ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08445

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 393 del 17/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: GRASSI GERO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/03/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE delegato in data 17/03/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08445
presentato da
GRASSI Gero
testo di
Martedì 17 marzo 2015, seduta n. 393

   GRASSI. — Al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione , al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   risalgono all'8 maggio 2013 gli arresti effettuati dalla tenenza della Guardia di finanza di Molfetta della dirigente del settore servizi finanziari e risorse del comune di Terlizzi (Ba), Francesca Panzini e del Presidente del consiglio di amministrazione della Censum spa, Vito Redavid, per vari reati, al fine di consentire vantaggi patrimoniali e finanziari alla stessa società di riscossione dei tributi, permettendo – di fatto – l'illegittima locupletazione di un importo complessivamente quantificato in circa 1.600.000 euro causando nel contempo danni finanziari all'ente locale, anche a causa del mancato riversamento dei tributi già riscossi;
   a non più di tre mesi dagli eventi giudiziari l'amministrazione, comunale di Terlizzi ha consentito che la Panzini tornasse a dirigere sempre il settore servizi finanziari e risorse e a tutt'oggi – nonostante siano trascorsi quasi due anni – ella riveste ancora il medesimo incarico di vertice, nel particolare settore della pubblica amministrazione dell'ente locale; infatti, mai l'amministrazione comunale ha ritenuto di avvalersi dell'istituto della «sospensione facoltativa», né ha mai attivato alcun «provvedimento disciplinare», nonostante il comune non abbia ancora mai recuperato l'ingente importo, non abbia ancora incassato alcun euro della fideiussione (pari ad un milione di euro), stipulata dalla Censum, a garanzia contrattuale del comune di Terlizzi, con la Confiditalia Scpa, a causa dell'insolvenza della finanziaria;
   continuano – a tutt'oggi – a riverberarsi sui contribuenti del comune di Terlizzi i disservizi creati dalla Censum, con la periodica notifica di decine di migliaia di provvedimenti generati sulla scorta della banca dati, che – peraltro – da contratto pluriennale la medesima società di riscossione tributi avrebbe dovuto bonificare (si vedano ad esempio gli avvisi di accertamento ed ingiunzioni di pagamento effettuati negli anni 2010, 2013 e 2014);
   eppure la commissione comunale d'indagine, istituita prontamente dal consiglio comunale nell'anno 2011, a fronte di emissione di ingenti «cartelle tributarie» scarsamente efficaci, peraltro composta anche dal dottore Nicola Gemmato, all'epoca consigliere di minoranza e successivamente eletto sindaco, ritenne di sottolineare all'amministrazione dell'epoca di dover attivare quanto opportuno e necessario affinché «si avviassero le procedure di gara in un momento antecedente alla scadenza del contratto, evitando proroghe»; invece, l'amministrazione comunale – poi guidata dallo stesso Gemmato – con apposita deliberazione nel mese di dicembre 2012 concesse la proroga di sei mesi, peraltro ratificata e contrattualizzata anche dalla dirigente Panzini; a tal riguardo, la stessa commissione d'indagine invitò l'Ente «ad assicurarsi circa l'affidabilità della banca dati, prima di procedere all'emissione di nuovi avvisi di accertamento» e segnalò la necessità di mettere in rete i vari uffici comunali e sovracomunali, al fine di poter aggiornare costantemente il medesimo «data base dei contribuenti», in seguito alle variazioni che fossero intervenute nel corso degli anni»;
   appare evidente che – a tutt'oggi – la banca dati – di fatto – non risulta essere stata aggiornata, a fronte delle migliaia di accertamenti e ingiunzioni pervenuti negli ultimissimi giorni di dicembre 2014 e nei primissimi giorni di gennaio 2015, tutti riferiti alla Tarsu e all'Ici 2009, nonostante il – comune di Terlizzi, con deliberazione del consiglio comunale n. 44 del 16 settembre 2013, abbia proceduto all'internalizzazione del servizio dei tributi, peraltro anche supportata da «azioni alla gestione diretta delle fasi di accertamento, liquidazione e riscossione ordinaria e coattiva delle entrate tributarie ed extratributarie, tramite un'architettura informatica»; infatti, tale servizio di supporto agli uffici tributari comunali è stata curata dalla Servizi locali spa, a fronte dapprima di affidamenti diretti e successivamente con aggiudicazione di appalto, previo indizione di gara, in cui la Servizi locali sarebbe risultata, – di fatto – unica partecipante e, quindi, vincitrice;
