ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09067

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 421 del 05/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: PRATAVIERA EMANUELE
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 05/05/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRAGANTINI MATTEO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 05/05/2015
CAON ROBERTO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 05/05/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 05/05/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09067
presentato da
PRATAVIERA Emanuele
testo di
Martedì 5 maggio 2015, seduta n. 421

   PRATAVIERA, MATTEO BRAGANTINI e CAON. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   tutti hanno visto i filmati degli scontri avvenuti il 1o maggio scorso per le vie di Milano in occasione dell'inaugurazione di Expo 2015: scene di devastazione, di violenza, di vandalismo;
   le immagini, gli arresti, gli agenti delle forze dell'ordine ferite, le vetrine dei negozi sfondate, le auto incendiate e le polemiche che hanno occupato le prime pagine dei giornali continuano alimentate da nuovi particolari;
   una in particolare riguarda il motivo per cui i black bloc, che hanno messo a ferro e fuoco alcune vie di Milano, non sono stati attaccati. Una prima spiegazione è stata data dal Capo della Polizia: «Evitare feriti». Ma a quanto pare non tutti gli agenti sono d'accordo sulla gestione dell'ordine pubblico della giornata del Primo maggio. In una intervista al Quotidiano Nazionale, riportata poi da molti quotidiani online, un poliziotto, di cui non è stato rilevato il nome, sostiene che i black bloc potevano essere fermati: «Molte vetrine erano già state spaccate. Però li potevamo prendere subito, fermare. Ci sono stati dei momenti in cui tutti noi sapevamo che si potevano prendere, fermare. Ma il funzionario ha detto no. Era un ordine e noi agli ordini dobbiamo obbedire... A un certo punto li avevamo chiusi in una piazza. In quel momento i black bloc si potevano bloccare, se ne potevano fermare parecchi. Bastava spostare un po’ di uomini e si potevano chiudere del tutto»;
   le parole dell'agente sembrano essere confermate dall'editoriale de «Il Giornale» dove il giornalista ipotizza addirittura una «trattativa tra Stato e black bloc»: «Le forze dell'ordine eseguono gli ordini alla lettera – spiega Sallusti – Se la disposizione è di menarle di santa ragione loro menano, se l'ordine è di prenderle loro le prendono. Se c’è da arrestarne cento, cento saranno. Se per salvare la faccia basta ammanettarne cinque – dico cinque, come è accaduto venerdì – i primi cinque pirla finiscono in questura e lì finisce». Chi ci guadagna, così ? «Il Ministro degli Interni (...) ma salva il posto. Regione e Comune si affrettano a dire che pagheranno i danni a cittadini e commercianti che hanno subito danni: quarantotto ore di bailamme e di sdegno su giornali e tv e poi è tutto dimenticato. Ma soprattutto l'Expo è salvo e, scommetto, per i prossimi sei mesi nulla più accadrà di sconveniente o grave, almeno su questo fronte». La «Ragione di Stato», conclude Sallusti, «non è un male assoluto, ma questo Stato ha abbassato di molto l'asticella della ragione». Tutta colpa della «sindrome G8 di Genova», che ha indebolito secondo il direttore «i concetti di diritto e di difesa. Guai se un no global finisce all'ospedale dopo che la polizia italiana è stata bollata come torturatrice dalla Corte europea. Meglio rischiare che la testa se la spacchi un poliziotto o un cittadino» –:
   di quali informazioni il Ministro interrogato sia a conoscenza in merito ai fatti esposti in premessa soprattutto con riferimento agli ordini che sarebbero stati impartiti alle forze dell'ordine in quella circostanza. (4-09067)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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