ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09063

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 421 del 05/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: CARIELLO FRANCESCO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/05/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 05/05/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09063
presentato da
CARIELLO Francesco
testo di
Martedì 5 maggio 2015, seduta n. 421

   CARIELLO. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   la de cuius Angela Valeria Lepore, da ora in poi Valeria, nata a Grumo Appula il 28 aprile 1987, perdeva la vita in data 17 luglio dell'anno 2014 alle ore 14.06 dopo aver fatto accesso al pronto soccorso di Manduria, in Taranto, alle ore 03.18 a.m. 12 luglio del 2014, per dolori addominali lato destro zona renale;
   nel corso delle ore trascorse al pronto soccorso, in «osservazione breve», Valeria veniva sottoposta ad esame diagnostico ecografico, dal quale emergeva calcolo renale destro e una sacca fluida adiacente al calcolo stesso, e ad esami ematici, cui risultati evidenziavano valori nella norma;
   la mattina del 12 luglio alla ore 11.00 Valeria veniva trasferita con diagnosi «colica renale» nella struttura complessa di urologia del presidio ospedaliero «SS. Annunziata» di Taranto dove veniva ricoverata alle ore 13.11. Al suo arrivo le veniva ripetuta ecografia addominale che confermava la precedente diagnosi di calcolo renale destro;
   da numerose testimonianze raccolte dagli inquirenti, si constatano le scarse condizioni igieniche del reparto, soprattutto dei servizi igienici e del materiale preposto all'evacuazione e minzione. Alla stessa Valeria veniva fornito, a tal fine, dal personale infermieristico «pala» già sporca e con tracce di «feci»;
   nel primo pomeriggio, sempre del 12 luglio, le condizioni di Valeria andavano peggiorando, i forti dolori aumentavano e la temperatura raggiungeva i 38,5 gradi;
   nonostante varie e numerose richieste e solleciti da parte dei genitori della ragazza di poter essere visitata dal medico di turno in corsia tempestivamente, il medico si presentava in stanza di Valeria solo alle 19.30 di sera, e nonostante i forti sintomi evidenti nella ragazza già descritti, dichiarava ai genitori della medesima che si trattava di normali conseguenze del calcolo renale;
   nelle ore successive Valeria iniziava a sentirsi debole, a riportare evidente calo di vista e a riportare un forte abbassamento di pressione che, alle ore 22 arrivava ai valori di max 75 min. 35;
   veniva così richiesta una visita da un medico internista, che mentre tardava nel sopraggiungere, Valeria, veniva visitata da un medico specializzato in cardiologia (consulenza che avveniva alle ore 00.20 del 13 luglio) che, oltre a somministrare la flebo dopo averle effettuato gli esami di rito, sottoponeva la paziente ad una ecografia cardiaca che risultava con esito «negativo»;
   solo successivamente veniva visitata dal medico internista unitamente dal medico urologo che preso atto dell'innalzamento dei globuli bianchi le trasfondevano sacche di Plasma oltreché predisporre visita chirurgica per valutare stato intestinale che risultava, conseguentemente alla visita, privo di complicanze;
   alle ore 03.00 a.m. del 13 luglio a Valeria veniva effettuato esame radiodiagnostico TAC mentre le condizioni della stessa peggioravano di ora in ora, dal quale come si evince dalla consulenza tecnica medico legale sulle cause e circostanze della morte di Lepore Angela Valeria (Proc. Pen. n. 13076/14 R.G.N.R. MOD. 21 Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari), emergeva «idronefrosi destra, stato settico»;
   la mattina del 13 luglio alle ore 8.30 Valeria, le cui condizioni peggioravano notevolmente, veniva portata in sala operatoria per essere sottoposta ad un intervento chirurgico urgente non differibile di cistoscopia+ stent ureterale dx nefrostomia dx, con sedazione (anestesia totale), che secondo quanto sostenuto dai medici doveva trattarsi di un intervento di routine di breve durata, per inserire cannula al fine di far defluire il liquido dalla sacca fluida adiacente al calcolo. Venne introdotto, infatti, il cistoscopio, e individuato il meato ureterale dx, veniva posizionato filo guida di sicurezza del rene e venne introdotto uno stent ureterale, che accidentalmente rimaneva nell'uretere (peraltro rinvenuto dall'esame autoptico post mortem), e che per impossibilità di recupero estrattivo veniva introdotto un secondo;
