ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08770

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 408 del 14/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: ROCCELLA EUGENIA
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 14/04/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SAVINO SANDRA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
CALABRO' RAFFAELE AREA POPOLARE (NCD-UDC) 14/04/2015
MINARDO ANTONINO AREA POPOLARE (NCD-UDC) 14/04/2015
SCOPELLITI ROSANNA AREA POPOLARE (NCD-UDC) 14/04/2015
TANCREDI PAOLO AREA POPOLARE (NCD-UDC) 14/04/2015
SAMMARCO GIANFRANCO AREA POPOLARE (NCD-UDC) 14/04/2015
BUTTIGLIONE ROCCO AREA POPOLARE (NCD-UDC) 14/04/2015
BINETTI PAOLA AREA POPOLARE (NCD-UDC) 14/04/2015
PISO VINCENZO AREA POPOLARE (NCD-UDC) 14/04/2015
VIGNALI RAFFAELLO AREA POPOLARE (NCD-UDC) 14/04/2015
DE MITA GIUSEPPE AREA POPOLARE (NCD-UDC) 14/04/2015
SALTAMARTINI BARBARA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 14/04/2015
TOTARO ACHILLE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 14/04/2015
NASTRI GAETANO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 14/04/2015
MAIETTA PASQUALE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 14/04/2015
GIGLI GIAN LUIGI PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO 14/04/2015
VALENTINI VALENTINO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
VELLA PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
PAGANO ALESSANDRO AREA POPOLARE (NCD-UDC) 14/04/2015
CHIARELLI GIANFRANCO GIOVANNI FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
MAROTTA ANTONIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
BIANCONI MAURIZIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
FITZGERALD NISSOLI FUCSIA PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO 14/04/2015
SAVINO ELVIRA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
CASTIELLO GIUSEPPINA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
LAFFRANCO PIETRO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
GIAMMANCO GABRIELLA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
BIANCOFIORE MICHAELA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
ABRIGNANI IGNAZIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
POLIDORI CATIA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
SISTO FRANCESCO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
CARFAGNA MARIA ROSARIA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
GELMINI MARIASTELLA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
CALABRIA ANNAGRAZIA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
MOTTOLA GIOVANNI CARLO FRANCESCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
LAINATI GIORGIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
PARISI MASSIMO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
DISTASO ANTONIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
GIORGETTI ALBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
LATRONICO COSIMO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
PRESTIGIACOMO STEFANIA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
ALTIERI TRIFONE FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
PALMIERI ANTONIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
SQUERI LUCA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
SBERNA MARIO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO 14/04/2015
CERA ANGELO AREA POPOLARE (NCD-UDC) 14/04/2015
FAUTTILLI FEDERICO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO 14/04/2015
FUCCI BENEDETTO FRANCESCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/04/2015
ALLI PAOLO AREA POPOLARE (NCD-UDC) 14/04/2015
PICCONE FILIPPO AREA POPOLARE (NCD-UDC) 14/04/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 14/04/2015
Stato iter:
11/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/06/2015
GIANNINI STEFANIA MINISTRO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/06/2015

CONCLUSO IL 11/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08770
presentato da
ROCCELLA Eugenia
testo di
Martedì 14 aprile 2015, seduta n. 408

