ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08665

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 403 del 01/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: MATARRESE SALVATORE
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 01/04/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
D'AGOSTINO ANGELO ANTONIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 01/04/2015
PIEPOLI GAETANO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO 01/04/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO 01/04/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 09/12/2015
Stato iter:
28/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/11/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/11/2016

CONCLUSO IL 28/11/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08665
presentato da
MATARRESE Salvatore
testo di
Mercoledì 1 aprile 2015, seduta n. 403

   MATARRESE, D'AGOSTINO e PIEPOLI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto si evince dalle cronache, nell'anno 2013, l'assessore alla qualità dell'ambiente della regione Puglia ed il sindaco del comune di Cellamare, in rappresentanza dell'O.G.A. (organo di governo d'ambito) di Bari, avrebbero sottoscritto il disciplinare per l'assegnazione dei fondi per la realizzazione di un impianto di compostaggio nel comune di Bari e precisamente a Cellamare;
   secondo quanto si evince dagli organi di stampa, sembrerebbe che il progetto dell'impianto preveda anche la produzione di energia dalla combustione di biogas;
   il costruendo impianto di compostaggio, destinato a raccogliere i rifiuti dei 21 comuni circostanti, sembrerebbe non avere il gradimento dei cittadini e dei comitati dei comuni di Cellamare, Noicattaro e Capurso che lamentano non solo i pericoli derivanti da probabili rischi di impatto ambientale ma anche i potenziali pericoli per la salute della popolazione che potrebbero essere causati dalla localizzazione dell'impianto;
   secondo quanto riferito dai quotidiani, inoltre, sembrerebbe che nella zona industriale di Bari, distante circa 20 chilometri in linea d'aria dalla presunta zona di costruzione dell'impianto di Cellamare, sarebbe in fase avanzata di realizzazione il progetto per la costruzione di un impianto di compostaggio per il recupero energetico dei rifiuti organici e la produzione di compost di qualità. Il progetto, presentato dall'AMIU, ha ottenuto il via libera del Ministero dello sviluppo economico che lo finanzierà con 11 milioni di euro, a fronte di un valore complessivo dell'opera stimata in 18 milioni di euro;
   in merito, la regione Puglia ha già espresso «giudizio favorevole di compatibilità ambientale per il progetto “Realizzazione di un impianto per il trattamento FORSU da RD per produzione di compost con recupero energetico da realizzarsi nell'area dell'AMIU Bari S.p.A.”» così come si evince da determinazione del dirigente del servizio ecologia del 24 ottobre 2014, n. 332;
   a giudizio degli interroganti la presenza del costruendo impianto AMIU dovrebbe rendere superflua la realizzazione di un nuovo impianto simile nella stessa zona di Bari;
   in data 30 marzo 2015, alcuni consiglieri di opposizione del comune di Cellamare hanno presentato una mozione con la quale si chiede al presidente del consiglio comunale di sottoporre all'approvazione del consiglio la revoca in autotutela della delibera di consiglio comunale n. 37 del 10 dicembre 2009 avente ad oggetto «Bacino Alto BA/5. Individuazione sito per impianto di compostaggio consortile e conseguente disponibilità immobile comunale ubicato alla contrada Fogliano in agro di Cellamare»;
   il territorio nel quale è destinato a sorgere l'impianto di compostaggio, attraversato dal torrente Chiancarello, è soggetto a vincolo ai sensi del decreto legislativo n. 42 del 2004, con particolare riguardo alla presenza di gravine e lame che, con diverse dimensioni, partono dalle ultime propaggini collinari delle murge per arrivare al mare, rivestendo particolare interesse sotto il profilo paesistico e naturalistico –:
   di quali elementi disponga il Governo in merito a quanto esposto in premessa e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere per tutelare le aree di rilevante interesse paesaggistico in prossimità delle quali è prevista la realizzazione dell'impianto di compostaggio di Cellamare;
   se il Ministero dello sviluppo economico, che ha riconosciuto un consistente finanziamento per il progetto relativo alla costruzione di un impianto di compostaggio nella zona industriale di Bari, fosse a conoscenza del fatto che a distanza di pochi chilometri sarebbe stato realizzato un ulteriore impianto con caratteristiche analoghe. (4-08665)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 28 novembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 710
4-08665
presentata da
MATARRESE Salvatore

