ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08666

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 404 del 08/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: CAPARINI DAVIDE
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 08/04/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 08/04/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08666
presentato da
CAPARINI Davide
testo di
Mercoledì 8 aprile 2015, seduta n. 404

   CAPARINI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   è noto come ormai il carico fiscale gravante sui contribuenti sia aumentato negli ultimi anni in maniera spropositata ed insostenibile. Quasi tutti gli organi di stampa, dai nazionali ai locali, continuano a denunciare l'eccessivo aumento dei tributi e delle tasse che non dà più respiro ai cittadini e, in particolar modo, alle piccole e medie imprese di ogni settore economico del Paese;
   il settore turistico, al pari di altri comparti dell'economia nazionale, non è rimasto indenne da questo fenomeno ed anzi, forse più degli altri, sta soffrendo un peso fiscale troppo elevato che si aggiunge alle difficoltà derivanti dalla crisi economica responsabile di un importante contrazione del livello di affari e, conseguentemente, del fatturato annuo;
   il contributo fiscale richiesto a questo comparto, come per ogni settore produttivo, non ha tenuto infatti in nessun conto delle difficoltà economiche che le imprese stanno scontando a causa dalla crisi economica e i vari Governi che si sono succeduti in questi ultimi anni non hanno fatto altro che aumentare le aliquote e gli imponibili, anziché cercare di contrarre il peso contributivo a cui questi soggetti passivi sono sottoposti, con l'unico risultato di aumentare la crisi di liquidità e il rischio di fallimento e chiusura delle attività turistico-alberghiere;
   a titolo esemplificativo di questa – ormai insostenibile – situazione di sofferenza del settore turistico si può prendere il caso di un'attività turistico-alberghiera del bergamasco che, dopo anni di sacrifici personali dei gestori e dei dipendenti, si ritrova oggi sul punto di dover cessare l'attività a causa proprio della stretta fiscale;
   gli stessi imprenditori denunciano, infatti, che a causa dell'entità delle tasse e delle imposte, i bilanci dell'impresa sono oramai costantemente in rosso. I proprietari lamentano che dopo aver diligentemente assolto a tutti gli obblighi contributivi relativi al pagamento dell'IMU, dell'IRAP, dell'IVA, della TASI e dei contributi per i lavoratori, resta ben poco nell'attivo dei loro bilanci. Al caso specifico si aggiunge anche l'aggravio dell'alto valore catastale (e di conseguenza della corrispondente rendita) che l'Agenzia del territorio di Bergamo attribuisce alla struttura e che, dopo l'introduzione dell'IMU con i relativi elevatissimi moltiplicatori, impongono alla struttura un ammontare dell'imposta municipale unica pari a 78.000 euro annui (su un importo totale pari a circa 860.000 euro, riscosso da un comune di 435 imprese, 2.400 abitazioni e 1.090 edifici, con evidente sproporzione) e ad un ammontare di 22.000 euro per l'imposta sui rifiuti. Ovviamente dei 78.000 euro soltanto il 20 per cento è deducibile, quindi i restati 62.400 euro indeducibili vanno ad implementare il cumolo IRPEF che, grazie alle aliquote crescenti, raggiunge un importo pari a 32.000 euro, per un totale di 110.000 euro. Tenendo quindi presente che, anche per le attività alberghiere che godono di ottima salute, l'utile sul ricavo si aggira dal 4 al 6 per cento, per poter pagare i 62.400 euro di IMU, l'impresa in questione dovrebbe avere un ricavo di almeno 1 milione e 200 mila euro annui;
   ad oggi, tale attività riesce ad assolvere a tutti gli obblighi contributivi soltanto grazie alla rateizzazione delle imposte ottenuta dal comune di appartenenza, possibilità, questa, che permette ai gestori di poter continuare a pagare gli stipendi dei lavoratori dipendenti;
   il caso riportato è soltanto uno dei possibili esempi, tra gli innumerevoli che si potrebbero addurre, per dimostrare come il carico fiscale sia diventato ormai insostenibile per un settore, come quello turistico-alberghiero, in cui quasi la metà delle strutture sono in vendita (spesso all'asta), il deprezzamento degli immobili si aggira intorno a cifre pari a 5/6 volte inferiori al valore reale e dal 2008 sono fermi tutti i cantieri per l'edificazione di nuovi alberghi;
   una simile situazione è perciò divenuta intollerabile per il settore turistico che non riesce a rilanciarsi e a finanziare la propria attività imprenditoriale a causa dell'eccessivo carico che lo Stato vi riversa a livello contributivo, solo al fine di scaricare sui privati il peso di un debito pubblico fuori misura accumulato proprio per le responsabilità delle pubbliche amministrazioni che non hanno saputo gestire le attività finanziarie secondo i principi della razionalità e dell'efficienza. Lo Stato, invece, di fronte a cicli di regressione economica, dovrebbe piuttosto attuare una politica economica espansiva, e quindi di contrazione fiscale, al fine di sostenere e coadiuvare i settori in crisi e, nello specifico, il settore turistico, fonte di buona parte del prodotto interno lordo nazionale, stanti le peculiari caratteristiche paesaggistiche e artistiche del nostro Paese, il cui immenso valore è riconosciuto a livello mondiale –:
   se il Ministro, nell'ambito delle proprie competenze, non ritenga necessario intervenire con le opportune iniziative normative e amministrative al fine di ridurre efficacemente, e nel più breve tempo possibile, l'eccessivo carico fiscale gravante sulle imprese del settore turistico-alberghiero per poter permettere a tali imprese di poter contribuire alla spesa pubblica in maniera razionale e proporzionata agli effettivi guadagni, senza dover rischiare la chiusura dell'attività soltanto per assolvere agli oneri contributivi, e al fine di sostenere il rilancio di un settore veramente strategico della economia nazionale, come specificato in premessa. (4-08666)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

turismo

imposta ambientale

imposta locale