ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08585

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 400 del 26/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: BORDO FRANCO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 26/03/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 26/03/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08585
presentato da
BORDO Franco
testo di
Giovedì 26 marzo 2015, seduta n. 400

   FRANCO BORDO. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   in provincia di Brescia sta emergendo un'anomala e preoccupante situazione relativa alla gestione delle pratiche inerenti alla sanatoria 2012 per la regolarizzazione dei lavoratori migranti in stato di clandestinità, che a Brescia, da parte di prefettura e questura, vede l'80 per cento di domande respinte, a fronte di una media nazionale del 20 per cento;
   questa situazione pare essere frutto di un'applicazione della legge di emersione che non ha riscontro in nessuna delle altre province italiane. Al riguardo, lo stesso responsabile del dipartimento immigrazione del Ministero dell'interno, in visita a Brescia, ha stigmatizzato le modalità di applicazione della sanatoria da parte della prefettura;
   la cosiddetta «anomalia bresciana», secondo associazioni locali e organizzazioni sindacali, deriva principalmente da due fattori:
    a Brescia sono state considerate prove valide a dimostrare la presenza in Italia antecedente al 31 dicembre 2011 dei lavoratori aspiranti all'emersione solo quelle risalenti ai sei mesi precedenti, senza che nella legge sia in alcun modo previsto un tale limite e quando in tutte le altre province sono state considerate valide anche prove degli anni precedenti il 2011;
    sarebbe stata messa in atto una sistematica operazione inquisitoria convocando nelle stazioni dei carabinieri, negli uffici della polizia locale e provinciale e dell'ispettorato del lavoro i datori di lavoro e i lavoratori che hanno presentato domanda di emersione; sarebbero stati interrogati sulle modalità di svolgimento dei rapporto di lavoro senza alcuna assistenza e senza la presenza di un interprete anche quando si trattava di soggetti con scarsa conoscenza della lingua italiana. Ogni incertezza o imprecisione nelle risposte sarebbe stata ritenuta prova della insussistenza del rapporto di lavoro con conseguente rigetto di centinaia di domande;
   al riguardo il TAR di Brescia ed il Consiglio di Stato hanno affermato recentemente che non ci si può basare, per la valutazione della sussistenza e della conformità del rapporto di lavoro a quanto richiesto dalla legge di emersione sulle sole dichiarazioni rese davanti agli organi di polizia e che eventuali accertamenti sul punto devono essere svolti direttamente dagli uffici della prefettura;
   a questa gestione anomala relativa alla sanatoria 2012 si aggiunge la situazione dei permessi di soggiorno. La questura di Brescia infatti, sta respingendo migliaia di domande di rinnovo. A Brescia il permesso di soggiorno di un anno per attesa occupazione non viene quasi mai concesso perché la questura impiega mediamente più di un anno a rinnovare il permesso di soggiorno (quando la stessa legge «Bossi-Fini» un termine massimo di 60 giorni) e quindi il termine di un anno per cercare lavoro viene «consumato» nell'attesa del rinnovo riducendo enormemente le possibilità di trovare una nuova occupazione perché è molto più difficile farsi assumere con un permesso di soggiorno scaduto. I lunghi tempi di rinnovo, inoltre, sono del tutto incompatibili con le caratteristiche di un mercato del lavoro che offre principalmente contratti precari di breve e brevissima durata;
   per denunciare l'anomala situazione determinatasi in relazione alla sanatoria 2012 e al rilascio dei permessi per i lavoratori migranti in provincia di Brescia nei giorni scorsi si sono svolte in città manifestazioni di protesta, acutizzate anche dall'incomprensibile decisione della questura di Brescia di vietare ogni tipo di manifestazione nella centrale piazza della Loggia, militarizzando il centro città;
   nella giornata del 24 marzo 2015 a Brescia, nell'ambito di un presidio di protesta, si sarebbero registrate violente e immotivate cariche delle forze dell'ordine, con conseguenti 3 feriti e 4 fermati;
   da quanto emerge dai video diffusi dagli organi di informazione e facilmente reperibili in rete, l'intervento violento della forza pubblica sarebbe stato ingiustificato e controproducente al fine del mantenimento dell'ordine pubblico, così come non è comprensibile, ad avviso dell'interrogante la gestione complessiva dell'ordine pubblico che, anziché tendere a contenere e limitare situazioni di tensione, sta contribuendo in questo modo ad esacerbare un clima di tensione crescente che rischia di esplodere, con conseguenze ben più gravi per la città di Brescia, in occasione della prevista manifestazione di sabato 28 marzo 2015 –:
   quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda assumere in merito alla necessità di verificare le modalità con cui la prefettura e la questura di Brescia stanno dando applicazione alle leggi nazionali in merito alla sanatoria 2012 e al rilascio dei permessi di soggiorno annuali per attesa occupazione affinché da parte di tali organi dello Stato non si verifichi alcuna forma di discriminazione;
   quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda assumere per garantire il diritto dei cittadini alla libertà di manifestazione e per ridurre il preoccupante clima di tensione che in città è palpabile e che i recenti comportamenti da parte dei responsabili dell'ordine pubblico, a giudizio dell'interrogante non hanno contribuito a mitigare. (4-08585)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto di soggiorno

lavoratore migrante

amministrazione locale