ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08664

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 403 del 01/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: AGOSTINI LUCIANO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 01/04/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 01/04/2015
Stato iter:
11/10/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/10/2016
GENTILE ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/10/2016

CONCLUSO IL 11/10/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08664
presentato da
AGOSTINI Luciano
testo di
Mercoledì 1 aprile 2015, seduta n. 403

   LUCIANO AGOSTINI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   nelle Marche opera da circa trent'anni la Cooperativa Cooperlat, che rappresenta ben 11 cooperative di produzione del latte e del latte fresco di qualità, con un fatturato medio nell'ultimo triennio di circa 240 milioni di euro e con una produzione di 270 milioni di litri di latte lavorato e suoi derivati, che sono commercializzati in Italia e all'estero;
   in occasione del rinnovo delle cariche sociali dello scorso 26 aprile 2011 si è determinata una grave spaccatura all'interno della compagine sociale, ponendosi in contrapposizione le cooperative che conferiscono la totalità del latte prodotto e le cooperative che conferiscono solo parzialmente il latte di loro produzione, benché rappresentino questi ultimi la maggioranza numerica dei soci della Cooperlat;
   i conferitori parziali, unitisi in cartello elettorale, approfittando anche della mancanza di un regolamento elettorale interno, nell'ultima assemblea per il rinnovo delle cariche sociali del 26 aprile 2012 hanno occupato la totalità delle cariche sociali di governo e di controllo della stessa Cooperlat, ignorando la minoranza, con conseguenti e perduranti atti di sfavore verso le cooperative di minoranza, determinando così gravi danni economici e d'immagine ai soci e ai territori di riferimento come quello piceno, con la chiusura nel giugno 2014 dello stabilimento ex Coalac che lavorava il latte fresco di qualità, nonostante rappresentasse il prestigio del marchio «Tre Valli» della Cooperlat;
   dopo due ispezioni straordinarie (la prima chiusa senza rilievi con verbale del 22 novembre 2012; la seconda che si è chiusa con un rilievo con verbale del 1206)2014), che non hanno prodotto alcun effetto rispetto alla violazione delle più elementari e fondamentali regole cooperativistiche e del principio di mutualità, in data 30/09/2014 la Cooperativa Coalac ha richiesto una ulteriore ispezione straordinaria, agli organi di vigilanza sull'attività cooperativistica della Cooperlat di codesto Ministero e ha adito l'autorità giudiziaria ordinaria denunciando:
    a) la violazione dello Statuto nella formazione della compagine sociale, in quanto è stata negata la rappresentatività dei territori regionali delle cooperative socie nel Consiglio di Amministrazione, quantunque espressamente previsto;
    b) la rappresentanza della minoranza dei soci a conferimento totale del latte rispetto a quelli a conferimento parziale, i quali monopolizzano attraverso loro rappresentanti negli organi decisionali il governo e il controllo della Cooperlat, ponendo in essere scelte, azioni e comportamenti lesivi degli interessi dei soci di minoranza a favore dei soci di maggioranza;
    c) le gravi perdite di bilancio nel 2013 del Gruppo Cooperlat durante tutta la gestione della nuova compagine sociale, così come certificato da ben due ispezioni straordinarie di codesto Ministero (4.102.806 euro da parte di Abit Piemonte e 1.384.386 euro da parte di Fattorie Marchigiane);
    d) l'assottigliamento costante della mutualità prevalente passata dal 56,32 per cento per l'anno 2010 al 50,86 per cento per l'esercizio 2013, a causa di un perverso gioco speculativo delle cooperative di   produzione a conferimento parziale, le quali hanno preferito collocare sul libero mercato maggiori quantitativi di latte prodotto quando i prezzi erano migliori di quelli pagati dalla Cooperlat, contravvenendo così non solo ai principi mutualistici che giustificano il regime di privilegio fiscale per le cooperative, ma anche danneggiando gli interessi dei conferitori totali di latte che si sono visti restringere i loro margini di utile;
