ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08741

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 406 del 10/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: SORIAL GIRGIS GIORGIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/04/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2015
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2015
BASILIO TATIANA MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 10/04/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 25/11/2015

SOLLECITO IL 26/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08741
presentato da
SORIAL Girgis Giorgio
testo di
Venerdì 10 aprile 2015, seduta n. 406

   SORIAL, ALBERTI, COMINARDI e BASILIO. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   da tempo il comitato dei genitori dell'asilo di Villa Carcina, in provincia di Brescia, sta cercando di trovare una soluzione per impedire ai propri figli di bere l'acqua del rubinetto contenente cromo esavalente, anche quando si trovano a scuola, considerato che in questa zona la media di cromo VI sembrerebbe essere di 7 microgrammi per litro;
   il cromo esavalente è una sostanza che «sulla base di evidenze sperimentali ed epidemiologiche è stata classificata dalla IARC (International agency for research on Cancer) come cancerogena per l'uomo (classe I)» (Fact sheet: «Cromo esavalente», Ispesl, dipartimento di medicina del lavoro, Centro ricerche Parma CERT); diversi studi, infatti, hanno dimostrato l'elevata tossicità del cromo esavalente se ingerito o se ne vengono respirati i fumi;
   per le amministrazioni locali, sollecitate più volte dai genitori preoccupati, si può bere l'acqua senza problemi, ma le famiglie si sono mobilitate: ora all'asilo di Villa Carcina non si beve più l'acqua che corrente poiché le maestre, d'accordo con i genitori, fanno bere agli alunni l'acqua delle bottiglie che avanzano del pranzo;
   resta ora da capire come soddisfare la crescente richiesta di acqua che giungerà con l'arrivo del caldo e soprattutto come estendere l'uso dell'acqua in bottiglia anche alla mattinata, quando qualche bambino ne ha bisogno; i genitori si stanno organizzando per risolvere questi problemi con una colletta;
   la modalità adottata dall'asilo di Villa Carcina per evitare l'uso dell'acqua del rubinetto sta facendo scuola: già altri plessi, come quello di Cogozzo, si stanno organizzando per adottare a loro volta questa soluzione;
   sono ormai all'ordine del giorno, come in un bollettino di guerra, le segnalazioni di valori di record di cromo VI rilevati nell'acqua di Brescia e dintorni:
    il 5 marzo, a Folzano, una frazione del comune di Brescia, il valore di cromo VI rilevato nell'acqua di quattro pozzi privati è arrivato a livelli record: fino a 300 microgrammi litro, 6 volte il limite stabilito dalla legge per l'acqua potabile con il decreto legislativo n. 31 del 2001, di 50 per l'acqua del rubinetto e di 5 per la falda; scoperta che ha portato il comune ad emettere un'ordinanza per vietare categoricamente il consumo di quell'acqua «perché non è potabile e non può essere destinata al consumo umano»;
    il 2 marzo 2015, ad Ospitaletto, provincia di Brescia, è stato rilevato che le falde acquifere sono inquinate da cromo esavalente per un valore di ben 70 volte oltre il limite di legge, ossia fino a 364 microgrammi per litro: si è scoperto questo sotto il tracciato del TAV;
    nel dicembre del 2014 è stata riscontrata la presenza di cromo esavalente oltre i limiti sotto la terza corsia dell'autostrada A4, mentre si stava creando un sottopasso per la Brebemi: il valore era di 1.400 volte oltre il limite;
    la presenza del cromo esavalente nell'acqua di Brescia è una triste eredità del passato industriale della zona: i bagni di cromo sono una protezione essenziale per tutte le lavorazioni metalliche (dalle posate alle armi) e fino a pochi anni fa le scorie liquide venivano scaricate semplicemente nei corsi d'acqua e nel terreno, infatti nel Mella per decenni sono finiti quintali e quintali di liquidi tossici che hanno inquinato i pozzi nella bassa valle, parte della città, fino ad arrivare nella Bassa, il granaio della provincia;
   oggi non sono aumentate le fonti inquinanti, ma i veleni rilasciati nell'ambiente in passato proseguono inesorabili la loro discesa e stanno dunque percolando fino alla falda profonda;
