ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08654

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 403 del 01/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: IACONO MARIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 01/04/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 01/04/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08654
presentato da
IACONO Maria
testo di
Mercoledì 1 aprile 2015, seduta n. 403

   IACONO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   la regione siciliana e nello specifico l'assessore alla sanità Lucia Borsellino ha firmato in data 26 febbraio 2015 un decreto attuativo per il riordino della rete ospedaliera e territoriale regionale, per la «reingegnerizzazione» e la ottimizzazione della rete dei servizi di trasporto emergenza neonatale (STEN) e assistito materno (STAM), già contemplata negli atti di programmazione regionale fin dal 2006;
   secondo quanto previsto dal Governo della regione la nuova rete dovrà essere articolata in 5 punti STEN e STAM per i tre bacini della Sicilia occidentale, centrale ed orientale, così suddivisi:
    Sicilia occidentale: azienda ospedaliera Villa Sofia Cervello di Palermo – presidio ospedaliero Villa Sofia di Palermo;
    Sicilia centrale: azienda sanitaria provinciale di Enna – presidio ospedaliero Umberto I di Enna;
    Sicilia orientale: AOUP di Catania – presidio ospedaliero Santo Bambino; azienda sanitaria di Messina – presidio ospedaliero Barone Romeo di Patti – AOUP di Messina – presidio ospedaliero G. Martino di Messina;
   stando a quanto evidenziato nel provvedimento, a decorrere dal 30 aprile 2015 i direttori generali delle aziende sanitarie sedi di STEN e STAM dovranno continuare ad assicurare l'operatività dei servizi resi dalla rete, attraverso l'applicazione di un formale e condiviso protocollo operativo che rafforzi il pieno raccordo funzionale tra i centri trasferenti ed accettanti, per il tramite della rete di emergenza urgenza 118;
   si è ritenuto, dunque, di cancellare postazioni fisse di trasporto di emergenza neonatale ritenute assolutamente vitali e strategiche, tanto per l'essenzialità di un servizio irrinunciabile, quanto per la loro collocazione logistica che, stante le condizioni in cui versa la viabilità siciliana, le rendono presidi a cui non si può e non si deve rinunciare e rispetto ai quali far prevalere logiche di spending review appare inopportuno;
   si prenda il caso dello STEN di Agrigento: la provincia di Agrigento è la quarta per numero di abitanti, numero di comuni, estensione territoriale e strutture sanitarie pubbliche e private di cui 5 dotate di unità operative di ginecologia ed ostetricia e con quasi 4.000 parti nel 2014, in base a quanto previsto dal decreto succitato, scompare Agrigento come punto STEN ed Enna diventa, oltre che per Caltanissetta, anche per Agrigento sede STEN a cui rivolgersi e affidarsi;
   inoltre, va detto che le condizioni delle reti stradali di collegamento fra le province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna, sono assolutamente precarie e versano in condizioni strutturali drammatiche; pertanto si è nell'impossibilità di mettere in rete servizi sanitari in comune; pensare di affrontare un'emergenza riguardante un bambino nato a Sciacca piuttosto che a Montevago e che necessita di immediate cure, trasferendolo ad Enna, a quattro ore di strada pessima e dissestata, appare un grave oltraggio all'incolumità ed alla sicurezza dei bambini;
   considerato che il tempo è fattore determinante per salvare una vita, non si è tenuto conto né delle lunghe distanze né dei prevedibili eventi naturali e metereologici che, soprattutto in inverno, possono rendere più difficile o richiedere molto più tempo di percorrenza;
   appare infatti di tutta evidenza che, quando si programmano servizi di emergenza che salvano la vita, specie trattandosi di bambini appena nati, la tempestività è una variabile dirimente e il tema della loro accessibilità e prossimità, dal punto di vista logistico, diventa assolutamente centrale;
   in tal senso, pare ovvio il fatto che mettere in rete territori così, mal collegati non va in questa direzione: Sciacca o Bivona ad Enna ci sono più di 160 chilometri e da Enna all'Unità di terapia intensiva neonatale dell'ospedale S. Giovanni di Dio di Agrigento altri 65 chilometri;
   ed ancora, il tempo per la presa in carico, l'attivazione del servizio e quello del percorso da fare, anche nelle condizioni più favorevoli possibili, può mettere in pericolo la vita del nascituro;
   la tragedia che ha recentemente colpito la Sicilia, con la drammatica morte della piccola Nicole deve essere da monito costante per impedire il ripetersi di casi simili –:
   di quali elementi disponga il Governo in relazione a quanto esposto in premessa, e posto che la riorganizzazione prospettata sia dettata da esigenze di razionalizzazione della spesa imposte dal piano di rientro dei disavanzi sanitari, quali iniziative intenda assumere, per quanto di competenza, affinché non siano pregiudicati irrimediabilmente servizi indispensabili e, quindi, i livelli essenziali di assistenza. (4-08654)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

pianificazione regionale

professione sanitaria

sicurezza pubblica