    e) la compressione del sacrificio dello scopo mutualistico con la esclusiva predominanza nel Consiglio di Amministrazione e nel Collegio Sindacale dei soli rappresentanti delle cooperative di produzione del latte a conferimento parziale, con palese violazione del principio solidaristico;
    f) la commistione tra rappresentanti preposti agli organi ed enti di controllo e preposti agli organi e cooperative controllate, con specifico riferimento alla Confcooperative che, in base al decreto legislativo 220/2002 e all'articolo 2 dello statuto della Cooperlat («Aderisce alla Confederazione Cooperative Italiane ed alla sua struttura territoriale»), esercita la vigilanza ordinaria sulle cooperative come la Cooperlat, il cui segretario regionale delle Marche è componente del consiglio di amministrazione insieme al presidente di Confcooperative della provincia di Pesaro e al Presidente nazionale del settore latte di Confcooperative, con evidente conflitto di interessi tra controllore e controllato;
    g) la sostanziale inapplicabilità dello Statuto il quale affida l'arbitrato alla Confcooperative nazionale per dirimere eventuali conflitti tra soci o violazioni statutarie;
   il rinnovo delle cariche sociali è avvenuto nei termini dianzi richiamate, con l'Assemblea dei soci del 26 aprile 2012 per il triennio 2012-2015, senza alcuna Regolamento di votazione, con conseguente diffida da parte degli ispettori di codesto Ministero – giusta intimazione nel verbale di ispezione delle 12 giugno 2014 – a sanare tale «vulnus» con l'approvazione di un nuovo Regolamento, il quale è stato adottato dall'Assemblea dei soci in data 10 settembre 2014, con congelamento formale e sostanziale della situazione esistente, dal momento che consente ad ogni socio di esprimere tante preferenze quanti sono i componenti del Consiglio di Amministrazione da eleggere, riproponendo quindi l'egemonia del cartello delle cooperative a conferimento parziale del latte anche per il prossimo triennio 2015-2017, con conseguente conferma del vizio di origine nell'Assemblea del 26 aprile 2014;
   il rischio di «default» – così come si ravvisa nel verbale della ispezione ministeriale del 12 giugno 2014 – derivante dalla constatazione «... di un margine negativo, che significa come la stessa (Gruppo Cooperlat ndr) nel breve termine non sia in grado, con la somma delle liquidità totale delle realizzabilità, di coprire le passività correnti... la struttura finanziaria necessita di interventi di miglioramento...»; interventi che però finora non ci sono stati, perdurando la speculazione sul sovrapprezzo del latte conferito dai conferitori parziali a danno del bilancio Cooperlat, che nel 2014, diversamente da 2013, ha pagato agli stessi conferitori un prezzo più alto del latte rispetto al libero mercato, il quale ha registrato un crollo verticale del prezzo del latte, con il riflesso di un nominale incremento della mutualità prevalente, la quale però non si è tradotta anche, al momento, in utile aziendale ma, anzi, in un peggioramento dei conti –:
   se sia stata verificata la coerenza dell'adempimento relativo alla intimazione degli ispettori ministeriali, di cui al verbale del 12 giugno 2014, relativa alla necessità di approvare un regolamento elettorale, con principi mutualistici di rappresentanza della minoranza nei centri di decisione e di controllo della Cooperlat, dal momento che i risultati ottenuti, secondo l'interrogante smentiscono nella sostanza e nella forma, lo spirito della diffida degli stessi ispettori;
   se sia stata predisposta una ulteriore ispezione straordinaria e se non si intende promuoverla nel più breve tempo possibile, con lo scopo di verificare se esistono le condizioni di «commissariare la Cooperlat» dopo aver accertato le circostanze segnalate in premessa. (4-08664)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 11 ottobre 2016
nell'allegato B della seduta n. 690
4-08664
presentata da
AGOSTINI Luciano

