ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08346

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 388 del 10/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: SAVINO SANDRA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 10/03/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 10/03/2015
Stato iter:
29/04/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 29/04/2016
GIANNINI STEFANIA MINISTRO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 29/04/2016

CONCLUSO IL 29/04/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08346
presentato da
SAVINO Sandra
testo di
Martedì 10 marzo 2015, seduta n. 388

   SANDRA SAVINO. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   il comune di Trieste ha aderito a un progetto denominato «Gioco del rispetto – Pari e dispari» che verrà proposto ai bambini di 45 scuole dell'infanzia di Trieste e che dovrebbe, secondo l'opuscolo informativo, «verificare le conoscenze e le credenze di bambini e bambine su cosa significa essere maschi o femmine, rilevare la presenza di stereotipi di genere e attuare un primo intervento che permetta loro di esplicitare e riorganizzare i loro pensieri, offrendo ai bambini anche un punto di vista alternativo rispetto a quello tradizionale»;
   il progetto, che ha visto la luce nel 2013, con una prima edizione sperimentale cofinanziata dalla regione Friuli Venezia Giulia, ha coinvolto quattro scuole dell'infanzia della regione, una per ogni provincia. Ora il progetto, uno tra i primi in Italia e in Europa, vede anche l'adesione del comune di Trieste;
   nel kit ludico-didattico a disposizione delle maestre è previsto che i bambini e le bambine possano esplorare i corpi dei loro compagni, ascoltare il battito del cuore a vicenda o il respiro per rinforzare la percezione che, dopo aver fatto un po’ di attività fisica le sensazioni provate sono uguali fra maschi e femmine; inoltre, si legge ancora nel progetto «ovviamente i bambini possono riconoscere che ci sono differenze fisiche che li caratterizzano, in particolare nell'area genitale». Le ideatrici del progetto rilevano quanto sia «importante confermare loro che maschi e femmine sono diversi in questo aspetto e nominare senza timore i genitali maschili e femminili», spiegando che tali differenze non condizionano il modo di sentire, provare emozioni, comportarsi con gli altri;
   infine fra i giochi proposti c’è anche quello del «Se fossi» durante il quale i bambini, utilizzando dei costumi si travestono. «I bambini e le bambine — si legge nelle schede informative – potranno indossare dei vestiti diversi dal loro genere di appartenenza e giocare così abbigliati»;
   alcuni genitori hanno espresso la loro ferma contrarietà rispetto ad un progetto che non è stato in diversi casi adeguatamente presentato alle famiglie dei bambini coinvolti, non essendo stato inserito neanche nel piano di offerta formativa;
   l'interrogante condivide la posizione espressa da alcune famiglie, in base alla quale i bambini così piccoli, da sempre hanno scoperto a piccoli passi, in modo del tutto naturale la differenza tra uomo e donna, senza alcuna necessità di improvvisate lezioni ad hoc di educazione sessuale, rivolte alla scuola dell'infanzia –:
   se il Ministro interrogato, non ritenga necessario intervenire per quanto di propria competenza, anche attraverso l'attivazione di una procedura ispettiva, per sospendere il progetto denominato «Gioco del rispetto – Pari e dispari», che oltre a non avere, a parere dell'interrogante, alcuna funzione pedagogica, risulta completamente inadatto, ancor più perché rivolto a bimbi in età prescolare di 3-4 anni.
(4-08346)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 29 aprile 2016
nell'allegato B della seduta n. 616
4-08346
presentata da
SAVINO Sandra

  Risposta. — In riferimento all'interrogazione in esame, va preliminarmente chiarito che il «Gioco del rispetto – pari e dispari» è un progetto del comune di Trieste e della regione, autonoma Friuli Venezia Giulia che l'hanno predisposto autonomamente, senza coinvolgimento del Ministero, per poi proporlo a 18 scuole paritarie comunali dell'infanzia che, nella loro autonomia, sono nelle condizioni di valutare, sentite le famiglie ed i rispettivi consigli scolastici, l'eventuale adesione.
  Pertanto, riguardo al progetto in commento, riferisco le informazioni acquisite presso gli assessorati all'istruzione della regione e del comune.
  È risultato che la finalità del progetto sarebbe quella di fornire, agli e alle insegnanti della scuola dell'infanzia, elementi teorici e pratici per lavorare con le bambine e i bambini sui temi della parità e del contrasto alle discriminazioni.
  A dicembre 2014 e a gennaio 2015, si è svolto, infatti, un corso di formazione a cui hanno partecipato, su base volontaria, 68 insegnanti di 18 scuole dell'infanzia comunali di Trieste.
  Il progetto prevede che, dopo la fase di formazione degli insegnanti, l'iniziativa sia presentata dagli stessi docenti formati ai rispettivi collegi docenti, cui è demandata la decisione di proseguire nel percorso educativo intrapreso, proponendo, attraverso il kit didattico, le attività educative con i bambini.
  Laddove si decida di dar esecuzione al progetto, è prevista la convocazione di una riunione con tutti i genitori che potranno scegliere se aderire o meno al progetto stesso. Ai bambini delle famiglie che non aderiranno al progetto, la scuola offrirà attività alternative. Il progetto viene, inoltre, sottoposto al consiglio della scuola.
  Solo alla fine di questo iter, il progetto prenderà avvio con le relative attività.
  Il percorso si concluderà con la raccolta dei risultati della predetta sperimentazione, attraverso il feedback dei docenti partecipanti ai «focus group» formativi.
  Per quanto concerne il diritto alla libertà di educazione della famiglia e la scelta educativa dei genitori, si precisa che, attraverso l'emanazione delle linee di indirizzo recanti «Partecipazione dei genitori e corresponsabilità educativa» diramate il 22 novembre 2012, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha inteso sottolineare l'importanza della partecipazione dei genitori nella vita scolastica, sia negli istituti statali che paritari di ogni ordine e grado, trasformandola da mera presenza negli organi collegiali ad autentica cooperazione alla progettualità e ai processi formativi.
  Da qui scaturisce, quindi, l'obbligo per tutte le istituzioni scolastiche di dare piena attuazione agli indirizzi succitati introducendo modalità organizzative che favoriscano un maggiore coinvolgimento dei genitori nella vita scolastica, investendoli della corresponsabilità educativa.
La Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricercaStefania Giannini.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

fanciullo

educazione sessuale