ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08581

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 400 del 26/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: GAGNARLI CHIARA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/03/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 26/03/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 31/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08581
presentato da
GAGNARLI Chiara
testo presentato
Giovedì 26 marzo 2015
modificato
Martedì 31 marzo 2015, seduta n. 402

   GAGNARLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   è noto che l'inalazione di fibre d'amianto volatili nell'organismo umano è stata dichiarata all'unanimità dalle autorità sanitarie internazionali quale causa certa di tumori;
   nel 2013, l'Unione europea, riconosce tra le cause di cancro dovute all'amianto anche quella da ingestione. Nella risoluzione «sulle minacce per la salute sul luogo di lavoro legate all'amianto e le prospettive di eliminazione di tutto l'amianto esistente (2012/2065(INI))», si «sottolinea che tutti i tipi di malattie legate all'amianto [...] come pure diversi tipi di tumori causati anche dall'ingestione di acqua contenente tali fibre, proveniente da tubature in amianto, sono stati riconosciuti come un rischio per la salute e possono manifestarsi addirittura dopo alcuni decenni, in alcuni casi anche dopo più di quarant'anni»;
   la presenza di manufatti in cemento-amianto (m.c.a.) non costituisce di per sé rischio per la salute dei cittadini e/o per la tutela ambientale, in quanto il rischio dipende dalla probabilità di una dispersione di fibre amiantifere in aria e/o nel suolo. La probabilità della cessione è a sua volta connessa alla perdita di compattezza del m.c.a., il che si realizza per una lunga esposizione agli agenti atmosferici e/o per danneggiamento ad opera dell'uomo;
   la mappa del Ministero dell'ambiente indica che sui 33.610 siti censiti, solo 832 sono quelli bonificati, 339 solo parzialmente risanati e ben 30.309 quelli in cui la bonifica non è neppure cominciata. I dati Arpat sulla situazione dell'amianto in Toscana sono fermi al 2007;
   la ASL 10 e l'ARPAT Firenze hanno elaborato un piano per proporre ai sindaci, quali autorità competenti in tema di tutela e protezione della salute della popolazione e della gestione del territorio, una procedura utile per disporre di elementi per conoscere la presenza di manufatti in cemento amianto all'esterno di residenze o in aree accessibili al pubblico, nonché all'interno di abitazioni o condomini, nonché il relativo livello di rischiosità. La proposta è stata posta all'attenzione dei comuni della provincia fiorentina, appartenenti al bacino di competenza della ASL 10, fra la fine del 2009 e gli inizi 2010;
   l'amministrazione comunale di Poggibonsi (Siena), con ordinanza datata 23 marzo 2012, ha mappato le aree del territorio con presenza di coperture in cemento-amianto (eternit) e disposto di valutarne lo stato di conservazione, rendicontando un totale di 57 mila metri quadrati di superficie. Di tale mappatura, tuttavia, non si riescono ad avere aggiornamenti perlomeno annuali;
   i consiglieri M5S di Poggibonsi hanno pertanto interrogato il sindaco per chiedere un aggiornamento dei dati sulle coperture in cemento-amianto sugli edifici pubblici e quale sia ad oggi la situazione sulle tubature in amianto dell'acqua (potabile e di scarico) gestite da Acque spa;
   la giunta comunale di Poggibonsi, in data 3 marzo 2015, ha risposto alla interrogazione evidenziando che il comune può intervenire solo qualora si presentino dei casi di pericolo per la salute, che tutti gli edifici comunali presentano elementi di amianto compatto e non friabile, senza precisare a quando risalgano gli ultimi controlli. La risposta, tuttavia, omette di indicare dati in merito ad una vasta area di una ex-fornace «Le Piaggiole», e in merito alle tubature per l'acqua in amianto, che a Poggibonsi sono circa 14 chilometri, come dichiarato dal gestore stesso Acque spa;
   in merito all'area ex Piaggiole, già segnalata da un gruppo di cittadini residenti con una raccolta firme, risulta agli interroganti che sia il comune di Poggibonsi che l'ARPAT toscana non conoscano con precisione l'estensione della superficie in amianto, come dimostra anche l'elenco consultabile online;
   il decreto ministeriale (sanità) del 6 settembre 1994, al punto 4, dispone che il responsabile dell'area contenente amianto dovrebbe effettuare controlli periodici e manutenzione, in particolare «nel caso siano in opera materiali friabili provvedere a far ispezionare l'edificio almeno una volta all'anno, da personale in grado di valutare le condizioni dei materiali, redigendo un dettagliato rapporto corredato di documentazione fotografica. Copia del rapporto dovrà essere trasmessa alla USL competente la quale può prescrivere di effettuare un monitoraggio ambientale periodico delle fibre aerodisperse all'interno dell'edificio»;
   è evidente che senza disporre di dati aggiornati e soprattutto senza che le verifiche siano fatte anche sullo stato di manutenzione del materiale in cemento-amianto, i sindaci sono impossibilitati a verificare se ci siano i presupposti del «pericolo grave per l'incolumità e la sicurezza pubblica» –:
   se il Ministro interrogato, sia a conoscenza del livello di aggiornamento dei dati concernenti la presenza e lo stato di manutenzione e sicurezza delle coperture e delle tubature contenenti cemento amianto (m.c.a.) sul territorio nazionale, e in particolare nel comune di Poggibonsi;
   se tali dati risultino adeguati e aggiornati e quali iniziative intenda assumere nel caso in cui non lo fossero. (4-08581)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

amianto

sostanza pericolosa

rischio sanitario