ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08382

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 390 del 12/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: BERGAMINI DEBORAH
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 12/03/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 12/03/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08382
presentato da
BERGAMINI Deborah
testo di
Giovedì 12 marzo 2015, seduta n. 390

   BERGAMINI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   nel 1991 l'aeroporto «Giuseppe Verdi» di Parma ha avviato la propria attività affidando la gestione della struttura alla società SO GE AP SpA, appositamente costituita nel 1983, e fondata da enti pubblici del comprensorio del territorio di Parma, alcuni istituti di credito e oltre 130 imprese private;
   nel 2008, con l'autorizzazione da parte del Ministero dell'economia e delle finanze e dell'ENAC, è stato concluso un processo di privatizzazione della società di gestione che ha portato un fondo austriaco, a cui fa capo la Meinl Bank, a controllarne il 67,95 per cento del capitale;
   l'aeroporto di Parma costituisce una risorsa importante per il collegamento di un territorio che ospita una sede universitaria di prestigio, con settori di ricerca nel campo medico e fisico, nonché dotato di un'alta concentrazione di attività economiche, artigianali, industriali e del terziario. Inoltre, dal 2007 Parma è sede dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) al cui insediamento è stata subordinata la presenza in città di un aeroporto internazionale;
   lo scalo in questione possiede una superficie totale di 3.450 metri quadrati e può garantire una capacità di 700.000 passeggeri l'anno. Nel 2008 sono stati spesi circa 40 milioni di euro che hanno permesso la realizzazione di una serie di lavori: l'ampliamento del terminale, dei parcheggi degli aeromobili e delle macchine dei passeggeri, l'ammodernamento della pista e l'acquisto di nuovi mezzi di terra a servizio dei voli. Inoltre, nel 2008 l'ENAV (Ente nazionale, assistenza al volo) ha investito circa 15 milioni di euro per la costruzione di una nuova torre di controllo che ancora non è stata terminata;
   dopo questi importanti investimenti, l'aeroporto di Parma ha poi conosciuto notevoli difficoltà a svilupparsi, essenzialmente a causa delle scarse risorse finanziarie messe a disposizione dagli enti locali azionisti. Attualmente, l'aeroporto registra perdite croniche che oscillano tra i 3,5 e i 4 milioni di euro l'anno;
   la regione non ha riservato alla questione la dovuta attenzione. Essa infatti avrebbe dovuto provvedere ad un progetto coordinato, tra le aerostazioni di Parma, Forlì e Rimini, al fine di consentire uno sviluppo armonico degli aeroporti emiliano romagnoli che, invece, si sono trovati ad essere in competizione fra loro;
   per sostenere il proprio percorso la società ha avviato una procedura finalizzata all'individuazione di un partner privato disponibile ad investire in un progetto di sviluppo dell'infrastruttura aeroportuale. Nello specifico, la società cinese Izp Technologies aveva manifestato la volontà di rilevare le quote di maggioranza dello scalo aeroportuale e investire 250 milioni di euro per la realizzazione di un maxi polo logistico;
   il 4 febbraio 2015 c’è stato un incontro, in municipio, tra la città di Parma e la società cinese intenzionata ad acquisire l'aeroporto Giuseppe Verdi. Le basi per l'operazione erano state poste in ottobre a Roma, in sede governativa, con la firma di un accordo di massima, che avrebbe dovuto concretizzarsi entro il mese di novembre;
   con l'occasione i rappresentanti della società cinese hanno illustrato per sommi capi la volontà di costruire a Parma un centro espositivo commerciale, che potrebbe fare da punto di riferimento per il mercato europeo e nordafricano, attirando nella città sia turisti sia operatori commerciali. Da parte dei rappresentanti di Parma sono arrivate sollecitazioni in ordine a precise e documentate richieste, ad impegni con tempi e risorse certi, a garanzie per l'acquisto e il rilancio della struttura aeroportuale;
   dall'incontro tra la società Izp ed i rappresentanti del comune di Parma non si è avuta più alcuna notizia in merito all'investimento. Un articolo de Il Sole 24 Ore dello scorso 17 febbraio rende noto che la possibilità di una trattativa con la cordata cinese sembra essere stata accantonata;
   il 10 marzo 2015 l'assemblea dei soci di SO GE AP spa ha deliberato un aumento di capitale di 2,5 milioni di euro da sottoscrivere entro fine maggio. Si tratta della cifra che serve per mantenere operativo lo scalo per un altro anno e che sarà sottoscritta in parte dal socio di maggioranza austriaco, la Meinl Bank, e dagli altri soci. Le industrie di Parma hanno dato disponibilità a partecipare alla sottoscrizione condizionandola, però, ad un intervento delle istituzioni;
   la prospettata ipotesi di una chiusura dello scalo a causa di disimpegno degli investitori, appare assolutamente dannosa sia per il territorio che per gli scali aeroportuali vicini a quello di Parma al quale, molto spesso, richiedono supporto logistico in situazioni di maltempo. Nello specifico, riferendoci al 2015, la chiusura dell'aeroporto comporterebbe notevoli disagi anche per la buona riuscita di Expo, proprio perché si tratta di un'infrastruttura strategica per tutto il territorio nazionale –:
   se e con quali iniziative il Governo intenda intervenire al fine di evitare la chiusura dell'aeroporto «Giuseppe Verdi» di Parma. (4-08382)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aeroporto

cessazione d'attivita'

infrastruttura dei trasporti