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa alla realizzazione di un impianto di compostaggio nel comune di Cellamare (Bari), sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, si rappresenta quanto segue.
  In via preliminare, si ritiene opportuno delineare il quadro della situazione attuale e le connesse criticità, partendo dalle problematiche che interessano la gestione dei rifiuti nella regione Puglia.
  La produzione dei rifiuti in Puglia ammonta per il 2014 a 1.909.748 tonnellate, 466.9 chilogrammi/abitante per anno. La produzione dei rifiuti in Puglia è andata progressivamente diminuendo dal 2010 al 2014: l'andamento riflette quello della produzione a livello nazionale, che è correlato al trend degli indicatori socio-economici ed al consumo delle famiglie. La raccolta differenziata nella regione Puglia nel 2014 ammonta a 493.741 tonnellate. Tale quantità rappresenta solo il 25,9 per cento del totale dei rifiuti prodotti. L'obbligo di legge, come noto, è attualmente il 65 per cento. Di queste quantità raccolte in maniera differenziata la quota principale è rappresentata dall'organico (176.389 tonnellate), seguito dalla carta (145.744 tonnellate). L'analisi dei dati per provincia evidenzia il raggiungimento della percentuale di raccolta più elevata nella Provincia di Brindisi (47,7 per cento), mentre le percentuali più basse si registrano a Lecce (19,9 per cento), Taranto (18,8 per cento) e Foggia (18,2 per cento).
  Le informazioni pubblicate sul sito della regione Puglia, ancora in fase di validazione da parte della regione, evidenziano a luglio 2016 un livello della raccolta differenziata pari a 33,99 per cento in significativo aumento ma ancora insufficiente rispetto agli obiettivi di legge. Il livello della raccolta differenziata è ancora modesto. La valorizzazione energetica appare esigua, mentre il ricorso alla discarica risulta predominante.
  Dal 12 luglio 2016, per un periodo non superiore a 60 giorni, i rifiuti urbani indifferenziati provenienti dalla provincia di Brindisi, stimati complessivamente in circa 20.000 tonnellate, vengono conferiti agli impianti di recupero energetico (RI) di Ferrara e Granarolo (BO) gestiti da HERA Ambiente S.p.A., nella misura di 12.000 tonnellate per l'impianto di Ferrara e di 8.000 tonnellate per quello di Granarolo (BO), per un quantitativo massimo di circa 400 tonnellate al giorno. Tali conferimenti sono stati disposti con delibera di giunta regionale dell'Emilia-Romagna n. 1075 dell'11 luglio 2016.
  La regione Puglia presenta diversi impianti per la gestione dei rifiuti urbani.
  I dati ufficiali Ispra, riferiti all'anno 2014, evidenziano:
   n. 9 impianti di compostaggio (con un quantitativo autorizzato di 479.550 t/a ed uno trattato di 268.623 t/a);
   n. 1 impianto di digestione anaerobica (con un quantitativo autorizzato di 87.000 t/a ed uno trattato di 44.341 t/a);
   n. 13 impianti di trattamento meccanico biologico (con un quantitativo autorizzato di 1.613.064 t/a ed uno trattato di 1.409.020 t/a);
   n. 1 impianto di incenerimento (con un quantitativo autorizzato di 76.811 t/a ed uno trattato di 76.811 t/a);
   n. 14 discariche in esercizio (per un quantitativo di RU conferiti di 1.418.800).

  La regione Puglia, al fine di superare le criticità riscontrate nella organizzazione del sistema integrato di gestione dei rifiuti, ha modificato di recente, con la legge regionale n. 20 del 4 agosto 2016, la preesistente legge del 2012. In particolare, il nuovo assetto normativo regionale prevede:
   l'istituzione di un solo ambito territoriale ottimale (ATO), coincidente con l'intero territorio regionale, e l'individuazione di aree omogenee per l'erogazione dei servizi di spazzamento e raccolta;
   la perimetrazione delle aree omogenee nonché la definizione della forma associativa dei comuni appartenenti alla medesima area omogenea mediante una successiva delibera di giunta regionale (in sede di prima attuazione vige la perimetrazione già disposta con la delibera di giunta regionale n. 2147 del 2012 che prevedeva 38 ARO);
   l'istituzione di un'agenzia territoriale per il servizio di gestione dei rifiuti (agenzia) partecipata dalla regione, dai comuni pugliesi e dalla città metropolitana, che va a sostituire i preesistenti organi di governo d'ambito provinciali (l'agenzia ha personalità giuridica di diritto pubblico ed autonomia tecnica, giuridica, amministrativa e contabile e si finanzia con i contributi dei partecipanti; il contributo a carico di ciascun comune è determinato in rapporto alla popolazione residente);
   che all'agenzia spetti il compito di attuare il piano regionale dei rifiuti (l'agenzia, inoltre, determina le tariffe, i livelli generali del servizio e gli standard di qualità, predispone lo schema-tipo dei bandi di selezione pubblica e i contratti di servizio; disciplina i flussi di rifiuti indifferenziati da avviare a smaltimento e dei rifiuti da avviare a recupero, e predispone le linee guida della Carta dei servizi. Può espletare, su delega delle aree omogenee, le procedure di affidamento del servizio unitario di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti solidi urbani; può espletare attività di centralizzazione delle committenze; subentra nei contratti stipulati dal commissario delegato per l'emergenza ambientale in Puglia, aventi a oggetto la realizzazione e la gestione degli impianti dei rifiuti urbani; nonché effettua la ricognizione della disponibilità impiantistica sul territorio);
   in capo ai comuni facenti parte dell'area omogenea, il compito di affidare in forma unitaria i servizi di spazzamento, raccolta e trasporto nel rispetto della normativa in materia di appalti pubblici. I comuni associati possono avvalersi dell'agenzia, in qualità di stazione unica appaltante per l'espletamento delle procedure di affidamento;
   che le procedure Via ed Aia relative agli impianti per i rifiuti urbani siano in capo alla regione, fatte salve quelle pendenti dinanzi alle province e alla città metropolitana;
   l'esercizio dei poteri sostitutivi da parte della regione mediante la nomina di un commissario ad acta (ai sensi dell'articolo 200, comma 4, del Codice dell'Ambiente).