   ROCCELLA, SANDRA SAVINO, CALABRÒ, MINARDO, SCOPELLITI, TANCREDI, SAMMARCO, BUTTIGLIONE, BINETTI, PISO, VIGNALI, DE MITA, SALTAMARTINI, TOTARO, NASTRI, MAIETTA, GIGLI, VALENTINI, VELLA, PAGANO, CHIARELLI, MAROTTA, BIANCONI, FITZGERALD NISSOLI, ELVIRA SAVINO, CASTIELLO, LAFFRANCO, GIAMMANCO, BIANCOFIORE, ABRIGNANI, POLIDORI, SISTO, CARFAGNA, GELMINI, CALABRIA, MOTTOLA, LAINATI, PARISI, DISTASO, ALBERTO GIORGETTI, LATRONICO, PRESTIGIACOMO, ALTIERI, PALMIERI, SQUERI, SBERNA, CERA, FAUTTILLI, FUCCI, ALLI e PICCONE. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 30 della Costituzione italiana sancisce il dovere e il diritto dei genitori a «mantenere, istruire ed educare i figli»;
   la Convenzione dei diritti del bambino, all'articolo 14, afferma «il diritto del fanciullo alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione», e ribadisce «il diritto e il dovere dei genitori di guidare il fanciullo nell'esercizio del summenzionato diritto in maniera che corrisponda allo sviluppo delle sue capacità»;
   la Convenzione europea dei diritti dell'uomo, all'articolo 2 del Protocollo addizionale della Convenzione europea dei diritti dell'uomo (STE n. 9), ricorda come «lo Stato, nell'esercizio delle funzioni che assume nel campo dell'educazione e dell'insegnamento, deve rispettare il diritto dei genitori di provvedere a tale educazione e a tale insegnamento secondo le loro convinzioni religiose e filosofiche», e raccomanda «di procedere rapidamente all'analisi richiesta per identificare le riforme necessarie a garantire in maniera effettiva il diritto alla libertà di scelta educativa»;
   la normativa nazionale, con la legge n. 53 del 2003, all'articolo 1, comma 1, dichiara che la scuola persegue il fine di «favorire la crescita e la valorizzazione della persona umana nel rispetto dei ritmi dell'età evolutiva, delle differenze e dell'identità di ciascuno e delle scelte educative della famiglia, nel quadro della cooperazione tra scuola e genitori»;
   contrariamente a quanto fin qui citato, sono mesi che nelle scuole italiane, di ogni ordine e grado, vengono attivate iniziative extracurriculari che si occupano di tematiche eticamente sensibili, di temi che affrontano problematiche di carattere antropologico, e in generale di argomenti che entrano nella sfera dell'intimità personale, senza alcun coinvolgimento delle famiglie, e quindi senza l'autorizzazione dei genitori, violando, di fatto, il diritto alla libertà di scelte educativa dei genitori, nell'ambito di una alleanza fra la scuola e la famiglia;
   queste iniziative attivate dalle scuole coinvolgono studenti di ogni ordine e grado, anche piccolissimi, e si basano sulla diffusione di materiale di propaganda gay e gender;
   il 10 marzo 2015 qualificate fonti di stampa denunciavano l'ennesimo episodio di propaganda gender a Trieste;
   a finire nell'occhio del ciclone, questa volta, è stato il «Gioco del rispetto – Pari e dispari»: un progetto al quale ha aderito il comune di Trieste, proposto ai bambini di 45 scuole dell'infanzia di Trieste e che mira, come si legge sull'opuscolo informativo, «a verificare le conoscenze e le credenze di bambini e bambine su cosa significa essere maschi o femmine, a rilevare la presenza di stereotipi di genere e ad attuare un primo intervento che permetta loro di esplicitare e riorganizzare i loro pensieri, offrendo ai bambini anche un punto di vista alternativo rispetto a quello tradizionale»;
   il progetto in questione non era stato inserito nel pof, il piano di offerta formativa, e quindi non era stato prospettato alle famiglie, proprio per questo motivo, un genitore, accortosi per caso del progetto e contrariato dall'iniziativa non precedentemente discussa e quindi non autorizzata, ha inviato una diffida alla dirigente scolastica;
   solo dopo alcuni giorni dalla diffida, la scuola ha deciso di affiggere in bacheca avvisi generici per i genitori circa l'implementazione del gioco. Avvisi che presentavano il progetto per la «sensibilizzazione contro la violenza sulle donne», cosa che non corrisponde al reale contenuto dell'iniziativa;
