ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08624

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 402 del 31/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: GIORDANO SILVIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 31/03/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 31/03/2015
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 31/03/2015
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 31/03/2015
PISANO GIROLAMO MOVIMENTO 5 STELLE 31/03/2015
DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 31/03/2015
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 31/03/2015
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 31/03/2015
FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 31/03/2015
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 31/03/2015
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 31/03/2015
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 31/03/2015
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 31/03/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'INTERNO 31/03/2015
MINISTERO DELL'INTERNO 31/03/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 02/09/2015
Stato iter:
11/10/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/10/2016
GENTILE ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/10/2016

CONCLUSO IL 11/10/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08624
presentato da
GIORDANO Silvia
testo di
Martedì 31 marzo 2015, seduta n. 402

   SILVIA GIORDANO, COLONNESE, TOFALO, MICILLO, PISANO, LUIGI DI MAIO, SIBILIA, LUIGI GALLO, FICO, BARONI, CHIMIENTI, COMINARDI e GRILLO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
   il 30 marzo 2015, su richiesta della procura di Napoli, sono state emesse undici ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei vertici della Cpl Concordia, del sindaco di Ischia Giuseppe Ferrandino e di un funzionario del comune di Ischia;
   la Cpl Concordia è un'impresa cooperativa nata nel 1899, ha la sua sede principale Modena, comprende al suo interno 70 società, con una compagine sociale di 806 soci, 1.592 addetti e un fatturato di 413 milioni di euro all'anno;
   la Cpl Concordia si occupa di energia in tutti i suoi aspetti: dall'approvvigionamento e distribuzione alla vendita e contabilizzazione di gas ed elettricità, alla produzione mediante sistemi tradizionali o impianti rinnovabili. Dalla progettazione all'attuazione di soluzioni che migliorano l'efficienza energetica producono risparmio di risorse per clienti pubblici e privati;
   sono 150 i comuni italiani ed esteri in cui CPL Concordia gestisce le reti gas: fra questi l'isola di Ischia e il gasdotto sottomarino di 13 chilometri che collega Napoli all'isola. Anche la vicina isola di Procida sarà a breve servita da un nuovo metanodotto. Tra i progetti salienti spicca il piano di metanizzazione della Sardegna dove, attraverso la holding Ichnusa, CPL Concordia sta realizzando 1.500 chilometri di rete per servire 84 comuni;
   gli arresti sono scattati per l'appalto relativo alla metanizzazione dell'isola di Ischia. Secondo i magistrati il sindaco del Pd Ferrandino avrebbe ricevuto dalla Cpl Concordia la stipula di due «fittizie convenzioni» con l'Hotel Le Querce di Ischia (di proprietà della famiglia del sindaco), ciascuna da 165 mila euro, a fronte della «messa a disposizione» di alcune stanze durante le stagioni estive 2013 e 2014 per i dipendenti della società modenese. Altre «utilità» ottenute dal sindaco sarebbero state l'assunzione del fratello, Massimo Ferrandino, quale consulente della Cpl Concordia e almeno un viaggio tutto spesato in Tunisia. Secondo l'accusa sarebbe stato proprio grazie all'interessamento del sindaco ed alla complicità dell'architetto Silvano Arcamone, dirigente dell'ufficio tecnico di Ischia, che l'appalto di metanizzazione dello stesso comune (capofila del progetto) e di quelli di Lacco Ameno e Casamicciola Terme è stato affidato alla Cpl;
   l'inchiesta coordinata dai pubblici ministeri Woodcock, Carrano e Loreto e condotta dai reparti speciali del Comando per la tutela dell'ambiente del colonnello Sergio De Caprio, è iniziata nell'aprile 2013 ed ha portato alla luce, secondo l'accusa, un sistema di corruzione basato sulla costituzione di fondi neri in Tunisia da parte della Cpl Concordia con cui retribuire pubblici ufficiali per ottenerne i «favori» nell'aggiudicazione di appalti;