  Alla luce delle modifiche apportate con la nuova legge regionale, si renderà necessario procedere ad un adeguamento del vigente piano regionale di gestione dei rifiuti, approvato con delibera del Consiglio regionale n. 204 dell'8 ottobre 2013.
  Sull'argomento, si segnala altresì che il presidente della giunta regionale ha disposto il commissariamento dei sei organi di governo d'ambito per le funzioni previste dalla legge regionale n. 24 del 2012 e per le funzioni autorizzative connesse al ciclo dei rifiuti. Sono stati nominati i sei sub-immissari per la durata di sei mesi.
  Sulla organizzazione e sulle competenze della struttura commissariale, si fa presente che il decreto del presidente della giunta regionale n. 282 del 3 maggio 2016, riguardante «Organizzazione della struttura commissariale gestione ciclo dei rifiuti regione Puglia. Delega ai sub commissari», ha individuato le competenze territoriali di ciascun sub-commissario. Con determinazione dirigenziale n. 263 del 22 aprile 2016, la Sezione personale e organizzazione della Regione ha indetto l'avviso pubblico di selezione per il conferimento di 13 incarichi di prestazione professionale per l'organizzazione della struttura tecnica commissariale degli organi di governo d'ambito. Con successiva determinazione dirigenziale n. 4 del 9 maggio 2016 sono state meglio ridefinite le competenze dei sub-commissari. La competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con nota del giugno 2016, ha chiesto alla regione Puglia di essere costantemente informata circa l'evoluzione del processo di implementazione del ciclo della gestione integrata dei rifiuti e circa le iniziative intraprese e le azioni adottate dalla struttura commissariale.
  La gestione dei rifiuti nella regione Puglia si contraddistingue per il ricorso, da parte di regione e comuni, alle ordinanze contingibili e urgenti ex articolo 191 del decreto legislativo n. 152 del 2006. Sulla questione, visto anche l'approssimarsi della scadenza dell'ordinanza regionale n. 4 del 2016, la competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha richiesto alla regione Puglia di relazionare sulle iniziative intraprese per il superamento delle situazioni di eccezionalità e il ripristino della gestione ordinaria.
  La maggior parte dei comuni, invece, ha emesso le ordinanze ex articolo 191 del decreto legislativo n. 152 del 2006 per prorogare extra ordinem l'affidamento del servizio di raccolta e spazzamento dei rifiuti urbani.
  Sulla questione è intervenuto il Ministero che con propria circolare del 22 aprile 2016, recante chiarimenti interpretativi relativi alla disciplina delle ordinanze contingibili e urgenti, ha ribadito il divieto di proroga degli affidamenti dei servizi mediante ordinanza.
  Da ultimo, si segnala che la regione Puglia risulta destinataria di n. 2 procedure di infrazione, quella relativa alle discariche abusive (Causa C196/13) e quella relativa a discariche preesistenti (PI 2011/2215).
  Nella prima procedura rientrano 8 discariche rispetto alle 10 iniziali, poiché per la discarica di Peschici il 31 maggio 2016 è stata inoltrata alla Commissione europea la certificazione di chiusura del procedimento ambientale e si è in attesa di determinazioni in merito; per la discarica di Scorrano, nel luglio del 2016, è pervenuta la certificazione di conclusione del procedimento ambientale che verrà trasmessa entro il 2 dicembre 2016.
  I comuni e la regione sono stati destinatari, nel dicembre 2015, di un atto di diffida ad adempiere alle attività per la risoluzione della procedura di infrazione in parola. Tuttavia, i termini sono trascorsi infruttuosamente ed è stata avanzata la proposta di commissariamento.
  Relativamente alla procedura «Discariche preesistenti» PI 2011/2215 le discariche coinvolte nella vicenda sono 5; di queste, 4 hanno già concluso i lavori di adeguamento e resta da acquisire la certificazione di chiusura e per una è pervenuto il cronoprogramma dei lavori di chiusura.
  Con specifico riferimento, infine, alla realizzazione di un impianto di compostaggio nel comune di Cellamare (Bari), si è in attesa di acquisire ulteriori elementi informativi da parte del Ministero dello sviluppo economico nonché dei competenti enti territoriali, pertanto, dovessero pervenire nuovi ed utili informazioni, si provvederà ad un aggiornamento.
  In ogni caso, per quanto di competenza, questo Ministero continuerà a tenersi informato e a svolgere un'attività di sollecito nei confronti dei competenti enti territoriali.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

rischio sanitario

piano di finanziamento

politica energetica