ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08672

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 404 del 08/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: BUSINAROLO FRANCESCA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/04/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 08/04/2015
Stato iter:
28/07/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/07/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 17/05/2016

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/07/2017

CONCLUSO IL 28/07/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08672
presentato da
BUSINAROLO Francesca
testo di
Mercoledì 8 aprile 2015, seduta n. 404

   BUSINAROLO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   i laboratori ARPA (Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale) rappresentano una preziosa ed insostituibile fonte di vigilanza ambientale su acqua, aria, terreni, rifiuti e bonifiche, a garanzia della salute dei cittadini e della tutela del territorio, attraverso una costante ed attenta attività di monitoraggio e controllo finalizzata a ridurre l'esposizione del territorio e delle popolazioni interessate ai fattori di rischio ambientale;
   ad oggi il sistema nazionale per la protezione dell'ambiente, costituito dalle agenzie regionali e provinciali di protezione ambientale (le ARPA e le APPA) e dall'ISPRA, nel quale lavorano circa 11.0000 operatori e che compie un'intensa attività di controllo e monitoraggio, rappresenta una rete di fondamentale importanza, soprattutto in un momento storico in cui i temi e le emergenze legate all'ambiente e alla salute entrano spesso in conflitto con realtà socio-economiche locali;
   i lavoratori di ciascuna ARPA sono caratterizzati da un'attività di controllo molto diversificata in ogni regione e da una diffusa esiguità di risorse a fronte del gravoso e sovente complesso lavoro svolto;
   a titolo esemplificativo, il piano strategico 2012-2014 dell'Arpa Veneto, approvato dalla giunta regionale del Veneto con DGR 613/2012, prevede una notevole riduzione dei laboratori territoriali per le analisi ambientali e la chiusura di numerosi sedi periferiche dell'Agenzia, al fine di ridurre i costi e gli sprechi che si sono susseguiti nel tempo;
   la conseguente chiusura dei laboratori di analisi di Belluno, Rovigo, Vicenza e la preannunciata chiusura della sede di Padova, laboratorio peraltro promosso, nel 2013, dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare come unico centro nazionale per l'analisi dell'aria, oltre a vanificare la mission istitutiva di Arpa Veneto, ovvero il controllo della qualità dell'ambiente a supporto della prevenzione sanitaria a tutela della salute pubblica, penalizza gravemente le numerose professionalità impiegate nei laboratori di analisi, svilendo così le competenze maturate negli anni presso tale struttura;
   sembrerebbe, a quanto consta all'interrogante, che sia a rischio di chiusura anche il laboratorio di analisi di Verona, in cui operano diverse figure professionali di vario livello, che contribuiscono a rendere l'attività dell'Arpav Veneto una delle eccellenze del nostro Paese;
   a giudizio dell'interrogante è doveroso ed improcrastinabile impedire l'ulteriore chiusura dei laboratori di analisi facenti capo ad Arpa Veneto e valorizzare in maniera adeguata le professionalità impiegate, anche al fine di rendere l'Ente un competitor privato in settori come l'impiantistica e le specifiche attività di laboratorio;
   anche in altre realtà regionali, segnatamente la Sicilia, il funzionamento dell'ARPA di competenza risulta condizionato da carenza di risorse e di personale;
   bisogna sottolineare che la legge 15 dicembre 2014, n. 308, recante: «Delega al Governo per il riordino, il coordinamento e l'integrazione della legislazione in materia ambientale e misure di diretta applicazione», all'articolo 11, comma 8, lettere b) ed h) prevede, tra i criteri direttivi a cui debbono ispirarsi i relativi decreti legislativi, «... il conseguimento di maggiore efficienza e tempestività dei controlli ambientali, nonché certezza delle sanzioni in caso di violazione delle disposizioni a tutela dell'ambiente» (lettera b)); e: «...la previsione di misure che assicurino l'efficacia dei controlli e dei monitoraggi ambientali, incentivando in particolare i programmi di controllo sui singoli impianti produttivi, anche attraverso il potenziamento e il miglioramento dell'efficacia delle autorità competenti» (lettera h)) –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto descritto in premessa e quali iniziative di competenza, anche di carattere normativo e sulla base di intese in Conferenza Stato-regioni, intenda intraprendere per potenziare il sistema dei controlli ambientali, impedendo il drastico ridimensionamento dei servizi, delle strutture operative e delle professionalità, anche al fine di tutelare pienamente il diritto alla salute dei cittadini, costituzionalmente garantito così evitando casi come quello del Veneto;
   se non ritenga altresì opportuno intervenire, per quanto di competenza, anche attraverso l'operato dell'Ispra, a garanzia dell'uniformità e della capillarità dei controlli in materia ambientale su tutto il territorio nazionale, con una razionalizzazione del sistema che non si traduca in tagli o riduzione di importanza degli enti di protezione ambientale ma in una omogeneizzazione del sistema di enti, spesso troppo frammentati e deboli, così da potenziarli e renderli più efficienti, attraverso un maggiore coordinamento, maggiori risorse finanziarie e chiarezza nelle competenze. (4-08672)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 28 luglio 2017
nell'allegato B della seduta n. 844
4-08672
presentata da
BUSINAROLO Francesca

