ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08635

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 403 del 01/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: ANTEZZA MARIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 01/04/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 01/04/2015
Stato iter:
06/11/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/11/2015
GIANNINI STEFANIA MINISTRO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/11/2015

CONCLUSO IL 06/11/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08635
presentato da
ANTEZZA Maria
testo di
Mercoledì 1 aprile 2015, seduta n. 403

   ANTEZZA. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   il blocco dei concorsi ed i pensionamenti dei professori universitari hanno causato la riduzione del numero dei professori ordinari da 19.858 unità al 31.12.2006 a 12.531 unità ad oggi. Nei prossimi tre anni andranno in pensione altri 10.000 professori universitari, in maggioranza ordinari;
   tale riduzione riteniamo possa essere compensata dalla chiamata nel ruolo degli abilitati dell'anno 2012;
   gli abilitati 2012 alla I fascia dei professori universitari sono i «leader» dell'innovazione scientifica e tecnologica da cui dipendono la crescita e lo sviluppo del Paese;
   l'abolizione della ricostruzione economica della carriera, operata dalla riforma Gelmini, legge 30 dicembre 2010, n. 240, ha superato la circolare ministeriale del 2009, per cui 0,3 punti organico non è più il costo reale dell’upgrading da associato ad ordinario;
   l'abolizione della ricostruzione della carriera per i nuovi ordinari rende obsoleto il differenziale di 0,3 punti organico richiesti per il passaggio dalla II alla I fascia;
   infatti, se la media del costo del passaggio dalla II alla I fascia era di 0,3 punti organico nel 2009, oggi è pari a 0,1 punti organico e il «budget» necessario alla «chiamata» si riduce ad un terzo;
   per i professori associati confermati, in servizio nel ruolo da almeno dieci anni, la chiamata sarebbe a costo zero, e pertanto non dovrebbe esistere alcun vincolo alla chiamata nel ruolo degli ordinari –:
   alla luce delle considerazioni espresse in premessa, se il Ministro interrogato non ritenga opportuno assumere iniziative per prevedere, per gli abilitati nell'anno 2012 alla I fascia e in servizio da almeno dieci anni nel ruolo dei professori associati confermati, la chiamata nel ruolo di professore ordinario. (4-08635)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 6 novembre 2015
nell'allegato B della seduta n. 516
4-08635
presentata da
ANTEZZA Maria

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in oggetto si rappresenta quanto segue.
  Come è noto, la disciplina vigente sul reclutamento dei professori universitari non consente il passaggio diretto (al di fuori delle normali procedure di chiamata) di professori di seconda fascia nel ruolo dei professori di prima fascia, neanche nell'ipotesi di una presunta mancanza di maggiori oneri.
  Per consentire alle università di chiamare nel ruolo di professore ordinario coloro che abbiano conseguito l'abilitazione alla prima fascia e siano in servizio da almeno dieci anni nel ruolo dei professori di seconda fascia, si renderebbe pertanto necessario un intervento legislativo.
  Al riguardo occorre considerare in primo luogo che la logica sopra delineata rischierebbe di favorire alcuni passaggi di carriera non in base al merito scientifico ma in base a parametri economici.
  Ciò in passato si è verificato al punto da incrementare in maniera abnorme il numero degli ordinari in vigenza della legge n. 210 del 1998, tanto da indurre a intervenire con precise quote nei rapporti fra i tre ruoli della docenza, nell'ambito delle disposizioni sul turn-over (ne resta ancor oggi traccia all'articolo 4, comma 2, lettera a) del decreto legislativo n. 49 del 2012). Va infatti, rammentato che tra il 1997 e il 2007 gli ordinari passarono da 13.402 a 19.625, con un incremento del 46 per cento, laddove gli associati passarono da 15.618 a 18.733, con un incremento del solo 16 per cento.
  In ogni caso, anche in passato, in vigenza della citata legge n. 210 del 1998, i passaggi da professore associato a professore ordinario sono sempre avvenuti, seppure con costi relativamente bassi, all'interno di procedure di valutazione comparativa.
  Un intervento legislativo, che prevedesse il passaggio automatico del professore associato «anziano» nel ruolo di prima fascia finirebbe oggi con il configurarsi come una vera e propria «sanatoria» ope legis.
  Tuttavia, quanto osservato dall'interrogante sull'evoluzione delle differenze stipendiali delle due figure docenti è un aspetto che richiede la massima attenzione da parte del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e che, proprio in relazione al blocco degli stipendi a partire ormai dall'anno 2011 e al fatto che con la legge n. 240 del 2010 le progressioni economiche di carriera dei docenti universitari non sono più automatiche e biennali ma sono attribuite in base a valutazione e con cadenza triennale, consente di aggiornare il meccanismo dei punti-organico.
  A tal fine il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca sta analizzando i dati economici degli ultimi quattro anni e sta verificando quali margini di rimodulazione possono essere adottati per tenere conto della situazione che si è venuta a creare senza che questo determini, in prospettiva, un impatto negativo sui bilanci degli atenei.
  Occorre però chiarire che non è comunque sostenibile il concetto di passaggio di qualifica a costo zero in quanto la parità stipendiale può, semmai, valere al solo momento dell'assunzione nel nuovo ruolo di prima fascia di un professore di seconda fascia «anziano» ma non può poi proiettarsi nel prosieguo della sua carriera fino alla quiescenza.
  In altri termini, i differenziali di costo medio potrebbero ridursi di qualche decimo percentuale. In tal senso, entro la fine del corrente anno, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca si impegna a valutare la predisposizione degli opportuni correttivi.
La Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricercaStefania Giannini.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

innovazione

ricostruzione economica

soppressione di posti di lavoro