ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08871

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 413 del 22/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: LAVAGNO FABIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/04/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 22/04/2015
Stato iter:
22/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/12/2015
GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/12/2015

CONCLUSO IL 22/12/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08871
presentato da
LAVAGNO Fabio
testo di
Mercoledì 22 aprile 2015, seduta n. 413

   LAVAGNO. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   Poste italiane spa ha presentato, nel dicembre 2014, il nuovo piano strategico 2015-2019, che ridefinisce il servizio universale postale. Il piano prevede la chiusura di oltre 450 uffici postali e la riduzione degli orari di apertura in 608 uffici a livello nazionale;
   l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), con delibera n. 342/14/CONS, ha modificato i criteri di distribuzione degli uffici postali, integrandoli con specifiche previsioni a tutela delle realtà più piccole e remote del Paese, introducendo divieti di chiusura degli uffici postali nei comuni montani e rurali e in quelli delle isole minori. La stessa delibera, inoltre, impone a Poste di avvisare con congruo anticipo le istituzioni locali, in relazione alle misure di razionalizzazione, per consentire un confronto sull'impatto degli interventi sulla popolazione interessata e per individuare possibili soluzioni alternative;
   l'entità del piano prevede la consegna a giorni alternati da farsi in 5.296 comuni su 8.046, coinvolgendo 15,4 milioni di abitanti. Di questi, 778 soltanto in Piemonte (19,6 per cento della popolazione regionale), 49 in Valle d'Aosta (45,5 per cento della popolazione), 423 in Lombardia (29,4 per cento della popolazione), 156 in Liguria (13,4 per cento della popolazione);
   da quanto affermato dal sindacato Slp Cisl, la chiusura degli uffici e la limitazione degli orari interessano non solo i piccoli centri, ma pure gli sportelli periferici dei comuni maggiori, zone importanti come quelli dei sobborghi di Alessandria o di Casale Monferrato –:
   quali misure intenda adottare il Ministro per garantire la piena operatività del servizio universale, in particolare modo per i cittadini che risiedono in aree svantaggiate del Paese;
   quali iniziative intendano intraprendere affinché siano rispettate le indicazioni dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sulla concertazione tra Poste italiane e le istituzioni del territorio nel processo di riorganizzazione degli uffici postali. (4-08871)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 22 dicembre 2015
nell'allegato B della seduta n. 542
4-08871
presentata da
LAVAGNO Fabio

  Risposta. — In via preliminare si fa presente che il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto normativo, ed in particolare il passaggio delle funzioni di regolamentazione e di vigilanza dal Ministero dello sviluppo economico all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) per effetto del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito nella legge 22 dicembre 2011, n. 214.
  Si sono, inoltre, verificati notevoli mutamenti concernenti la concorrenza e l'evoluzione delle esigenze dell'utenza verso una significativa differenziazione dell'offerta dei servizi.
  Le chiusure e le rimodulazioni orarie, comunicate preventivamente all'Agcom, sono previste dal Piano di rimodulazione degli orari degli uffici postali nel periodo estivo, redatto da Poste italiane in conformità ai criteri di cui al decreto del 22 giugno 2007, come integrato dalla delibera Agcom 293113/CONS del 16 aprile 2013.
  Inoltre il contratto di programma vigente tra il Ministero e Poste italiane prescrive all'articolo 2, comma 6, che quest'ultima trasmetta all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), con cadenza annuale, l'elenco degli uffici postali e delle strutture di recapito che non garantiscono condizioni di equilibrio economico e, contestualmente, il piano di intervento per la progressiva razionalizzazione della loro gestione.
  L'Autorità, nell'esercizio dei propri poteri di vigilanza, svolge un'attività di valutazione del piano di razionalizzazione della gestione degli uffici postali, al fine di verificarne la conformità ai criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale.
  Su tale aspetto, si evidenzia che l'Agcom con delibera 342/14/CONS, ha introdotto specifiche garanzie a tutela degli utenti, in particolare per coloro che si avvalgono degli uffici postali ubicati in comunità montane e nelle isole minori.
  Il contratto di programma, inoltre, consente a Poste italiane, previo accordo con le autorità locali, di garantire una presenza più articolata nelle aree territoriali disagiate.
  Il Ministero, pur avendo perso, come detto in premessa, le proprie funzioni di regolamentazione e di vigilanza, è in più occasioni intervenuto affinché ogni modifica dell'assetto della rete di Poste italiane fosse preceduto da una fase di effettivo confronto con le regioni e gli enti locali. Tale attività del Ministero ha dato luogo ad una effettiva modifica del piano di Poste italiane che si è basata su accordi realizzati nei diversi territori con i rappresentanti degli enti locali e delle regioni così come in più occasioni riconosciuto e apprezzato da questi ultimi.
  Il Ministero si è inoltre attivato nella fase di definizione del nuovo contratto di programma, nell'ottica di evitare, ove possibile, l'attuazione del piano di rimodulazione e razionalizzazione degli sportelli ed ha concluso una fase di negoziazione con Poste italiane che ha dato luogo ad una rilevante modifica del contratto stesso, nel quale si è scelto, con reciproco scambio di consenso sul testo finale, di ribaltare la prospettiva sinora tenuta assumendo una vera e propria linea di «politica industriale». La nuova impostazione si basa, infatti, sull'assunto che la capillarità della presenza di Poste non debba essere considerata più un peso o un onere bensì un
asset strategico, un valore: dunque ogni chiusura, per quanto giustificata e dentro le regole del servizio universale, impoverirebbe un asset della società. In particolare, all'articolo 5 comma 5 del contratto di programma, Poste italiane – anche tenendo conto della necessità del perseguimento di obiettivi di coesione sociale ed economica – si è impegnata a ricercare e valutare prioritariamente ogni possibilità di potenziamento complessivo dei servizi, anche mediante accordi con le regioni e gli enti locali: dando seguito all'indicazione del Ministero secondo cui l'ipotesi di interventi di riduzione della rete di sportelli debba essere confinata come estrema ratio dopo aver considerato possibilità alternative. Poste italiane, nel valutare le ipotesi di potenziamento e di maggiore efficienza dei servizi, dovrà svolgere un'analisi del rapporto costi-ricavi non sulla base del singolo ufficio postale ma in un ambito territoriale più ampio fino anche, ad esempio, a coprire una scala regionale. Poste italiane dovrà quindi valutare, prioritariamente alla decisione di rimodulazione e razionalizzazione, iniziative proposte da enti e istituzioni territoriali in grado di aumentare la redditività della rete degli uffici postali in un ambito territoriale. Tali proposte dovranno pervenire, a regime, entro il 30 settembre di ogni anno. Per l'anno 2015, tale termine è posticipato al 31 marzo 2016. La Società è tenuta a trasmettere il suddetto piano all'Autorità entro il 1o luglio 2016.
  Parallelamente all'azione del Ministero, persiste l'attività di vigilanza dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che ha assicurato che provvederà a verificare la legittimità, sotto il profilo della coerenza con la normativa vigente, delle chiusure o delle rimodulazioni orarie degli uffici postali contenute nel piano comunicato da Poste italiane S.p.A., compresi gli eventuali interventi sulle sedi a cui si riferisce la presente interrogazione.

Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economicoAntonello Giacomelli.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio postale

zona suburbana

servizio universale