Legislatura: 17Seduta di annuncio: 405 del 09/04/2015
Primo firmatario: MELILLA GIANNI
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 09/04/2015
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
- MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 09/04/2015
MELILLA. —
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico
. — Per sapere – premesso che:
la SACCI spa ha deciso di chiudere il cementificio di Pescara cessando definitivamente l'attività produttiva nel capoluogo adriatico. Se ciò accadesse sarebbe un duro colpo per i dipendenti che lavorano al cementificio di Pescara;
il cementificio aveva già mandato in mobilità una cinquantina di operai il 13 luglio dell'anno scorso;
la situazione è precipitata il 13 marzo 2015 dopo otto mesi dalla procedura di riduzione del personale che ha comportato il licenziamento di 50 lavoratori a Pescara;
i sindacati di categoria, in una nota, hanno indetto lo stato di agitazione in tutti i siti produttivi della Sacci e hanno richiesto l'apertura di un tavolo a livello nazionale con Ministero dello sviluppo economico;
situazione è molto grave: il numero dei posti persi salirà a 80, più l'indotto, per un totale di 120 lavoratori. La riduzione complessiva, con questa nuova procedura riguarderà 135 lavoratori a livello di gruppo, con la chiusura definitiva degli stabilimenti di Pescara e Macerata e la riduzione della sede di Roma;
le organizzazioni di categoria sperano nell'offerta arrivata dal colosso della Buzziunicem, pronta ad acquistare il 99,5 per cento delle quote societarie della Sacci spa;
il 18 marzo 2015 a soli 5 giorni dall'attivazione della procedura di mobilità, con l'annuncio della cessazione delle attività degli stabilimenti di Pescara e Macerata, è arrivata l'offerta di acquisto da parte di Buzziunicem, società quotata in borsa e secondo gruppo industriale produttore nazionale di cemento in Italia. I sindacati sospettano che l'attuale proprietà abbia proceduto a una ripulitura eliminando gli stabilimenti meno produttivi, tra cui quello di Pescara, per essere più appetibile alla pretendente;
inoltre se il Cementificio di Pescara dovesse cessare veramente, si presenterà il problema della messa in sicurezza e della bonifica del sito industriale –:
se non intendano accogliere la richiesta dei sindacati per un incontro con le parti sociali, la regione Abruzzo e il comune di Pescara per trovare una soluzione condivisa della crisi aziendale con l'obiettivo di, tutelare, nelle forme concordate, l'occupazione, adottando ogni utile decisione. (4-08714)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):soppressione di posti di lavoro
licenziamento collettivo
cessazione d'attivita'