'Arco della Pace.
  Con nota n. 13103 del 27 dicembre 1986, ai sensi dell'articolo 1 della legge 1o giugno 1939, n. 1089, riguardante la «Tutela delle cose di interesse artistico e storico», vennero riconosciute di interesse particolarmente importante le aree di corso Sempione, via Canova, via Melzi d'Eril, piazza Sempione, Parco, piazza Castello, Foro Bonaparte, via Beltrami, largo Cairoli, via Dante, piazza Cordusio in quanto «insieme di elementi protagonisti di mutamenti urbanistici importantissimi del XIX e del XX secolo».
  Le opere di Arman e de Chirico sono state sempre presenti nel parco; la fontana «Bagni Misteriosi» è stata anche oggetto di un recente restauro. Il «Teatro Continuo» di Burri venne, invece, demolito nel 1989 da parte dell'amministrazione comunale perché, dopo anni di vandalismi, era diventato instabile e il suo restauro ritenuto troppo costoso, ma la rimozione non fu dettata da motivi di compatibilità con la natura del parco storico.
  Alberto Burri, ferito nel suo orgoglio d'artista a causa della scelta dell'amministrazione di rimuovere l'opera, decise di troncare ogni rapporto con Milano.
  Nel 2014 la giunta di Milano, con delibera n. 1609 del 31 luglio 2014, ha accolto la donazione modale da parte della fondazione palazzo Albizzini-Collezione Burri e di NCTM-studio Legale, della ricostruzione dell'opera di Burri.
  Nella conferenza dei servizi istituita per la valutazione dell'intervento, la soprintendenza ha approvato l'intervento a condizione che l'opera venisse ricollocata nello stesso punto dell'opera originaria, allo scopo di conservare l'inserimento nel parco, pensato da Alberto Burri, del grande palcoscenico con quinte mobili.
  Invero la questione ha suscitato ampio dibattito.
  A fronte di un movimento di opinione estremamente favorevole all'idea di riproporre un'opera del maestro Burri nello stesso luogo dove era stata immaginata, si citano ad esempio gli articoli «Milano chiederà scusa a Burri ?» di Fiaminio Gualdoni, «100 anni di Burri, Milano ricostruisce il Teatro» di Ada Masoero nel «Giornale dell'Arte» del novembre 2014, «Il teatro di Burri non è uno scempio» di Ivan Berni, La Repubblica, 11 marzo 2015, si sono registrate delle opinioni divergenti da parte di Italia Nostra, del comitato per Parco Sempione, del comitato Parco Libero, mentre il Fondo ambiente italiano (Fai) si è schierato a favore della riproposizione dell'opera.
  In data 7 gennaio 2015 con nota n. 14028, il soprintendente, architetto Alberto Artioli, replicava alle rimostranze del comitato Parco Sempione ribadendo il parere favorevole all'opera, in quanto, al pari dei «Bagni Misteriosi», essa costituisce «una valorizzazione del luogo e non certo un intervento invasivo ed incongruo».
  Appare opportuno ricordare come la soprintendenza abbia da sempre garantito, per quanto di propria competenza, la tutela e la conservazione del parco Sempione, anche con l'obiettivo anche di contenere le moltissime manifestazioni temporanee che si svolgono nell'area; nel 2005 e nel 2006, a titolo esemplificativo, la soprintendenza ha ripetutamente bocciato due proposte avanzate dall'amministrazione comunale di realizzare una ruota panoramica all'interno del parco.
La Sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismoIlaria Carla Anna Borletti dell'Acqua.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

degradazione dell'ambiente

valore economico

amministrazione locale