ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09031

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 420 del 04/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: SORIAL GIRGIS GIORGIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/05/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 04/05/2015
Stato iter:
07/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/06/2016
MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 25/11/2015

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/06/2016

CONCLUSO IL 07/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09031
presentato da
SORIAL Girgis Giorgio
testo di
Lunedì 4 maggio 2015, seduta n. 420

   SORIAL. — Al Ministro dell'interno, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   come previsto dall'articolo 403 del codice civile, i minori stranieri non accompagnati devono essere accolti ed economicamente sostenuti dal sindaco del comune in cui vengono identificati: grazie a questa normativa nel 2014 i comuni italiani hanno dato alloggio a 10.536 stranieri under 18, che sono stati accolti da alcune centinaia di associazioni e cooperative ma purtroppo, in molti casi, sono stati anche sfruttati come risorsa di fondi facili dalla criminalità organizzata;
   gli oltre 30 milioni di euro l'anno che escono dalle casse pubbliche per garantire un alloggio ai minori che sbarcano in Italia senza genitori, costituiscono spesso l'obiettivo di molte organizzazioni criminali: dal giro delle coop legate ai boss di Mafia Capitale agli intermediari senza scrupoli che strumentalizzano gli immigrati a volte anche facendo in modo che giovani di oltre 30 anni vengano riconosciuti come minori per accedere ai fondi;
   secondo un'inchiesta del giornale La Repubblica, una qualificata fonte delle forze di polizia avrebbe rivelato che: «Quando i minori stranieri arrivano, i dirigenti del dipartimento politiche sociali di un qualsiasi comune italiano contattano le cooperative con cui collaborano. L'affare è grosso e queste si organizzano. Se non hanno alloggi li trovano in una notte: acquistano villette, affittano, chiedono palazzetti in prestito a costruttori amici. Pochi giorni dopo la macchina è pronta ad accogliere i ragazzi»;
   sempre secondo l'inchiesta di La Repubblica, un esempio di queste realtà di sfruttamento è Osa Mayor, la piccola cooperativa che riceve dal dipartimento Politiche Sociali del Comune di Roma il compito di accogliere circa 60 stranieri, tutte famiglie con minori e che, pur ricevendo dal Campidoglio la retta completa, alloggerebbe i suoi ospiti in un villino alle porte di Roma con una cucina di fortuna allestita nel garage con un forno a microonde, impianti non a norma, letti accatastati, mancato rispetto delle normative antincendio e soprattutto continuerebbe a dichiarare la presenza di tutti gli ospiti anche quando parte di loro ha lasciato la casa;
   il peso economico dei minori stranieri non accompagnati grava soprattutto sulle casse degli enti locali: lo scorso anno il ministero del lavoro ha stanziato 14,8 milioni di euro per sostenere i comuni, mentre il resto dei fondi sarebbe uscito direttamente dalle casse degli enti locali; di queste spese i trasferimenti statali sono stati effettuati sui conti di tesoreria comunale, ma solo 4 amministrazioni avrebbero presentato i certificati di corretto utilizzo del contributo pubblico, per un valore irrisorio di 21.240 euro; secondo quanto riportato da La Repubblica, al 31 dicembre del 2014 non vi era ancora traccia di come i restanti 313 comuni avessero usato gli altri 14,7 milioni, e naturalmente questa confusione aiuta i traffici di coloro che sfruttano i minori –:
   se il Governo sia al corrente di questa gravissima situazione e in che modo intenda intervenire con urgenza, nei modi che gli sono propri, per monitorare la situazione e fare sì che i minori stranieri non accompagnati non diventino preda di un business criminale, ma vengano tutelati nei loro diritti, e per preservare, altresì, i preziosi fondi che vengono stanziati a questo scopo, troppo spesso drenati da una rete malavitosa ormai radicata e che lo Stato non può più ignorare. (4-09031)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 7 giugno 2016
nell'allegato B della seduta n. 633
4-09031
presentata da
SORIAL Girgis Giorgio