   sempre solo alcuni giorni dopo la diffida, la dirigente ha fatto esporre un cartello con scritto: «Kit» e una freccia che indica una scatola su un tavolino. Questa doveva essere, probabilmente, la sua attività di informazione alle famiglie circa la valenza educativa del «Gioco» in questione;
   il progetto è stato dunque presentato a giudizio degli interroganti con finta trasparenza e in modo molto generico ai genitori e solo dopo che era già entrato nella scuola, senza l'autorizzazione delle famiglie;
   il progetto in questione ha immediatamente suscitato lo sconcerto dei genitori dei bambini;
   in particolare, ciò che ha allarmato le famiglie sono i giochi proposti nel progetto e alcune frasi riportate nelle schede di gioco contenute nel kit distribuito negli istituti che hanno aderito all'iniziativa e che forniscono alle insegnanti indicazioni su come svolgere i giochi stessi;
   uno di questi giochi prevede che: «... L'insegnante a questo punto fa notare che le sensazioni e le percezioni che (n.d.a.: i bambini) hanno provato sono uguali per i corpi dei maschi e per i corpi delle femmine. I corpi funzionano nello stesso modo. Per rinforzare questa percezione i bambini/e possono esplorare i corpi dei loro compagni/e (utilizzare uno stetoscopio, se si riesce a reperirlo), ascoltare il battito del cuore a vicenda, respirare per riempire i polmoni e poi svuotarli facendo porre la mano sul torace, eccetera Ovviamente i bambini/e possono riconoscere che ci sono delle differenze fisiche che li caratterizzano, in particolare nell'area genitale. È importante confermare loro che maschi e femmine sono effettivamente diversi in questo aspetto, e nominare senza timore i genitali maschili e femminili ma che tali differenze non condizionano il loro modo di sentire, provare emozioni, comportarsi con gli altri/e»;
   tra i giochi proposti c’è pure quello del «Se fossi» durante il quale i bambini utilizzando dei costumi si travestono. «I bambini e le bambine – scrivono le schede informative – potranno indossare dei vestiti diversi dal loro genere di appartenenza e giocare così abbigliati»;
   è evidente a giudizio degli interroganti, in questo caso come in altri, che non si cerca tanto di insegnare il rispetto tra le persone, ma di introdurre l’«ideologia del gender» fra i minori e di instillare nei giovani alunni l'idea che non esistono maschio e femmina, madre e padre;
   per le norme nazionali e internazionali lo Stato, nell'esercizio delle funzioni che assume nel campo dell'educazione e dell'insegnamento, deve rispettare il diritto dei genitori di provvedere all'educazione dei figli nel rispetto dei ritmi dell'età evolutiva, delle differenze e dell'identità di ciascuno e secondo le proprie convinzioni religiose e filosofiche –:
   quali iniziative il Ministro interrogato intenda intraprendere per garantire il diritto alla libertà di educazione della famiglia e la scelta educativa dei genitori, e quali misure intenda promuovere per arginare quello che agli interpellanti appare un fenomeno ormai incontrollato di propaganda gay e gender nelle scuole italiane. (4-08770)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 11 giugno 2015
nell'allegato B della seduta n. 440
4-08770
presentata da
ROCCELLA Eugenia

  Risposta. — In relazione a quanto prospettato con l'interrogazione in esame, va chiarito anzitutto che il «Gioco del rispetto – Pari e dispari» è un progetto dal comune di Trieste e della regione Friuli Venezia Giulia, proposto a 18 scuole paritarie comunali dell'infanzia che, nella loro autonomia, stanno valutando, sentite le famiglie e i rispettivi Consigli scolastici, l'eventuale adesione.
  Nel novembre 2014, infatti, la Giunta comunale ha approvato questa iniziativa, presentata da un'associazione del territorio e proposta, già dal 2013, da un team di lavoro multidisciplinare che vede la partecipazione anche dell'università degli Studi di Trieste. Il progetto ha ottenuto il contributo della Regione nel 2013 quale miglior progetto della sua categoria per la realizzazione delle pari opportunità tra donna e uomo ed è stato già positivamente sperimentato nell'anno scolastico 2013/2014 in 4 scuole dell'infanzia statali.
