Legislatura: 17Seduta di annuncio: 405 del 09/04/2015
Primo firmatario: MERLO RICARDO ANTONIO
Gruppo: MISTO-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO - ALLEANZA PER L'ITALIA (API)
Data firma: 09/04/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BORGHESE MARIO MISTO-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO - ALLEANZA PER L'ITALIA (API) 09/04/2015
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 09/04/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 28/07/2015 GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/07/2015
CONCLUSO IL 28/07/2015
MERLO e BORGHESE. —
Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale
. — Per sapere – premesso che:
con il decreto-legge 24 aprile 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, è stato introdotto, a partire dall'8 luglio 2014, il pagamento di una tassa consolare equivalente a 300 euro per la trattazione delle pratiche di riconoscimento della cittadinanza italiana presentate, a qualsiasi titolo, da soggetti maggiori di anni 18;
l'introduzione di diritti consolari per tale servizio è stata decisa proprio in considerazione della complessità delle operazioni di ricostruzione jure sanguinis della cittadinanza;
come è noto, soprattutto in Sudamerica, dove si registra la più grande comunità di discendenti italiani, tale processo può estendersi a volte oltre la sesta generazione, richiedendo adempimenti molto onerosi per gli uffici consolari in termini di risorse umane e strumentali;
il suddetto tributo aggiuntivo, qualora non comporti un miglioramento in termini di accelerazione del procedimento amministrativo per il riconoscimento certo della cittadinanza o, in generale, della qualità dei servizi consolari resi agli utenti, si limita a configurarsi come l'ennesimo taglio alle già esigue risorse destinate alla rete consolare, non avendo alcuna altra ratio tale da giustificarne la sussistenza a fini di ottimizzazione amministrativa. Pertanto, l'applicazione di un tributo aggiuntivo troverebbe una sua giustificazione qualora le risorse da esso derivate venissero veicolate dal Ministero dell'economia e delle finanze ai relativi capitoli di spesa del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale in ragione di un non trascurabile principio di coerenza amministrativa –:
in che modo vengano distribuite ed adoperate le somme prelevate per la trattazione delle pratiche di riconoscimento della cittadinanza italiana all'estero e trattenute presso Ministero dell'economia e delle finanze;
se non ritenga urgente la necessità di riallocare integralmente alle stesse strutture consolari i diritti che riscuotono rafforzando e migliorando i servizi agli utenti;
quali iniziative intenda assumere il Ministro interrogato affinché il contributo di 300 euro possa essere destinato all'azzeramento delle pesanti liste di attesa accumulatesi, soprattutto in America Latina, e al rafforzamento dei servizi consolari nelle circoscrizioni dove si concentra elevatissimo numero di cittadini italiani. (4-08723)
Risposta. — L'introduzione nel 2014 della tariffa di 300 euro per il trattamento della domanda di riconoscimento della cittadinanza ha garantito un introito annuo aggiuntivo che allo stato attuale si stima in almeno 10 milioni di euro per l'anno 2015, anche in considerazione dell'elevato numero delle richieste di riconoscimento della cittadinanza italiana degli ultimi anni.
In precedenza, la tariffa consolare allegata al decreto legislativo n. 71 del 2011 aveva mantenuto nell'area della totale gratuità gli atti di riconoscimento della cittadinanza italiana. Questi ultimi tuttavia, in virtù del fatto che la cittadinanza medesima si estende senza limiti di generazioni, implicano spesso, soprattutto nelle Americhe, ricostruzioni estremamente lunghe e complesse, risalenti nel tempo, che si traducono in adempimenti gravosi per gli uffici consolari all'estero, con conseguenze particolarmente onerose in termini di risorse umane e strumentali. L'introduzione di diritti consolari per tale servizio è stata, quindi, decisa proprio in considerazione della complessità della relativa procedura.
A fronte dei maggiori diritti riscossi con l'introduzione della tariffa sul riconoscimento della cittadinanza, è stato possibile richiedere la riassegnazione alle sedi interessate di almeno una parte del differenziale positivo delle entrate che si è così determinato. La legge finanziaria 2007 e successive integrazioni stabiliscono, infatti, che una quota delle maggiori entrate riscosse annualmente dagli uffici consolari all'estero venga riassegnata sul bilancio del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. La riassegnazione viene disposta in sede previsionale a favore del capitolo destinato al funzionamento della rete estera, sul quale sono appunto erogate le dotazioni finanziarie degli uffici all'estero, che confluiscono nel bilancio di sede, come dotazioni di parte corrente per le spese di funzionamento.
In tale contesto, si segnala infine l'auspicio, già espresso peraltro in sede parlamentare, per l'individuazione delle modalità più idonee affinché le nuove risorse provenienti dalla trattazione degli atti di riconoscimento della cittadinanza possano affluire direttamente in fondi di gestione presso le singole sedi diplomatico-consolari, senza ricorrere all'attivazione di onerosi meccanismi di riallocazione da parte delle amministrazioni centrali. Tali misure potrebbero inoltre essere finalizzate, in un contesto di maggiori risorse a disposizione della rete, a garantire un ulteriore miglioramento dei servizi consolari e delle condizioni di vita delle comunità italiane all'estero.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Mario Giro.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):cittadino della Comunita'