  Risposta. — Con l'interrogazione in esame si richiama l'attenzione su un'inchiesta de «La Repubblica» relativa allo sfruttamento e al business criminale che si sarebbero creati nel settore dell'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Nell'inchiesta viene citata, come esempio di sfruttamento, la realtà dell'OSA MAYOR, cooperativa convenzionata con Roma Capitale.
  In relazione a tale contesto, l'interrogante chiede l'adozione di interventi urgenti volti a monitorare la situazione e a far sì che i minori in questione siano tutelati nei loro diritti e che i fondi pubblici destinati alla loro accoglienza siano preservati da mire malavitose.
  Si premette che la convenzione con la cooperativa sociale OSA MAYOR a.r.l. è stata stipulata da Roma Capitale nell'ambito delle misure da essa assunte per fronteggiare la fase emergenziale conseguente agli eventi alluvionali che, nel gennaio 2014, hanno interessato l'alveo del Tevere.
  In quella occasione la cooperativa è stata Tunica ad offrire al comune, la disponibilità per reperire una sistemazione alloggiativa per il ricovero delle persone sfollate.
  La convenzione prevedeva l'accoglienza di alcuni nuclei familiari (circa 60 persone complessivamente) prima presso una struttura in via Vito D'Ancona, poi in un altro immobile in via Casal Morena; quanto al corrispettivo, era stato fissato un importo pari a 19,24 euro al giorno, Iva inclusa, per ciascun ospite presente.
  Si rappresenta che nei primi tre mesi, ossia da marzo a maggio 2014, il numero delle persone ospitate coincideva con la capienza massima della struttura, mentre nell'ultimo trimestre, ossia da agosto a settembre 2014, le presenze sono man mano diminuite.
  A seguito di irregolarità riscontrate nella gestione del servizio, accertate dai competenti uffici e dal corpo di polizia locale di Roma Capitale, l'amministrazione capitolina ha disposto, a settembre 2014, la revoca del servizio di accoglienza nella struttura di via di Casal Morena e, il 31 ottobre 2014, la riconsegna dei locali.
  Si fa presente, inoltre, che in esito all'attività ispettiva condotta dalla polizia locale del comune di Roma, nel mese di gennaio 2015, è stata inoltrata alla procura della Repubblica, la comunicazione di notizia di reato, a carico di cinque persone ben individuate e di altri ignoti, per frode in pubbliche forniture in concorso, in quanto avrebbero percepito indebitamente somme relative a prestazioni e servizi mai resi ovvero non correttamente eseguiti, arricchendosi in danno della pubblica amministrazione.
  Venendo ora alla questione più generale posta con l'interrogazione, si rappresenta che l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e le conseguenti problematiche sono da tempo all'attenzione del Ministero dell'interno, anche in ragione del fatto che, nell'ambito degli imponenti flussi migratori che stanno interessando il territorio nazionale, si registra un numero crescente di arrivi di tale categoria di soggetti particolarmente vulnerabili.
  I dati relativi ai minori in questione sono acquisiti, tenuti e aggiornati dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Da essi si evince che negli ultimi quattro anni, l'afflusso dei minori non accompagnati è sostanzialmente raddoppiato, essendosi passati dalle 5.821 unità presenti in Italia nel 2012 alle 11.921 del 2015.
  È diventata pressante, quindi, l'esigenza di assicurare un adeguato supporto dello Stato ai comuni, ai quali spettano – come noto – l'assistenza e la rappresentanza legale dei minori fuori famiglia.
  In tale direzione, vi è stato un radicale ripensamento della governance del sistema nazionale di accoglienza, con una contestuale, forte assunzione di responsabilità del Ministero dell'interno.
  Il nuovo sistema ha avuto origine con il piano operativo nazionale per la gestione dei flussi migratori approvato dalla inferenza unificata nella seduta del 10 luglio 2014, la cui portata innovativa risiede nel fatto che, ferma restando la prioritaria competenza dei comuni, l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati è stata ricondotta ad una logica di partnership tra Stato e il mondo delle autonomie locali.
  Le previsioni del piano nazionale hanno poi trovato suggello e copertura normativa in due successivi interventi legislativi.
  Si fa riferimento, innanzitutto, alla legge di stabilità 2015 che ha concentrato in un unico Dicastero, quello dell'interno, gli interventi di competenza statale nel settore dell'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.
  Nello specifico, tale legge, da un lato, ha trasferito dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali al Ministero dell'interno il fondo destinato a sostenere finanziariamente i comuni che erogano i servizi di accoglienza ai minori stranieri non accompagnati.
  Dall'altro, ha previsto la possibilità di ospitare nelle strutture dello SPRAR, gestite come noto dagli enti locali con la regia unitaria e il preponderante sostegno finanziario del Ministero dell'interno, i minori stranieri non accompagnati non richiedenti protezione internazionale. Si è trattato di un'innovazione di non poco conto, atteso che il sistema SPRAR è destinato all'accoglienza dei soli richiedenti asilo e rifugiati.
  Più di recente, è intervenuto il decreto legislativo n. 142 del 2015 che, attraverso varie disposizioni di chiarificazione e chiusura del sistema, ne ha disegnato i contorni con esattezza.
  Il dispositivo normativo prevede una fase di prima accoglienza del minore in strutture ad alta specializzazione gestite dal Ministero dell'interno. La permanenza in tali centri è limitata al tempo strettamente necessario e comunque non è superiore a 90 giorni.
  Il minore è successivamente ospitato nelle strutture di seconda accoglienza del sistema SPRAR gestite – come noto – dai comuni secondo un modello condiviso con il Ministero dell'interno, che valorizza l'ospitalità diffusa e mira all'integrazione.
  Qualora tali strutture siano temporaneamente indisponibili, gli enti locali provvedono comunque ad ospitare il minore attraverso i propri servizi di assistenza. In tal caso, essi possono fare richiesta di accedere, nei limiti delle risorse disponibili, al già citato fondo per i minori stranieri non accompagnati, gestito dal Ministero dell'interno.
  Si segnala, al riguardo, che il fondo ha ricevuto per l'anno in corso una dotazione finanziaria importante: si tratta di 170 milioni di euro, cioè quasi il doppio dei 90 milioni di euro assegnati per il 2015, che contribuiranno ad elevare in maniera significativa gli standard qualitativi e quantitativi dell'accoglienza.
  Il modello concepito dal legislatore è in fase di graduale costruzione.
  Per quanto riguarda la prima accoglienza, sono in avanzato corso di predisposizione sia il decreto interministeriale, sia il bando pubblico necessari all'allestimento dei previsti centri ad alta specializzazione.
  Nelle more, per fronteggiare le esigenze più pressanti, nel 2015 il Ministero dell'interno ha attivato strutture temporanee di accoglienza per oltre 700 minori al giorno, utilizzando allo scopo risorse del fondo europeo per l'asilo, la migrazione e l'integrazione, integrate con cofinanziamenti nazionali.
  Per quanto riguarda la seconda accoglienza, si informa che la rete SPRAR è stata recentemente potenziata di ulteriori 1010 posti dedicati ai minori non accompagnati, in aggiunta ai 951 già esistenti.
Il Sottosegretario di Stato per l'internoDomenico Manzione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

indennita' e spese

minore eta' civile

comune