   nell'ordinanza di custodia cautelare, il gip di Napoli Amelia Primavera sottolinea, tra l'altro, che «per comprendere fino in fondo e per delineare in maniera completa il sistema affaristico organizzato e gestito dalla Cpl Concordia, appare rilevante soffermarsi sui rapporti intrattenuti tra i vertici della cooperativa e l'esponente politico che è stato per anni il leader dello schieramento politico di riferimento per la stessa Cpl Concordia (...) ovvero l'On. Massimo D'Alema»;
   secondo quanto riportato dal fattoquotidiano.it, «dalle carte dell'inchiesta emergono strettissimi rapporti tra la operativa Concordia e il politico: tre versamenti regolarmente registrati per totali 60 mila euro da Cpl Concordia alla Fondazione Italiani europei (di cui l'on. D'Alema è presidente e fondatore); l'acquisto di 500 libri di D'Alema, per un valore di 4.800 euro, e di 2.000 bottiglie di vino prodotto da sua moglie»;
   l'on. Massimo D'Alema rivendica i suoi rapporti «trasparenti» con la Cpl Concordia, (...) ma sul sito della Fondazione Italiani europei di questi rapporti non c’è traccia, e nel motore di ricerca interno il nome della coop restituisce zero risultati»;
   da notizie di stampa, sempre del 30 marzo 2015, sono riportate le intercettazioni, agli atti dell'inchiesta, in cui il dirigente della CPL arrestato Francesco Simone, parla di Massimo D'Alema sottolineando la necessità di «investire in Italianieuropei dove D'Alema sta per diventare Commissario Europeo» in quanto «... D'Alema (...) ci ha dato delle cose»;
   dagli atti dell'inchiesta emerge che la Cpl ha anche sponsorizzato la presentazione del volume «Non solo euro» dell'ex leader del Pd a Ischia, l'11 maggio 2014, con l'interessamento del sindaco Giosi Ferrandino. Francesco Simone, parlando al telefono con il sindaco, candidato Pd alle elezioni europee sottolinea l'importanza dell'evento: «...sotto la campagna elettorale faremo una cosa...» e poi «...questo pure è un segnale forte che ti appoggia tutto il partito...». «Ferrandino – scrive il gip – si mostra molto entusiasta»;
   in un'altra recente inchiesta, era stato iscritto nel registro degli indagati dell'ex presidente della CPL Concordia, Roberto Casari, per concorso esterno in associazione mafiosa nell'ambito dell'inchiesta sui lavori di metanizzazione compiuti tra il 1999 e il 2003 a Casal di Principe e in altri sei comuni del casertano;
   opere realizzate non a norma, con rischi per la sicurezza dei cittadini, sostiene la direzione distrettuale antimafia di Napoli, in quanto dagli scavi condotti a Casal di Principe è emerso che le tubature erano state interrate a 30 centimetri di profondità invece che ai 60 previsti dalla normativa, mettendo quindi a rischio la sicurezza della popolazione;
   secondo l'ipotesi accusatoria, la Cpl si sarebbe aggiudicata l'appalto a Casal di Principe con l'appoggio della fazione dei Casalesi, guidata da Michele Zagaria, e i subappalti sarebbero stati poi distribuiti alle ditte locali indicate dai boss;
   secondo quanto riportato da un articolo del fattoquotidiano.it del 1o marzo 2015 a firma di Vincenzo Iurillo «L'inchiesta coordinata dai pm Cesare Sirignano, Catello Maresca e Maurizio Giordano e dal Procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli ha preso il via dalle rivelazioni del boss del clan dei Casalesi Antonio Iovine»;
   nei verbali firmati dal collaboratore di giustizia e nelle dichiarazioni rilasciate durante il «processo Fabozzi» sui legami tra camorra e politica negli appalti di Villa Literno, Iovine ha parlato dell'affare della metanizzazione nel Bacino Campania 30, la zona dell'Agro Aversano. Secondo il pentito, la realizzazione della rete del gas nei sette comuni di San Marcellino, Frignano, Villa Literno, Casapesenna, Casal di Principe, San Cipriano d'Aversa e Villa di Briano, avviata negli anni Novanta e affidata a Cpl Concordia in «concessione di servizio pubblico» – che prevede la costruzione e la successiva gestione della infrastruttura – fu di fatto controllata dal clan dei casalesi, attraverso l'intermediazione dell'imprenditore Antonio Piccolo, un uomo di Michele Zagaria –:
   se e quali iniziative intendano intraprendere, al fine di impedire che la criminalità organizzata possa arrivare ad infiltrarsi in appalti e servizi pubblici;
   se si sia proceduto ad attivare un'attività ispettiva da parte del Ministero dello sviluppo economico nei confronti della Cpl Concordia e in caso positivo quali siano stati gli esiti e se ritenga comunque che vi possano essere i presupposti per un commissariamento delle stesse. (4-08624)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 11 ottobre 2016
nell'allegato B della seduta n. 690
4-08624
presentata da
GIORDANO Silvia