   nel comune di Brescia e nella provincia, le morti per tumore al fegato, casi di cancro al pancreas, cancro alla laringe, incidenza per malattie pneumologiche e altre malattie legate all'aria e all'alimentazione e a quello che viene ingerito sono elevatissime e sono oltre la media nazionale;
   in una sua nota l'ISS (Istituto superiore di sanità) spiega che «il Cromo esavalente, diffuso in composti di origine industriale quali cromati e tiolati, è caratterizzato da elevata tossicità e cancerogenicità» infatti anche se «l'esposizione per ingestione a Cr(VI) è associata a minor grado di rischio», «uno studio di cancerogenesi a lungo termine in roditori, effettuato dall'NTP (National Toxicology Program), ha evidenziato che la somministrazione del Cr(VI) per via orale è associato ad un'aumentata incidenza di tumori della cavità orale nel ratto e dell'intestino tenue nel topo in entrambi i sessi» e che «i composti di Cr(VI) sono genotossici in un ampio range di test di genotossicità in vitro e in alcuni studi in vivo in seguito a somministrazione per via orale»;
   sempre secondo la nota dell'Istituto superiore di sanità, anche se l'esposizione per ingestione al Cr(VI) è legata ad un rischio minore poiché i composti del cromo esavalente nel tratto gastrointestinale dell'uomo sono ridotti efficientemente a composti cromo III, che non è pericoloso, «tuttavia non si può escludere che anche a bassi livelli di esposizione una piccola percentuale possa eludere la riduzione a Cr(III), riduzione che determina i potenziali effetti tossici o cancerogeni»;
   lo Stato italiano parla di limite massimo di 5 microgrammi per litro per l'acqua di falda che si alza a 50 per quella che scende dal rubinetto di casa nostra (decreto legislativo n. 31 del 2001), limite specifico per il cromo in generale che è stato stabilito dall'Unione Europea 15 anni fa, e segue le linee guida sull'acqua potabile dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, quarta edizione 2011, dove però è l'OMS stessa, che, pur riconfermando il valore standard, che risale addirittura al 1958, specifica che quel valore è individuato come livello provvisorio, alla luce di alcune incertezze di ordine tossicologico, e totale, nel senso che non prende in considerazione un livello apposito per il cromo esavalente, dal momento che permangono difficoltà analitiche per la valutazione di questa sola forma, che però è riconosciuta essere molto pericolosa per l'organismo umano –:
   se il Governo, vista la mobilitazione delle famiglie di cui in premessa, non consideri necessario attivarsi per quanto di competenza e in quale modo perché il diritto all'acqua potabile di queste famiglie sia rispettato, organizzando adeguatamente gli istituti scolastici in via precauzionale rispetto a questa emergenza, in considerazione degli ampi margini di incertezza che ancora ci sono a livello scientifico sul reale impatto del cromo VI, se ingerito, sulla salute dell'uomo e soprattutto dei minori, che, avendo un peso corporeo inferiore e un organismo più sensibile, potrebbero essere maggiormente a rischio;
   in che modo il Governo intenda rispondere a questa emergenza ambientale e sanitaria che minaccia da troppi anni la salute della popolazione della città di Brescia e dintorni, e se non intenda sollecitare adeguatamente la revisione tecnico-scientifica dei criteri che presiedono ai parametri e ai valori di parametro attualmente indicati nella direttiva n. 98/83/CE, e promuovere studi più approfonditi sull'effetto del cromo VI sulla salute dei più piccoli;
   se il Governo, visto il carattere di urgenza che ha assunto il problema, evidenziato sia dalle recenti scoperte di valori record della sostanza nell'acqua dei dintorni di Brescia, sia dalla preoccupazione diffusa dei cittadini coinvolti che si stanno mobilitando ed autogestendo, dimostrando di sentirsi abbandonati dalle autorità rispetto a questa minaccia, non intenda intervenire anche attraverso iniziative normative per abbassare da subito in via precauzionale il limite massimo fissato dal decreto legislativo n. 31 del 2001 per il cromo VI, in modo da tutelare la salute dei cittadini. (4-08741)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sanita' pubblica

malattia

acqua potabile