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, nel confermare quanto già evidenziato con la risposta all'interrogazione n. 4-03103 in merito alla seconda ispezione straordinaria effettuata dal Ministero dello sviluppo economico e conclusasi a settembre 2014, si forniscono i seguenti aggiornamenti relativi alle ulteriori verifiche ispettive disposte dagli uffici preposti nei confronti della società cooperativa agricola Cooperlat.
  Al fine di accertare lo stato dell'ente dopo la chiusura della precedente ispezione straordinaria, nonché di monitorare la situazione sulla base anche di quanto già rappresentato con la precedente interrogazione sopra indicata, è stata disposta una nuova ispezione straordinaria che si è conclusa il 4 dicembre 2015.
  Quest'ultima ispezione si è svolta attraverso diversi accessi ispettivi durante i quali gli ispettori incaricati si sono recati presso la sede legale dell'ente e, alla presenza e con la collaborazione del rappresentate legale, nonché presidente del consiglio di amministrazione, signor Paolo Fabiani, assistito dal dottor Piero Cimarelli in qualità di consulente esterno, hanno visionato tutti i libri sociali, i bilanci 2013 e 2014 e acquisito in copia alcuni verbali delle riunioni di assemblea dei soci, del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale relativi all'ultimo anno.
  Gli ispettori hanno, inoltre, intervistato separatamente sia il direttore generale che il direttore amministrativo in qualità di segretario verbalizzante delle assemblee dei soci e del consiglio di amministrazione.
  Nel corso della verifica ispettiva, sono altresì pervenute agli ispettori istanze di audizione da parte dei legali rappresentanti delle cooperative socie Santangiolina e Co.a.la.c. Tali rappresentanti legali sono stati ascoltati, rispettivamente, il 22 settembre 2015 e il 4 dicembre 2015.
  Nelle suddette richieste venivano denunciate una serie di presunte irregolarità perpetrate dall'attuale organo amministrativo, in merito alle quali gli ispettori hanno relazionato puntualmente e ampiamente. I medesimi ispettori, previo esame dei verbali del consiglio di amministrazione e delle relazioni del collegio sindacale, hanno appurato che non potevano ravvisarsi i presupposti necessari a conferma delle irregolarità segnalate.
  Il 27 ottobre 2015, sono stati convocati i componenti del collegio sindacale, e in tale sede sono state approfondite alcune tematiche riportate nei verbali contenuti nei libri sociali.
  Gli ispettori, oltre a relazionare dettagliatamente in merito alla situazione generale dell'ente dal punto di vista economico e finanziario e del raggiungimento dello scopo mutualistico, hanno verificato, altresì, come l'approvazione del «Regolamento dell'Assemblea dei soci», avvenuta il 10 settembre 2014, abbia assicurato il raggiungimento di una pari rappresentatività, sia in assemblea che in seno al consiglio di amministrazione stesso, di ogni singola componente la cooperativa.
  In vigenza di tale nuovo regolamento, in data 5 maggio 2015 l'assemblea dei soci della Cooperlat, in sede di rinnovo delle cariche sociali per il triennio 2015-2017, ha eletto un nuovo consiglio di amministrazione nel quale 9 società cooperative su 13 appartenenti all'ente vengono rappresentate con un consigliere ciascuno. Si specifica a riguardo che la cooperativa Petrano e Latteria sociale Vipiteno non avevano richiesto l'inserimento dei propri delegati nella lista dei candidati consiglieri, mentre il consorzio cooperativa agricola Fattorie Marchigiane e il consorzio cooperativa agricola Abit Piemonte sono società controllate dalla Cooperlat. Pertanto, è stata garantita la rappresentanza di tutti i soci, sia in relazione alla loro natura che alla loro provenienza territoriale.
  Per ciò che riguarda, invece, lo stato del giudizio del ricorso al tribunale per irregolarità degli amministratori e dei sindaci (ex articoli 2545-quinquiesdecies del codice civile, 737 del codice di procedura civile e 25 del decreto-legge n. 5 del 2003) del 29 dicembre 2014, intentato dalla cooperativa CO.A.LA.C. nei confronti della Cooperlat, gli ispettori, in sede di audizione del rappresentate legale della CO.A.LA.C., hanno preso atto che il 12 febbraio 2015, il consiglio di amministrazione della stessa CO.A.LA.C. aveva deliberato di «...dare mandato al Presidente affinché comunichi al legale incaricato di soprassedere alla notifica del ricorso alla controparte» rinunciando, quindi, a continuare la suddetta azione legale.
  Per quanto attinente ai restanti aspetti di natura formale, la cooperativa risulta aver assolto sostanzialmente agli adempimenti previsti dalla normativa vigente: il consiglio di amministrazione ha posto in essere gli atti di propria competenza; i libri contabili e sociali risultano correttamente compilati e vidimati; le riunioni societarie sono verbalizzate in maniera esaustiva.
  Gli ispettori, pertanto, hanno ritenuto di poter esprimere un giudizio positivo e non hanno proposto provvedimenti sanzionatori.
  Il Ministero dello sviluppo economico, per quanto di propria competenza, continuerà il monitoraggio della cooperativa in parola, mediante l'attivazione di ulteriori ispezioni straordinarie, considerato che la ordinaria attività di revisione viene svolta dall'associazione nazionale cui l'ente è associata.
Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economicoAntonio Gentile.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

liberalizzazione del mercato

cooperativa

conseguenza economica