  Le preoccupazioni manifestate dall'onorevole interrogante, quali il mancato coinvolgimento dei genitori, le non sufficienti garanzie offerte da chi interagisce in questo progetto, se pur condivisibili, non appaiono riguardare la sfera di competenza «procedurale» del progetto che, invece, testimonia un coinvolgimento delle istituzioni a più livelli, comunale e regionale, e delle scuole paritarie che, autonomamente e collegialmente, sentite le famiglie, sentito il consiglio della scuola, ne decidono la partecipazione.
  Sulla base delle informazioni assunte dall'Ufficio scolastico regionale per il Friuli Venezia Giulia, l'iniziativa rientra, infatti, nell'autonoma determinazione di ciascuna scuola paritaria comunale.
  Il progetto si propone di fornire agli insegnanti della scuola dell'infanzia elementi teorici e strumenti pratici per lavorare con i bambini sui temi della parità e del contrasto alle discriminazioni.
  Alla luce degli elementi acquisiti risulta che il progetto prevede che, dopo la fase di formazione degli insegnanti, l'iniziativa sia presentata dagli stessi docenti ai rispettivi collegi, cui è demandata la decisione di proseguire nel percorso educativo intrapreso. Là dove si decida di dare esecuzione, è prevista la convocazione di una riunione con tutti i genitori, che potranno scegliere se aderire o meno. Ai bambini che non parteciperanno al progetto la scuola offrirà attività alternative.
  Il progetto viene inoltre sottoposto al consiglio della scuola. Solo alla fine di questo «iter» l'iniziativa potrà prendere avvio.
  Inoltre, per quanto concerne il materiale didattico predisposto, secondo gli elementi informativi acquisiti, si precisa che il kit è composto di un fascicoletto di linee guida, di un secondo fascicoletto di schede di gioco e, soprattutto, di 11 tavole in cartone raffiguranti persone e animali con brevi storie, più 24 tessere di cartone raffiguranti ciascuna una persona di sesso maschile o una persona di sesso femminile, nei rispettivi abbigliamenti professionali o sportivi o della vita familiare.
  Alla luce delle informazioni di cui si dispone, il progetto apparrebbe, quindi, coerente con le Indicazioni nazionali emanate dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, considerato che alla scuola viene riconosciuto il compito di promuovere la piena formazione della personalità degli alunni e di valorizzarne l'identità personale nell'ambito del processo educativo, così da evitare ogni forma di discriminazione.
  Più in generale, si evidenzia come, secondo le «Indicazioni per il Curricolo» emanate dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, la scuola deve «...perseguire costantemente l'obiettivo di costruire un'alleanza educativa con i genitori, relazioni costanti che riconoscano i reciproci ruoli e che si supportino vicendevolmente nelle comuni finalità educative».
  Per quanto concerne «il diritto alla libertà di educazione della famiglia e la scelta educativa dei genitori» si precisa che, attraverso l'emanazione delle Linee di indirizzo recanti «Partecipazione dei genitori e corresponsabilità educativa» diramate il 22 novembre 2012, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha inteso sottolineare l'importanza della partecipazione dei genitori nella vita scolastica, sia negli istituti statali che paritari di ogni ordine e grado, trasformandola da mera presenza negli organi collegiali ad autentica cooperazione alla progettualità e ai processi formativi.
  Ne consegue il compito per tutte le istituzioni scolastiche di dare piena attuazione agli indirizzi succitati introducendo modalità organizzative che favoriscono un maggiore coinvolgimento dei genitori nella vita scolastica, investendoli della corresponsabilità educativa.
La Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricercaStefania Giannini.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti del bambino

politica di cooperazione

fanciullo