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  La recente approvazione della legge 28 giugno 2016 n. 132 istituisce un sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente, finalizzato ad armonizzare da un punto di vista qualitativo e quantitativo le attività delle agenzie sul territorio, nonché a realizzare un sistema integrato di controlli coordinati dall'istituto per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).
  Attraverso un Sistema nazionale a rete in cui un ruolo strategico è attribuito a Ispra, e con i cosiddetti «Lepta», ovvero i livelli essenziali delle prestazioni ambientali cui dovranno adeguarsi le agenzie, si attua un vero e proprio ripensamento dell'attuale sistema, fino ad oggi scandito da una diversità di approcci da regione a regione e da una grande frammentarietà che indeboliva di fatto la protezione dell'ambiente.
  Altre importanti novità introdotte dal provvedimento sono il Sistema informativo nazionale ambientale e la rete dei laboratori accreditati: si rafforzano dunque in maniera evidente la trasparenza e la qualità scientifica dei controlli.
  Il lavoro più complesso che spetta alle agenzie nei prossimi anni è quello di contribuire alla definizione di quei meccanismi di misurazione degli sforzi degli stati nel perseguire gli obiettivi ambientali.
  Sarà necessario individuare metodi inattaccabili per rendere comparabili misure e interventi molti diversi e, in questo ambito, per misurare progressi, battute d'arresto, stati di avanzamento per valutare, sia in termini di singolo paese che globali, i progressi fatti e quanto manca ai target concordati.
  In questo percorso un ruolo chiave è affidato alle agenzie per la protezione dell'ambiente, che sono chiamate alla responsabilità di fornire ai decisori politici gli strumenti necessari per definire soluzioni politiche efficaci, informate, scientificamente solide, sia a scala territoriale sia a scala internazionale.
  In ogni caso, si evidenzia che questo Ministero monitora costantemente l'impatto regolatorio delle normative di settore, valutando il raggiungimento delle finalità degli atti normativi, nonché gli effetti prodotti su cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni.
  L'analisi richiede il ricorso alla consultazione dei diversi portatori di interessi, in modo da raccogliere dati e opinioni da coloro sui quali la normativa in esame ha prodotto i principali effetti.
  Lo scopo è quello di ottenere, a distanza di un certo periodo di tempo dall'introduzione di una norma, informazioni sulla sua efficacia, nonché sull'impatto concretamente prodotto sui destinatari, anche al fine di superare le criticità operative che dovessero emergere e valutare possibili revisioni della disciplina in vigore.
  Quanto riferito testimonia che le problematiche rappresentate dall'interrogante sono tenute in debita considerazione da parte di questo Ministero, il quale ha provveduto, e provvederà per il futuro, alle attività e valutazioni di competenza in materia con il massimo grado di attenzione.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

agenzia regionale

sanita' pubblica