  Risposta. — Si risponde all'atto in esame, per quanto di propria competenza, rappresentando quanto segue.
  La Cpl Concordia, come noto ai deputati interroganti, è un gruppo cooperativo multi utility fondato nel 1899, attivo in Italia e all'Estero con circa 1800 addetti. Nel corso di questi ultimi anni, la società ha assunto una struttura sempre più articolata e complessa, che conta tra controllate e collegate oltre 70 società.
  Molte di queste società sono di scopo, cioè costituite per sviluppare specifiche attività; alcune di esse vedono la partecipazione degli enti locali interessati al servizio.
  La maggior parte delle società costituite nell'ultimo biennio afferiscono alla costruzione e successiva gestione di campi fotovoltaici. I settori in cui la cooperativa opera sono quelli del Gas, Energia, Cogenerazione, Biogas e biomasse.
  A seguito delle vicende giudiziarie esposte nell'atto in parola e, al fine di verificare la natura mutualistica dell'ente, la cooperativa CPL Concordia è stata sottoposta da parte del Ministero dello sviluppo economico ad un'ispezione straordinaria in quanto l'ente è aderente ad una associazione nazionale di rappresentanza. Il primo livello dei controlli è svolto, pertanto, dalla medesima associazione.
  Al momento dell'avvio dell'ispezione, che ha avuto inizio il 15 maggio 2015 e si è conclusa il 13 novembre 2015, in sede di accertamento la cooperativa risultava sospesa dalla White list, avendo il prefetto di Modena negato il rinnovo dell'iscrizione.
  Successivamente, in data 21 maggio 2015, il prefetto ha, inoltre, adottato le misure previste dagli articoli 31 e 32 del decreto-legge n. 90 del 2014, nominando due commissari straordinari e temporanei per sei mesi, con il compito di subentrare nell'esecuzione dei contratti stipulati con la pubblica amministrazione, mentre, al consiglio di amministrazione della cooperativa è rimasta la competenza gestionale sui contratti stipulati con i privati e con i soggetti esteri.
  Parallelamente, la cooperativa, dopo l'avvio dei provvedimenti giudiziari, ha proceduto al rinnovo del consiglio di amministrazione e dell'organismo di vigilanza, escludendo gli amministratori e i lavoratori coinvolti nelle inchieste e ha posto in essere misure necessarie alla riorganizzazione aziendale.
  Gli ispettori incaricati hanno diffidato l'ente a sanare alcune irregolarità ed hanno ritenuto necessario, considerate le attività giudiziarie ancora in fase di svolgimento, rivedere la situazione economica e finanziaria della cooperativa alla luce della ristrutturazione, allora intrapresa dagli amministratori a salvaguardia dell'impresa, e verificare gli effetti di tale riorganizzazione per ciò che attiene al profilo mutualistico.
  È evidente che l'esclusione della cooperativa dall'elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa, comportando l'impossibilità per la società di partecipare a nuove gare pubbliche di appalto e l'esclusione anche da quelle già aggiudicate, ma ancora in corso di esecuzione, ha implicato riflessi ben significativi sulla situazione economica e finanziaria della cooperativa.
  Gli ispettori hanno, pertanto, concentrato la loro attenzione sulle conseguenze finanziarie ed economiche che avrebbero potuto avere riflessi negativi sulla prosecuzione dell'attività aziendale e sul futuro perseguimento dello scopo sociale che consiste principalmente nel fornire occasioni di lavoro per i soci.
  In tal senso, hanno chiesto ai rappresentati dell'azienda di procedere ad un'analisi e ad una revisione del budget 2015, al fine di verificare potenziali ed eventuali circostanze degenerative e foriere di successive situazioni di insolvenza.
  Anche se la situazione nei confronti del sistema creditizio era, al momento della prima fase della verifica ispettiva, ancora in « bonis» e i flussi di cassa relativi alle previsioni dei mesi successivi evidenziavano un equilibrio tra le entrate e le uscite presumendo un perdurare della fiducia da parte dei creditori che potesse consentire l'adozione di nuovo piano industriale, gli ispettori hanno evidenziato che l'evoluzione finanziaria ed economica avrebbe comunque comportato l'adozione di misure di riduzione del personale con conseguenti richieste di ammortizzatori sociali a favore dei lavoratori.
  In fase di accertamento ispettivo, nel verificare l'avvenuta regolarizzazione di quanto contestato in diffida, gli ispettori hanno rilevato in base all'esame dell'aggiornamento relativo all'indebitamento nonché, dall'esame dei bilanci consolidati, che la società ha posto in essere le misure necessarie per affrontare le criticità economico-finanziarie intervenute e ha attivato le procedure l'ottenimento degli ammortizzatori sociali anche in virtù del decreto legislativo n. 81 del 2015 (Jobs Act) che ha reso possibile l'estensione della CIGS alle imprese colpite da «interdittiva antimafia».
  È da sottolineare che – medio tempore – l'ente, con provvedimento della prefettura di Modena, dell'ottobre 2015, è stato nuovamente iscritto negli elenchi dei fornitori prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a rischio di inquinamento mafioso (white list).
  L'ispezione si è quindi conclusa senza proposta di provvedimenti sanzionatori.
Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economicoAntonio Gentile.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

concessione di servizi

aggiudicazione d'appalto

sicurezza pubblica