Legislatura: 17Seduta di annuncio: 402 del 31/03/2015
Primo firmatario: MELILLA GIANNI
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 31/03/2015
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
- MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 31/03/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 15/06/2015 GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/06/2015
CONCLUSO IL 15/06/2015
MELILLA. —
Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
lo scorso 2 marzo 2015 un peschereccio italiano della Italfish di Martinsicuro (Teramo) è stato sequestrato in Gambia per presunte violazioni delle normative di pesca;
furono arrestati il capitano dell'imbarcazione Sandro De Simone, abruzzese di Silvi (Teramo) e il capitano di macchina Massimo Liberati, marchigiano di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno);
il rilascio è stato possibile in seguito alle garanzie finanziare da parte dell'armatore in merito all'ammenda comminata dal giudice di Banjul;
è slittata al 22 aprile prossimo l'udienza programmata per mercoledì scorso relativa al ritorno in patria del capitano Sandro De Simone. Non si conoscono le cause che hanno portato le autorità locali e la società armatrice Italfish a fissare un nuovo incontro, si spera risolutivo della vicenda, per mercoledì 22 aprile;
ci saranno oltre tre settimane per la negoziazione fra le parti. Tuttavia, sulla vicenda vi sono dei punti poco chiari sul presunto riscatto di cui si parla da tempo. Pare che le autorità locali avrebbero paventato «garanzie immobiliari» per sbloccare la trattativa;
secondo i familiari il comandante è stato trattato in maniera inaccettabile e incivile;
sono sempre attivi sul posto le diplomazie, tra cui il console del Senegal (con territorialità anche in Gambia) e altri rappresentanti diplomatici africani;
intanto, Sandro De Simone resta a disposizione delle autorità di Banjul; durante la giornata gli è concesso di stare anche sull'imbarcazione, requisita al porto della capitale del Gambia;
i familiari e le comunità marittime abruzzesi sono giustamente preoccupate e hanno chiesto un urgente intervento delle autorità italiane e della Farnesina e del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, in particolare per accelerare il ritorno in Italia del comandante –:
quali iniziative il Governo stia assumendo per risolvere questa grave emergenza che coinvolge un nostro corregionale costretto a rimanere in Gambia. (4-08617)
Risposta. — Desidero innanzitutto segnalare la grande attenzione con cui sin dall'inizio la Farnesina, anche tramite l'Ambasciata a Dakar e il console onorario a Banjul, ha seguito la vicenda che ha visto coinvolti il motopeschereccio IDRA-Q e i membri del suo equipaggio. La nostra azione è stata incessante (anche se in Gambia, come noto, non abbiamo un'ambasciata) e si è fortunatamente conclusa con la scarcerazione del signor Liberati (il 9 marzo) e del signor De Simone (il 17 marzo), inizialmente condannati ad un mese di reclusione e al pagamento di una multa per presunte irregolarità nelle maglie delle reti da pesca.
Non appena informata dell'accaduto, l'ambasciata si è immediatamente attivata prendendo contatto con Federpesca, con l'armatore di stanza a Dakar e con il rappresentante di quest'ultimo a Banjul, e consigliando un legale in loco che potesse seguire la vicenda. Il 3 marzo il console onorario ha tenuto una riunione a Banjul con i rappresentanti locali dell'armatore e, insieme al legale individuato, si è deciso di contestare la sentenza di condanna chiedendone la revisione.
Per quanto riguarda i passi diplomatici compiuti dalla nostra sede a Dakar, l'ambasciatore Luzzi ha tempestivamente inviato due lettere alla Ministra degli affari esteri del Gambia per auspicare un'equa e rapida soluzione del caso e per chiedere che il nostro console onorario potesse, nel più breve tempo possibile, visitare i connazionali presso il penitenziario. Tali richieste sono state ribadite con forza dal vice ambasciatore Fornara, che si è recato in missione a Banjul e ha incontrato la Ministra degli affari esteri del Gambia, chiedendole altresì di intercedere con il Ministro dell'interno affinché fossero garantite le migliori condizioni detentive possibili. Analogo passo è stato svolto anche presso il Segretario Generale del Ministero dell'interno.
In merito alle azioni intraprese a tutela dell'incolumità dei nostri connazionali, il Vice Ambasciatore Fornara e il nostro Console onorario, a seguito dei predetti passi hanno potuto effettuare alcune visite consolari in carcere, con lo scopo primario di accertarsi delle condizioni di detenzione e di salute dei due italiani e di fornire loro ogni utile informazione. L'Ambasciatore Luzzi ha inoltre contattato le rispettive mogli per aggiornarle personalmente sulla situazione.
Attualmente i connazionali risiedono in un albergo del Paese in attesa delle prossime scadenze processuali. A tal proposito si precisa che l'udienza prevista per il 22 aprile è stata aggiornata a data da desinarsi. La Farnesina, per il tramite dell'Ambasciata a Dakar e del Console Onorario a Banjul, continuerà a porre in essere ogni iniziativa di assistenza nei confronti dei due italiani.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Mario Giro.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):impresa di trasporto
relazioni diplomatiche
trasportatore