ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09043

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 421 del 05/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: GRIMOLDI PAOLO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 05/05/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 05/05/2015
Stato iter:
08/09/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/09/2015
LORENZIN BEATRICE MINISTRO - (SALUTE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 08/09/2015

CONCLUSO IL 08/09/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09043
presentato da
GRIMOLDI Paolo
testo di
Martedì 5 maggio 2015, seduta n. 421

   GRIMOLDI. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   alla fine del mese di aprile 2015 a Monza si è avuto notizia di due casi di scabbia dove madre e figlia sono rimaste contagiate;
   i due casi sarebbero stati accertati, come rende noto la asl locale, da un controllo in ospedale effettuato a febbraio 2015. Secondo quanto riferito dall'associazione «Articolo 51» di Monza, che ha raccolto le testimonianze di alcune mamme degli istituti scolastici della zona, ci sarebbero stati anche altri casi;
   come da protocollo, le persone residenti nello stesso complesso della famiglia contagiata sono state poste sotto osservazione per oltre quaranta giorni. Secondo quanto riportato dalla asl sono state informate tutte le classi della scuola elementare frequentata dalla bambina malata;
   altri due casi di scabbia sono stati segnalati e presi in carico dall'asl di Monza, in una scuola materna. Secondo quanto reso noto dall'ufficio sanitario si tratterebbe di due bambini di 5 anni di una scuola materna, «che il 3 e 17 marzo, sono stati accompagnati in visita alle classi prime e quinte della scuola elementare dove si era verificato il primo allarme»;
   secondo quanto riferito dall'assessore alle politiche sociali del comune di Milano, Pierfrancesco Majorino «quattro sospetti casi di scabbia sono stati rilevati dagli operatori sanitari tra i profughi in attesa di essere trasferiti dalla Stazione Centrale al Centro di via Corelli». I quattro sono stati portati all'ospedale Niguarda e al San Paolo per gli accertamenti e le eventuali cure –:
   se il Governo sia a conoscenza della situazione e se non intenda provvedere a rafforzare i promuovere, per quanto di competenza, un rafforzamento dei controlli sanitari nei luoghi a più alta densità di profughi che siano centri di accoglienza o luoghi ove essi si ritrovano, al fine di limitare il diffondersi di una patologia che potrebbe arrivare ad essere una vera e propria epidemia. (4-09043)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 8 settembre 2015
nell'allegato B della seduta n. 477
4-09043
presentata da
GRIMOLDI Paolo

  Risposta. — Il Ministero della salute è costantemente al corrente della situazione segnalata nell'interrogazione in esame, ed effettua i controlli sanitari sui migranti irregolari al momento del loro arrivo nel territorio nazionale, ad opera degli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera (Usmaf), nonché la sorveglianza delle malattie infettive nel territorio nazionale, attraverso sia i sistemi routinari sia sistemi speciali, quali la sorveglianza sindromica delle malattie infettive, attivata con la circolare del 7 aprile 2011 in occasione degli eventi della cosiddetta Primavera araba.
  Di fatto, i sistemi di sorveglianza delle malattie infettive e i controlli effettuati ordinariamente al momento dello sbarco dei soggetti da parte degli Usmaf, non hanno evidenziato situazioni che potessero costituire una emergenza sanitaria ed hanno, comunque, permesso di gestire immediatamente, ed in modo appropriato, casi sospetti di malattie infettive di interesse del regolamento sanitario internazionale, nonché altre situazioni sanitarie richiedenti immediata attenzione, sia che si trattasse di malattie infettive (morbillo, scarlattina, varicella, affezioni respiratorie, sindromi febbrili non accompagnate da altri sintomi, congiuntiviti, oltre a casi di scabbia e pediculosi, legate alle disagiate condizioni di vita prima e durante gli imbarchi), sia che si trattasse di condizioni patologiche quali ustioni, traumatismi, cardiopatie, diabete, esiti di poliomielite o altre affezioni neurologiche, o di condizioni fisiologiche (stato di gravidanza), di innegabile interesse per la salute del singolo ma non per quella della collettività, con avvio dei casi verso i più adeguati luoghi di cura.
  Per quanto attiene alla scabbia, è opportuno precisare che è una malattia della pelle provocata da un acaro (Sarcoptes scabiei).
  Il soggetto colpito presenta, sulla zona cutanea interessata, delle piccole lesioni lineari (cunicoli) bianche, sottili, lunghe 5-10 millimetri, associate a intenso prurito, specialmente notturno.
  Quest'ultimo provoca frequenti lesioni secondarie dovute al grattamento.
  Le zone colpite sono soprattutto gli spazi interdigitali delle mani, le superfici interne dei polsi e dei gomiti, le ascelle, eccetera: nel bambino si osservano in modo particolare sul palmo delle mani e sulle piante dei piedi.
  La trasmissione avviene per contatto cutaneo diretto, prolungato e ripetuto, più raramente attraverso gli indumenti e la biancheria del letto.
  Per questo motivo il contagio si verifica quasi esclusivamente in ambito familiare.
  I soggetti colpiti da scabbia possono contagiare, fino a quando non sono trattati con la specifica terapia.
  Per prevenire la malattia è importante evitare la condivisione di biancheria e di indumenti, che devono essere strettamente personali.
  Nell'ambiente in cui soggiorna un soggetto affetto da scabbia, è consigliabile: lavare ad almeno 60o centigradi biancheria, lenzuola e asciugamani; gli indumenti, che non possono essere lavati ad alte temperature, vanno esposti all'aria per alcuni giorni.
  È raccomandato passare con aspirapolvere, o con getto di vapore, tappeti e divani con i quali il soggetto ammalato è venuto a contatto.
  La circolare ministeriale n. 4 del 13 marzo 1998: «Misure di profilassi per esigenze di sanità pubblica. Provvedimenti da adottare nei confronti di soggetti affetti da alcune malattie infettive e nei confronti di loro conviventi o contatti», nel caso di infestazione da acaro della scabbia, prevede quanto segue.
  Quando si verifica un caso in una comunità scolastica, il bambino con scabbia non deve frequentarla, fino al giorno successivo a quello di inizio della cura specifica; non sono giustificati interventi straordinari, quali la chiusura della scuola o la disinfestazione.
  Per i soggetti ospedalizzati o istituzionalizzati, è previsto l'isolamento da contatto per 24 ore dall'inizio del trattamento.
  È opportuno sottolineare che, per la popolazione generale, un eventuale rischio di contrarre l'infestazione da soggetti affetti è praticamente nullo, se non vi sono con questi individui contatti continui e scambio di indumenti o effetti letterecci, come ad esempio può avvenire durante una convivenza.
La Ministra della saluteBeatrice Lorenzin.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

controllo sanitario

istruzione primaria

professioni paramediche