ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09051

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 421 del 05/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: SEGONI SAMUELE
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Data firma: 05/05/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 05/05/2015
BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 05/05/2015
BARBANTI SEBASTIANO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 05/05/2015
BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 05/05/2015
MUCCI MARA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 05/05/2015
PRODANI ARIS MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 05/05/2015
RIZZETTO WALTER MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 05/05/2015
TURCO TANCREDI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 05/05/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 05/05/2015
Stato iter:
23/06/2015
Fasi iter:

RITIRATO IL 23/06/2015

CONCLUSO IL 23/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09051
presentato da
SEGONI Samuele
testo di
Martedì 5 maggio 2015, seduta n. 421

   SEGONI, ARTINI, BALDASSARRE, BARBANTI, BECHIS, MUCCI, PRODANI, RIZZETTO e TURCO. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   l'impegno immediato del Consiglio universitario nazionale (CUN), ha posto in primo piano talune delle problematiche legate alla progressiva burocratizzazione del sistema universitario, aggravata dall'ipertrofia normativa dell'ultimo decennio;
   tale impegno è stato tradotto in alcuni documenti che raccolgono atti votati ed approvati e trasmessi al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca che purtroppo non li ha recepiti;
   gli atenei sono infatti alle prese non solo con i numerosi decreti applicativi della legge 240 del 2010, ma anche con le nuove modalità di accreditamento dei corsi di studio e dei dottorati, con la riforma del reclutamento, con la valutazione della ricerca e della didattica;
   l'attuale fase di riforma è rallentata da un coacervo normativo che vincola gli atenei alla compilazione periodica di schede, note e rapporti e il risultato è un drastico ridimensionamento dell'autonomia universitaria, resa sempre più «controllata» dai vincoli autorizzativi imposti dal Ministero;
   potrebbero essere evitate talune complicazioni burocratiche generate da regole spesso oscure, obsolete, non sempre adeguate alle specificità del settore, la cui applicazione indifferenziata al Sistema universitario e della ricerca avvolge le attività dei docenti, dei ricercatori, degli studenti, del personale tecnico amministrativo in una rete inestricabile di lacci e di vincoli che assorbono le migliori energie distogliendole dalle attività di didattica e di ricerca;
   a tutto questo si aggiunge la congerie dei passaggi amministrativi e contabili che scandiscono l'ordinaria amministrazione e rimuovere questi ostacoli e realizzare un'effettiva semplificazione normativa e amministrativa, non può che essere l'esito di un processo condiviso ed esteso nel tempo, al quale sia garantita continuità e assicurata la capacità di agire su tutti i centri di regolazione del sistema universitario i cui interventi si sommano gli uni agli altri, aggravando il carico burocratico;
   le farraginosità più evidenti del sistema universitario sono le complicazioni legate al controllo di legittimità dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa, la lentezza delle procedure di acquisto di beni e servizi tramite il Mercato elettronico della pubblica amministrazione (Mepa) e la complessità delle pratiche di rimborso delle spese per missioni del personale universitario, effettuate utilizzando i fondi dedicati alla ricerca;
   il Cun ha segnalato inoltre i settori nevralgici del sistema universitario in cui urge un intervento quali gli ordinamenti didattici, l'accreditamento dei corsi di studio, dei dottorati di ricerca e delle strutture, la valutazione della ricerca e abilitazione scientifica nazionale;
   è da mettere in discussione il modello stesso di valutazione rispondente a una logica prevalentemente autorizzativa e di controllo, fondato sul rispetto di condizioni declinate in termini numerici e applicate in maniera generalizzata, la cui evidenza richiede l'adempimento, da parte di tutti gli attori coinvolti, di oneri informativi estremamente estesi e gravosi;
   l'eliminazione dei vincoli burocratici rappresenta un fattore chiave per liberare risorse indispensabili all'incentivazione della qualità e dell'efficienza del Sistema Universitario e della Ricerca, senza aumentare la spesa pubblica;
   è necessario individuare le procedure e gli adempimenti che, per complessità, per oneri regolatori, amministrativi e informativi correlati, ostacolano il funzionamento e il potenziamento del Sistema Universitario e della Ricerca, proponendo al contempo misure di semplificazione atte a liberare le risorse necessarie a un'incentivazione della qualità e dell'efficienza affidata alla valorizzazione delle attività di didattica e ricerca;
   è importante intervenire in merito al controllo di legittimità sui contratti di collaborazione prevedendo magari l'esclusione dei contratti stipulati da università ed enti di ricerca su fondi di ricerca dalla tipologia dei contratti sottoposti a controllo preventivo e in merito all'acquisto di beni e servizi da parte delle Università oltre che riguardo al rimborso delle spese per missioni del personale universitario effettuate su fondi di ricerca cercando di superare le difficoltà di rimborso per spese non documentabili;
   nell'agenda politica assume un ruolo di primo piano il rafforzamento delle politiche di semplificazione e riduzione degli oneri regolatori e amministrativi, quali condizioni per la competitività e lo sviluppo del Paese ed appare dunque improcrastinabile rimuovere gli ostacoli di natura normativa e amministrativa che, a causa di una stratificazione nel tempo di norme mai riordinate né coordinate, della complessità delle procedure, della proliferazione degli oneri dovuti anche alle più recenti regolazioni, stanno ponendo il sistema universitario italiano in una posizione di forte svantaggio che ne compromette gravemente la competitività e l'attrattività internazionale –:
   se e in che modo il Governo intenda intervenire nell'ambito delle sue competenze, per facilitare il processo di semplificazione nell'ambito universitario, in particolare in merito al controllo di legittimità sui contratti di collaborazione e all'acquisto di beni e servizi da parte delle università e al rimborso delle spese per missioni del personale universitario effettuate su fondi di ricerca cercando di superare le difficoltà di rimborso per spese non documentabili. (4-09051)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

contratto di lavoro

indennita' e spese

universita'