ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08462

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 394 del 18/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: MERLO RICARDO ANTONIO
Gruppo: MISTO-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO - ALLEANZA PER L'ITALIA (API)
Data firma: 18/03/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 18/03/2015
Stato iter:
06/11/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/11/2015
GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/11/2015

CONCLUSO IL 06/11/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08462
presentato da
MERLO Ricardo Antonio
testo di
Mercoledì 18 marzo 2015, seduta n. 394

   MERLO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   dai provvedimenti sin d'ora assunti dal Governo sembrerebbe che le scuole d'italiano all'estero non sono una priorità, preferendo ridurre il numero degli insegnanti, per ridurre le spese;
   il ridimensionamento del personale era già stato previsto dalla spending review;
   per gli insegnanti italiani nel mondo sono previsti circa 5 milioni di euro in meno per i prossimi anni, che dovrebbero significare una riduzione della busta paga del 10 per cento per tutti; tagli sono contenuti nella manovra per il 2015 e sono previsti non nel capitolo dedicato al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ma a quello degli affari esteri e della cooperazione internazionale, da cui dipendono questi docenti;
   in particolare, si parla di una contrazione di 3,7 milioni nel 2015 e 5,1 milioni per il 2016 e il 2017 sugli stanziamenti per le indennità di servizio. Oltre allo stipendio tradizionale, infatti, gli insegnanti all'estero percepiscono un assegno «extra», che varia a seconda delle sedi di lavoro e che sino ad oggi non veniva sottoposto a tassazione, se non per una minima parte considerata reddito. Su questo trattamento ha deciso di intervenire il Governo, quadruplicando l'imponibile;
   il provvedimento riguarda tutto il personale all'estero: già decurtato di 57 milioni tra il 2011 e il 2014; il fondo per le indennità di servizio passa da 212 a 170 milioni di euro l'anno, con un taglio pari circa al 20 per cento. Il risultato è stato quello di ridurre l'indebitamento netto di circa 31 milioni di euro, ma a spese dei lavoratori;
   la spending review aveva già deciso un taglio di quasi il 50 per cento del contingente, passando dai circa mille insegnanti del 2010 a 624. Il ridimensionamento doveva essere attuato entro il 2017, ma ci si è arrivati con due anni d'anticipo sulla tabella di marcia, decidendo di non rinnovare tutti i mandati in scadenza;
   dall'Algeria al Venezuela, da New York negli Stati Uniti a Brazzaville nella Repubblica Democratica del Congo, le scuole d'italiano all'estero sono 51, di cui otto istituti onnicomprensivi statali, e 43 istituti paritari, a cui si aggiungono 79 sezioni italiane presso scuole straniere. In totale ospitano circa 31mila alunni, di cui il 90 per cento stranieri, proprio per quella che è la loro funzione di promuovere la lingua e la cultura italiana nel mondo;
   i docenti però devono superare delle prove di lingua, e poi inserirsi in graduatorie a punteggio divise per classi di concorso e aree linguistiche. Sono queste liste a determinare la sede d'assegnazione, ciascuna delle quali prevede un coefficiente (sulla base di vari criteri come la distanza da casa, la pericolosità della regione, il costo e la qualità della vita, e altro) per calcolare l'importo dell'indennità di servizio;
   dal 1o luglio 2015 quest'assegno avrà un regime fiscale decisamente più sfavorevole –:
   se il Ministro ritenga necessaria una revisione delle riduzioni di spesa esposte in premessa, che hanno come unico scopo quello di colpire i docenti, continuando a portare una serie di tagli lineari che non risolvono i problemi e riducono il servizio necessario per un prestazione minima, e se non ritenga di assumere iniziative per una modifica immediata della normativa che disciplina il settore degli insegnanti italiani all'estero. (4-08462)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 6 novembre 2015
nell'allegato B della seduta n. 516
4-08462
presentata da
MERLO Ricardo Antonio

  Risposta. — In relazione alla «spending review», il decreto-legge 95/12 ha imposto, come rilevato dall'interrogante, una graduale riduzione del contingente del personale scolastico da destinare all'estero fissando a 624 il limite massimo di unità di personale da raggiungere entro l'anno scolastico 2015/16, e comportando di fatto una diminuzione entro quella data di 400 unità rispetto alle 1.024 stabilite prima dell'entrata in vigore della norma. Tuttavia, l'entità delle soppressioni non è derivata da mancate proroghe del personale, ma dall'automatismo insito nella norma medesima per cui il numero dei posti da sopprimere è stato uguale al numero dei rientri del personale in scadenza di mandato. Sono state, pertanto, operate le seguenti riduzioni: per l'anno scolastico 2012/13, 134 posti; per il 2013/14, 57; per il 2014/15, 61; per il 2015/2016, 148.
  A partire dal 1o luglio 2015 è entrata in vigore anche per il personale scolastico all'estero la riforma dell'indennità (assegno di sede), ma relativamente alla sola applicazione della modifica al testo unico delle imposte sui redditi. A seguito di tale modifica normativa, ampliando la base imponibile, si è determinata una riduzione dell'indennità netta percepita dal personale scolastico a fronte di un maggiore gettito fiscale e contributivo.
  Va tenuto presente che la norma prevede che: «Gli assegni di sede e le altre indennità percepite per servizi prestati all'estero costituiscono reddito nella misura del 50 per cento. Se per i servizi prestati all'estero dai dipendenti delle Amministrazioni statali la legge prevede la corresponsione di una indennità base e di maggiorazioni ad esse collegate, concorre a formare il reddito la sola indennità base nella misura del 50 per cento nonché il 50 per cento delle maggiorazioni percepite fino alla concorrenza di due volte l'indennità base». Per converso, tale modifica comporterà vantaggi pensionistici per il personale interessato.
  Si è dovuto, in ogni caso, considerare quanto indicato nella relazione tecnica alla legge di stabilità 2015, che quantifica in euro 2,75 milioni il maggiore gettito fiscale e contributivo per il 2015 e in euro 5,5 milioni quello relativo al 2016.
  La necessità di garantire tale maggiore gettito, unitamente alla riduzione per l'anno 2015 dello stanziamento iniziale di bilancio per gli assegni di sede di 3,7 milioni di euro, sino a 35,9 milioni di euro, mantenendo il contingente a 624 unità, ha comportato una rimodulazione dei coefficienti di sede per il secondo semestre del 2015.
  Il 13 luglio 2015 è stata approvata la legge n. 107 recante la «Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti» (cosiddetta «Buona Scuola»). Tale legge prevede, tra le altre cose, anche un riordino e l'aggiornamento della normativa relativa alle Istituzioni scolastiche ed educative all'estero. In particolare, contiene una delega espressa al Governo per una revisione del trattamento economico: è proprio in questo ambito che si collocherà un intervento volto a modificare la struttura dell'assegno di sede, tenendo presente la modifica già compiuta per l'indennità di servizio all'estero del personale del MAECI, così come altre voci relative agli emolumenti percepiti.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionaleMario Giro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

amministrazione del personale

promozione culturale

revisione della legge