   le ore trascorrevano e Valeria non usciva da quella sala operatoria;
   di lì a poco invece diverse e sconcertanti notizie sopraggiunsero: l'intervento aveva dato luogo a complicazioni post-operatorie, e pertanto i medici avevano dovuto procedere nuovamente a sedare Valeria la quale sarebbe stata sottoposta successivamente ad un esame TAC e alle 12.30 trasportata in rianimazione con diagnosi di accesso: «sepsi grave in infezione delle vie urinarie, Sindrome multigrado CID, con sanguinamento dal sondino naso-gastrico e secrezione schiumosa sanguinolenta dal tubo endotracheale», dove la ragazza veniva attaccata ad un polmone artificiale per sopperire all'insufficienza respiratoria sopraggiunta;
   giunta intorno alle 23.00 del 13 luglio al policlinico di Bari presso il reparto di rianimazione si provvedeva all'impianto di polmone artificiale per evitare il decesso di Valeria, l'intervento si concludeva intorno alle 03.00 a.m. del 14 luglio;
   nei giorni successivi, seppur in gravi condizioni (severa compromissione cardiaca, respiratoria, renale del sistema emocoagulativo con emorragie spontanee diffuse e metabolica), Valeria sembrava presentare miglioramenti transitori del quadro radiologico polmonare e dello scambio respiratorio;
   tuttavia, in data 16 luglio 2014 intorno alle 08.30 la paziente veniva sottoposta ad esame TAC e conseguentemente, seppur con un altissimo rischio operatorio e scarsissime possibilità di recupero, ad operazione neurochirurgica di craniectomia de compressiva fronto-temporo-parietale sinistra ed evacuazione dell'ematoma cerebrale perché dalla stessa TAC emergevano complicanze cerebrali ovvero ampio ematoma intraparenchiale in sede cerebrale sinistra con edema perilesioanale ed emorragia;
   l'esito dell'intervento purtroppo denunciava cessazione dell'attività cerebrale di Valeria il cui decesso è stato certificato in data 17 luglio 2014 alle ore 14.06;
   consta dalla consulenza tecnica medico legale sulle cause e circostanze della morte di Lepore Angela Valeria (Proc. Pen. n. 13076/14 R.G.N.R. MOD. 21 Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari) che Valeria decedeva per emorragia cerebrale nell'ambito di una multiple organ failur e conseguentemente a shock settico successivo a pielonefrite enfisematosa (PNE). Quindi la situazione clinica di Valeria Lepore cambiava, da SEPSI GRAVE a SHOCK SETTICO dalle ore 21.30 del 12 luglio 2014, orario in cui sarebbe stato opportuno rilevare una condotta medica più tempestiva nell'applicazione di stent ureterale che invece avveniva alle ore 09.00 a.m. del 13 luglio 2014;
   numerosi da anni sono i casi di mala sanità che si registrano periodicamente in Italia;
   la Commissione Parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali ha accertato 570 presunti casi di malasanità verificati nell'arco temporale dall'aprile 2009 al dicembre 2012, di cui il 70 per cento ha avuto come epilogo il decesso del paziente. Il dato rilevante è che i casi di malasanità derivati da errori medici sono 384 ovvero il 67,3 per cento del totale di cui 261 con decesso;
   sempre dalla stessa Commissione viene rilevato che tanti sono i presunti errori medici che, a livello geografico, si registrano soprattutto nelle regioni del Sud Italia (303 su 507);
   altamente differenziata e difforme è l'offerta sanitaria a livello regionale sul territorio italiano, creando diversità di efficienza di cura e di soccorso e quindi una conseguente disuguaglianza del diritto alla tutela della salute sul territorio;
   tutti i cittadini hanno diritto di fruire dello stesso livello di qualità di offerta sanitaria in quanto principio universale riconosciuto dal testo costituzionale all'articolo 32 –:
   di quali elementi disponga in merito ai fatti citati in premessa;
   se, in virtù dell'articolo 32 della Costituzione Italiana secondo cui, al comma primo, «la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività..» e ancora dell'articolo 117, comma primo, lettera m), intenda dare avvio e intraprendere un percorso ponendo in essere tutte le misure istruttorie, valutative e regolamentari atte a impedire il ripetersi di casi simili di «mala sanità» a tutela e garanzia della salute dei cittadini uniformemente su tutto il territorio nazionale, e ridurre così il numero di vittime. (4-09063)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

diritto alla salute

errore medico