ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08866

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 413 del 22/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: SCOTTO ARTURO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 22/04/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 22/04/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08866
presentato da
SCOTTO Arturo
testo di
Mercoledì 22 aprile 2015, seduta n. 413

   SCOTTO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   i Regi Lagni sono frutto di un'opera di canalizzazione e bonifica avviata dal viceré spagnolo nel 1610 e terminata nel 1616 con l'obiettivo di risolvere il problema delle inondazioni del fiume Clanio, che impedivano sin da epoca preromana lo sviluppo urbanistico dell'area in cui essi si trovano;
   successivamente l'opera fu ampliata, completata e perfezionata dai Borbone, cosicché gli alvei divennero, dal Novecento in poi, un'appendice del sistema fognario, locale;
   il territorio che attraversano è molto vasto: fino ai Monti Tifatini nel casertano, fino ai Monti di Avella e del Partenio nell'avellinese e fino alle propaggini del Somma-Vesuvio nel napoletano, per una lunghezza totale di 80 chilometri;
   l'estensione del bacino è di oltre 1.000 chilometri quadrati, e la portata massima è di circa 3.000 litri al secondo in tempo asciutto e di circa 650.000 litri al secondo in tempo di pioggia;
   uno studio dettagliatissimo effettuato dall'ENEA alcuni anni or sono mostrava con estrema accuratezza la situazione di estrema gravità ambientale e di rischio sanitario in tutta l'area dei Regi Lagni;
   da tale studio emergeva già allora il serio degrado della qualità delle acque a tutti i livelli considerati ed un generale stato di grave deterioramento tale da imporre misure urgenti di intervento;
   è stato stimato, in quello studio, che le portate fluenti siano nella quasi totalità rappresentate dagli effluenti dei depuratori e degli scarichi diretti, il che condizionerebbe fortemente la possibilità di ripristino dei corsi d'acqua e di rispetto degli obiettivi di qualità stabiliti dalla normativa vigente;
   in merito alle capacità prestazionali dei sei depuratori attualmente operanti nell'area di studio, è stato rilevato un carente stato di conservazione e manutenzione nonché l'inadeguatezza progettuale ai fini del raggiungimento dei limiti imposti dal sistema delle ordinanze;
   le analisi prese in considerazione dallo studio dell'ENEA hanno messo in evidenza che gli interventi di potenziamento e adeguamento infrastrutturali (collettamento e depurazione) per il raggiungimento dei limiti allo scarico imposti dai criteri di sicurezza ambientali, attraverso l'adozione delle migliori tecnologie disponibili, è necessaria ma non sufficiente al raggiungimento dell'obiettivo di stato ambientale di «buono» per il 2016;
   sono stati rilevati l'incompletezza dei sistemi di collettamento fognario e depurativo, che in alcuni comprensori non supera il 50 per cento dei reflui prodotti, la presenza diffusa di scarichi non autorizzati recapitanti nelle acque dei Regi Lagni, un uso improprio sia del canale che delle sue sponde per la presenza di vere e proprie discariche di rifiuti di vario genere e la completa mancanza di manutenzione degli argini e del resto delle opere idrauliche;
   l'analisi dei carichi antropici ha messo in evidenza una rilevante pressione ambientale sull'intero bacino scolante che impone, misure di razionalizzazione e la necessità di implementare codici di buona pratica è l'applicazione delle migliori tecniche disponibili per il trattamento dei carichi inquinanti prodotti;
   ciò rende del tutto evidente la necessità di realizzare il riuso agronomico ed industriale delle acque depurate e gli interventi di rinaturalizzazione del bacino idrografico per incrementarne la capacità autodepurativa;
   la pratica del riuso agronomico potrebbe anche contribuire alla ricarica delle falde e alla mitigazione del fenomeno di ingressione di cuneo salino rilevabile nella fascia costiera;
   i Regi Lagni vivono oggi una condizione di degrado tale che basta osservare la parte terminale dei canali, nei pressi della foce e dunque in prossimità del fiume Volturno, per ritrovarsi circondati da carcasse di animali morti, rifiuti industriali ed amianto;
   operazioni di telerilevamento hanno mostrato, nell'area, diverse anomalie termiche;
   lo stato ecologico dell'area, che si calcola in base ai punteggi attribuiti a determinati parametri individuati dal decreto legislativo n. 152 del 1999, è classificato come di livello 5, ovvero il peggiore in assoluto;
   la presenza di sostanze chimiche nei reflui raggiunge, nell'area dei Regi Lagni, picchi di 250 mg/l, quando il valore massimo ammissibile per un corpo idrico in stato ecologico di livello 1 è pari a circa 5 mg/l;
   il BOD (richiesta di ossigeno della parte biodegradabile) medio dell'area è circa 40 volte maggiore dei valore minimo (93 contro 2,5), mentre il fosforo totale è 30 volte maggiore (2 contro 0,07), l'azoto ammoniacale circa 600 volte maggiore (18 contro 0,03), l'azoto nitrico circa 10 volte maggiore (3 contro 0,3) e l’Escherichia coli 160.900 volte maggiore (160.900.000 contro 100) –:
   se non ritenga opportuno l'avvio di un monitoraggio diretto della rete di canali, anche mediante il comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente, soprattutto in concomitanza del periodo estivo, per verificare lo stato dei luoghi e il livello di inquinamento prodotto da quelli che appaiono scarichi abusivi e incontrollati. (4-08866)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inquinamento idrico

deposito dei rifiuti

inquinamento dei corsi d'acqua