ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08586

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 400 del 26/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: MORETTO SARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/03/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MIOTTO ANNA MARGHERITA PARTITO DEMOCRATICO 26/03/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 26/03/2015
Stato iter:
27/03/2015
Fasi iter:

RITIRATO IL 27/03/2015

CONCLUSO IL 27/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08586
presentato da
MORETTO Sara
testo di
Giovedì 26 marzo 2015, seduta n. 400

   MORETTO e MIOTTO. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   il Ministro della salute nelle scorse settimane ha predisposto il decreto per aggiornare i LEA che attendevano una revisione dal 2001;
   il decreto è all'attenzione delle regioni e se ne prevede un rapido esame allo scopo di poter dare attuazione alle attese di molti pazienti che chiedono di poter accedere alle nuove prestazioni contenute nel documento in esame;
   da una prima analisi del provvedimento emergono alcune criticità che il Presidente dell'AIL – associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma – professor Franco Mandelli ha descritto in una nota inviata a tutte le organizzazioni territoriali dell'AIL e che merita una risposta tale da dissipare ogni dubbio sull'ipotizzato ridimensionamento dei LEA;
   nella nota il professor Mandelli fa riferimento a quanto previsto al Capo IV, articolo 22, allorché si afferma che «la responsabilità clinica delle cure domiciliari di terzo livello è affidata al medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta, secondo gli indirizzi regionali» e si chiede la ragione per la quale la responsabilità clinica della cure di terzo livello per patologie che presentano un elevato grado di complessità (quali malattie ematologiche oncologiche e non, neoplasie in fase di cure specifiche, AIDS, patologie rare, fibrosi cistica, e altro) venga demandata unicamente al medico di medicina generale e al pediatra di libera scelta. Ed aggiunge: «Sono queste figure professionali di grande importanza, ma che non possono gestire la complessità e l'intensità richieste per le cure specialistiche dedicate ai pazienti ematologici. I pazienti non possono quasi mai trovare nelle strutture distrettuali competenze specialistiche in grado di gestire clinicamente (nel senso decisionale e prescrittivo, oltre che operativo) le problematiche insorte in fasi di non autosufficienza, anche transitoria. Nel caso delle malattie ematologiche si citano a titolo esemplificativo le cure domiciliari di supporto in dimissione protetta post-trapianto di cellule staminali emopoietiche e post-chemioterapia ad alte dosi, l'erogazione a domicilio di chemioterapie e terapie antitumorali biologiche per pazienti non autosufficienti, la gestione delle complicanze infettive con stretto monitoraggio infettivologico e terapeutico, il supporto trasfusionale intensivo con globuli rossi e piastrine anche a domicilio. Le varie esperienze consolidate di continuità di cure specialistiche ematologiche sul territorio nazionale rappresentano una risposta adeguata agli specifici bisogni dei pazienti, validata in numerosi studi che evidenziano una riduzione dell'inappropriatezza degli accessi ai DEA e dei ricoveri nei reparti di degenza. Nel Lazio, in Lombardia, e in altre regioni si sta lavorando proprio su specifici percorsi terapeutici e assistenziali domiciliari, in cui appare essenziale il ruolo di coordinamento e responsabilità svolto dai medici curanti dalla UOC di Ematologia. Vi è infatti un rapporto diretto fra il personale (medici ed infermieri che operano in ospedale e quelli dell'assistenza domiciliare) così da garantire a domicilio la stessa assistenza dell'ospedale. Il rischio è quello di tornare indietro rispetto ai LEA del 2001, senza tenere conto della necessità di interscambiabilità dei setting di cura (ospedale – domicilio) sia nelle fasi iniziali che nelle fasi avanzate di malattie complesse. Appare dunque necessario che sia mantenuta anche la modalità assistenziale di ospedalizzazione domiciliare, con responsabilità quindi del medico ospedaliero, per i casi di cure domiciliari con erogazione di prestazioni ad elevata complessità, secondo gli specifici indirizzi regionali. Tale modalità è peraltro prevista nel recente decreto del Ministro della salute “Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera” del 21 luglio 2014 e sua modifica del 15 gennaio 2015 dove, al capitolo 10 denominato Continuità Ospedale-Territorio dell'allegato 1 (pag.33), si individua nei programmi di “ospedalizzazione domiciliare per particolari ambiti patologici” uno dei modi più efficaci per attuare appunto la continuità ospedale territorio» –:
   alla luce delle dichiarazioni espresse dal professor Mandelli che appaiono più che fondate, se il Ministro non ritenga opportuno chiarire se nel decreto che contiene i nuovi LEA, la responsabilità clinica delle cure domiciliari di terzo livello è affidata unicamente al medico di medicina generale, escludendo la responsabilità ospedaliera già prevista dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante i LEA del 2001, e come intenda rassicurare le persone colpite da malattie ematologiche sulla qualità della cura e dell'assistenza che anche a domicilio si deve avvalere di esperienze specialistiche. (4-08586)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

professione sanitaria

cancro