   questi periodici disservizi hanno indotto il 5 febbraio 2015 anche le organizzazioni datoriali di categoria e le organizzazioni sindacali dei lavoratori a mobilitarsi, in forma unitaria, per protestare e chiedere ausilio al prefetto e al Ministro dell'interno, affinché non si ripetano più le vessatorie emissioni – a carico dei contribuenti cittadini di Terlizzi e non solo – di provvedimenti amministrativi tributari comunali, peraltro moltissimi palesemente errati, che i mass media locali, regionali e nazionali – nel corso degli anni – hanno definito «cartelle pazze»;
   nonostante tutto ciò evidenziato, avvenuto a partire dal 2010 e sino a tutt'oggi, la dirigente dei servizi finanziari e risorse, Francesca Panzini, riveste – peraltro – da moltissimi mesi anche la funzione di vice-segretario del comune di Terlizzi, che la porta – viste le assenze di tanti mesi del segretario generale titolare per congedo ordinario e, successivamente, per collocamento a riposo – a svolgere anche la delicata e particolare funzione di responsabile dell'anticorruzione;
   l'inosservanza del decreto legislativo n. 33 del 2013 sulla trasparenza ha prodotto l’«autosospensione» di molti consiglieri comunali, ai quali è stato ripetutamente negato di accedere agli atti comunali e alla corrispondenza intercorsa tra l'ente locale ed altri enti sovraordinati;
   l'autorità nazionale anticorruzione per la vigilanza dei contratti pubblici, si è espressa con la censura dell'operato del comune di Terlizzi, resosi responsabile di aver affidato direttamente – con ordinanze sindacali – e senza alcuna procedura di evidenza pubblica il milionario servizio di raccolta, spazzamento e smaltimento rifiuti, peraltro prorogandolo per ben due anni;
   i sette consiglieri comunali di minoranza, che hanno deciso dal novembre 2014 di «autosospendersi» dalle loro funzioni, non hanno partecipato a tutte le attività istituzionali d'aula, consigli comunali e commissioni consiliari permanenti, e hanno prontamente informato il prefetto di Bari delle motivazioni alla base della forte decisione, senza che – però – questa loro protesta abbia portato ad un miglioramento della situazione; si è registrato – piuttosto – un ulteriore irrigidimento dell'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Gemmato, che si è addirittura spinta a portare in consiglio comunale un regolamento per l'accesso agli atti dei consiglieri comunali, che è apparso in aperto contrasto con le disposizioni vigenti e fortemente lesivo del diritto dei consiglieri, di accedere agevolmente, per adempiere alle funzioni di controllo, che rinvengono dal testo unico degli enti locali; regolamento – poi – ritirato alla luce delle numerose e sonore proteste dei consiglieri comunali di minoranza e dei partiti e movimenti politici locali e provinciali;
   questa anomala situazione è resa ulteriormente complessa dall'assenza dell'organismo indipendente di valutazione (OIV), i cui componenti all'unisono hanno rassegnato – in data 15 dicembre 2014 – le dimissioni con decorrenza immediata, notiziando – con apposito verbale – anche la prefettura, l'Anac ed il collegio dei revisori dei conti, sui numerosi profili di illegittimità contenuti nelle deliberazioni di giunta comunale nn. 204/2014 e 206/2014, che delineavano un inammissibile subordinazione dell'organismo al sindaco; a tal riguardo, è da significare che – a tutt'oggi – l'organismo indipendente di valutazione non risulta all'interrogante ancora ri-costituito, nonostante siano trascorsi già tre mesi;
   infine, è da sottolineare che la relazione (alla pagina 41/42) del procuratore regionale della Corte dei Conti per la Puglia, in occasione dell'anno giudiziario 2015 evidenzia la vicenda del «danno erariale» avvenuto nei confronti del comune di Terlizzi, tanto è che la procura della medesima Corte ha dovuto procedere – già dal mese di settembre 2014 – ai sequestri conservativi ante causam per la Censum spa di circa 1.600.000 euro di immobili di proprietà e di disponibilità liquide e per la dirigente comunale Panzini di 200.000 euro oltre a rivalutazione monetaria, interessi e spese di giudizio, di disponibilità liquide e creditizie –:
   di quali elementi disponga il Governo in relazione a quanto esposto in premessa e se si intenda avviare una verifica congiunta dei servizi ispettivi di finanza pubblica e dell'ispettorato per la funzione pubblica alla luce delle criticità e delle anomalie sopra descritte;
   se trovi conferma che, solo recentemente e a seguito di numerosi esposti, il comune di Terlizzi abbia provveduto ad aggiornare il piano triennale della trasparenza e a nominarne il responsabile nella figura del segretario generale o suo sostituto, nella consapevolezza che alla luce dell'assenza del segretario titolare il sostituto risulta essere il vice-segretario, ossia la dottoressa Francesca Panzini;
   se risulti che il comune di Terlizzi non abbia mai approvato il piano delle performance degli anni 2012 e 2013 e che non si sia dotato di un sistema di misurazione e valutazione delle medesime performance; (4-08445)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

amministrazione locale

mass media locali

contratto