ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08562

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 400 del 26/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: MATARRELLI TONI
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 26/03/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 26/03/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE delegato in data 04/06/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08562
presentato da
MATARRELLI Toni
testo di
Giovedì 26 marzo 2015, seduta n. 400

   MATARRELLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   per effetto della legge n. 56 del 2014, meglio nota come legge «Delrio», tra l'altro, sottoposta per volontà di alcune regioni, al vaglio della Corte costituzionale, si è voluto dare un nuovo corso all'assetto istituzionale delle province italiane, prevedendo per le stesse nuove competenze e nuove modalità di elezione degli organi politici;
   con la legge di stabilità 2015, entrata in vigore il 1o gennaio 2015, si è voluto imprimere una forte e grossolana accelerata al processo di riordino degli enti locali, determinando condizioni di notevole caos nelle competenze e certe condizioni di prossimi dissesti finanziari per molte province, con riflessi assolutamente negativi sulle comunità locali e con elevatissimo rischio di restrizione del già contingentato intervento pubblico a favore del settore della sicurezza sociale, della cultura, della pubblica istruzione e delle politiche giovanili;
   negli ultimi anni, a fronte della drastica riduzione dei trasferimenti erariali e regionali a favore degli enti locali, è andata progressivamente aumentando la misura del concorso degli enti locali alla spesa dello Stato con prelievi e sanzioni varie, tra i quali, quelle per eventuali sforamenti del patto di stabilità, statisticamente rinviabile, ma metà drasticamente inevitabile per tutti gli enti. Questo insieme di circostanze è stato tale e rischia sempre più di rendere incerti gli equilibri finanziari e, per la stragrande maggioranza delle province italiane, incerta la possibilità di approvare bilanci di previsione triennali, come previsto dalle norme ordinarie, e persino di avere sufficienti risorse per pareggiare il solo bilancio dell'anno in corso, con conseguenti drastiche ricadute sulla possibilità di garantire le retribuzioni al personale dipendente per l'intero anno, in uno con i servizi ai cittadini;
   questa è sicuramente la situazione in cui versa, tra le altre, la ex florida, finanziariamente parlando, provincia di Brindisi, di cui l'interrogante sino a qualche anno fa, è stato consigliere provinciale di maggioranza;
   la situazione appare ancor più grave se si considera che alla insufficienza di risorse finanziarie, persino per garantire retribuzioni e servizi rientranti nelle cosiddette funzioni fondamentali previste dalla legge Delrio, tra cui precipuamente, viabilità, ed edilizia scolastica, le province dovranno farsi comunque carico di sostenere spese anche per le funzioni non fondamentali (per servizi e personale);
   in Puglia la situazione appare ancora più grave in quanto in assenza di una regia regionale volta a riordinare in maniera sistematica le funzioni dismesse dalle province, il rischio ormai prossimo dei disavanzi di bilancio si somma a quello di mobilità dell'ex personale delle province verso l'incerto e con la possibile perdita del patrimonio delle professionalità acquisite in particolare nella gestione dei servizi (attività culturali, biblioteche, musei, le ICO e i servizi sociali);
   la provincia di Brindisi dispone di una centralissima biblioteca, polo regionale e nazionale di eccellenza, centro di aggregazione e luogo di cultura fruibile gratuitamente da tutti; dispone di un Museo archeologico di fama internazionale che tra l'altro ospita beni archeologici, quindi di proprietà dello Stato (Sovraintendenza archeologica), che, una volta messi in mobilità i dipendenti, diventeranno se non assegnati e valorizzati, da immobili di pregio, presto dei ruderi inseriti in un contesto culturalmente ed economicamente in forte crisi;
   la provincia di Brindisi ha uno sbilancio di 12 milioni di euro e le previsioni per 2016 e 2017 sono non prevedibili in quanto prossime a zero risorse;
   per equilibrare il bilancio 2015, la provincia non ha altra soluzione se non inserire in entrata tutte quelle voci volte a coprire le spese di mantenimento dei servizi non rientranti nelle funzioni proprie;
   la situazione economica e finanziaria delle province in genere e di quella di Brindisi che si cita come esempio, non solo perché territorio da cui proviene l'interrogante e di cui ha conoscenza diretta e certa, è aggravata in maniera assolutamente inaccettabile, dalla incompiuta riforma secondo cui, le funzioni sono tagliate, le spese devono essere tagliate, i trasferimenti azzerati, i prelievi dello Stato certi e progressivamente crescenti, le sanzioni per lo sforamento del patto comminate, ma gli enti devono da soli mantenere tutto il personale, continuare a garantire i servizi sino al momento in cui la regione decide il riordino e, paradosso del paradosso, devono anche sostenere le spese di competenza dello Stato per le sue funzioni proprie, vedasi in particolare, i costi delle politiche attive del lavoro e della polizia provinciale;
   appare difficilmente comprensibile che lo Stato abbia trasferito alle province nel 1999 i ministeriali del vecchio collocamento e che ora decida di ritrasferirli nella costituenda agenzia, ma che sono stati da alcuni anni a carico dei bilanci provinciali e lo sono tutt'ora;
   appare del tutto evidente che l'accelerazione che s’è voluta imprimere con la legge di stabilità ha sconvolto un già complesso e delicato processo, sicuramente necessario, rendendolo praticamente difficilmente sostenibile tanto da determinare gravi rischi alla tenuta finanziaria di molti enti, al mantenimento di molti servizi anche essenziali, alla sicurezza del mantenimento di posti di lavoro in un momento di grave crisi economica in cui la compressione dei consumi non facilita certo la ripresa della produzione e, quindi, della ricollocazione;
   le intelligenze potranno produrre l'osservanza delle norme ma non certo «produrre» o «creare» risorse finanziarie, quindi comunque, si assisterà a servizi dismessi, centri chiusi, scuole e strade dissestate, personale demotivato, mortificato ed inserito in pericolosi spirali di mobilità –:
   quali azioni intenda intraprendere affinché il patrimonio culturale costituito da biblioteche, musei e fondazioni musicali gestiti dalla provincia non rischino di essere devalorizzati;
   se non intenda esonerare la provincia e quindi farsi carico delle spese come, ad esempio, la vigilanza del museo, il riscaldamento nelle scuole medie superiori visto che dal 1o gennaio 2015 non sono più competenze delle province;
   se si stia provvedendo, ed entro quali tempi, a garantire la copertura della spesa del personale del mercato del lavoro e del corpo della polizia provinciale, a rifinanziare il Fondo nazionale delle politiche sociali, per sostenere i comuni nelle spese per l'integrazione scolastica ed il trasporto disabili visto che prima il tutto era garantito dalle province. (4-08562)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

situazione economica

sicurezza del posto di lavoro

adattamento scolastico