ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08345

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 388 del 10/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: DAGA FEDERICA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/03/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2015
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2015
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2015
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2015
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2015
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2015
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 10/03/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 16/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08345
presentato da
DAGA Federica
testo presentato
Martedì 10 marzo 2015
modificato
Lunedì 16 marzo 2015, seduta n. 392

   DAGA, BUSTO, DE ROSA, MANNINO, MICILLO, TERZONI, ZOLEZZI e VIGNAROLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   nel 2010 è entrato in vigore il decreto legislativo n. 22 del 2010 e successive modificazioni ed integrazioni il quale si pone come obiettivo la liberalizzazione del mercato dello sfruttamento geotermico;
   in data 3 marzo 2011, il decreto legislativo n. 28 stabilisce: «... Al fine di promuovere la ricerca e lo sviluppo di nuove centrali geotermoelettriche a ridotto impatto ambientale di cui all'articolo 9 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, sono altresì di interesse nazionale i fluidi geotermici a media ed alta entalpia finalizzati alla sperimentazione, su tutto il territorio nazionale, di impianti pilota con reiniezione del fluido geotermico nelle stesse formazioni di provenienza, e comunque con emissioni nulle, con potenza nominale installata non superiore a 5 MW per ciascuna centrale, per un impegno complessivo autorizzabile non superiore ai 50 MW ...», il che dà il via a 10 progetti pilota da 5 MW che, oltre ad avere iter autorizzativo esclusivamente dipendente dal parere della Commissione CIRM del Ministero dello sviluppo economico, oltre alla valutazione d'impatto ambientale regionale, beneficiavano di incentivi molto elevati;
   il primo progetto riguardante due impianti, uno a Torre Alfina nel Lazio ed il secondo a Castel Giorgio-Orvieto in Umbria, presentato in data 19 luglio 2011, presentato a nome della ITW&LKW geotermia Italia (capitale 200 mila euro, unico azionista, la ITW&LKW Beteilingungs Gmbh, Austria) società costruita ad hoc nel maggio dalla ITW società di costruzioni e dalla LKW una società elettrica del Liechtenstein. Supervisore del progetto e consulente della ITW&LKW è il professor Franco Barberi, all'epoca anche membro della Commissione CIRM del Ministero dello sviluppo economico che autorizzava tali progetti;
   ai sensi del decreto ministeriale 6 luglio 2012, «Attuazione dell'articolo 24 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28», recante incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti alimentati da fonti rinnovabili diverse da quella solare fotovoltaica, il quale introduce una incentivazione «base» per gli impianti geotermici ad autorizzazione regionale, mentre una incentivazione maggiore viene introdotta per gli impianti pilota sperimentali di potenza fino a 5 MWe, con la conseguenza che tali ultimi impianti hanno un iter autorizzativo semplificato ed un incentivo maggiorato. In altre parole, l'impianto di Castel Giorgio-Orvieto, costerebbe 32 milioni di euro e, con questi incentivi, genererebbe un ricavo di 220-230 milioni di euro in 25 anni, tutti provenienti dalle bollette pagate dai cittadini italiani;
   conformemente ai sensi dello stesso decreto legislativo n. 22 del 2010 le autorità competenti per le funzioni amministrative, inclusa la valutazione di impatto ambientale, ai fini del rilascio del permesso di ricerca e delle concessioni di coltivazione, comprese le funzioni di vigilanza sull'applicazione delle norme di polizia mineraria, riguardanti le risorse geotermiche d'interesse nazionale e locale, sono le regioni o enti da esse delegati; ma con il decreto-legge n. 68 del 2013 cosiddetto «Decreto del fare» vengono inserite norme che sottraggono la VIA alla competenza della regione Umbria ed escludono gli impianti pilota geotermici dalla direttiva Seveso sulla prevenzione di incidenti rilevanti, facendo sì che tali impianti dovranno essere valutati dalla Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di cui è Presidente proprio Guido Monteforte Specchi, consulente della ITW&LKW in occasione della procedura di valutazione di impatto ambientale regionale, interrotta dalla succitata legge; cosa che ha provocato una segnalazione al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare dallo stesso assessore all'ambiente dell'Umbria Silvano Rometti;
   nel progetto presentato dalla società ITW&LKW il modello concettuale del bacino geotermico dell'Alfina, il quale sembrerebbe derivato principalmente da dati di bibliografia, integrata da misurazioni di superficie non consente di comprendere esaustivamente l'evoluzione della risorsa geotermica nel tempo;
   l'area di progetto risulta essere la stessa nella quale l'ENEL nel 1977, aveva condotto test di reiniezione nel sottosuolo, con pressioni fino a 10 atmosfere (in testa di pozzo), innescando terremoti fino a magnitudo 3 ed avvertiti dalle popolazioni. La stessa area era stata inoltre oggetto di un terremoto importante nel 1957. Inoltre tra il 1972 e il 1973, si verificò la fuoriuscita di gas da un pozzo di esplorazione, perdurata per alcune settimane, con moria di animali ed essiccazione di vegetazione arborea ed arbustiva. Infatti, la realizzazione di perforazioni in aree con gas in pressione (CO2, H2S, arsenico, e altro) potrebbe portare a risalite in grado di contaminare anche l'acquifero idropotabile superficiale, sia nel caso di non tenuta idraulica dei pozzi, sia per fratturazione connessa alla potenziale attività sismica indotta;
   il rapporto ICHESE stabilisce una correlazione statistica tra la sismicità dell'Emilia e le reiniezioni di fluidi nel campo di Cavone (MN); Ispra pubblica una rassegna dei molti istituti ed enti che si occupano in Italia di sismicità indotta, anche fornendo una lista di eventi sismici presumibilmente associati ad attività di stimolazione antropica; vengono emanate, dal Ministero dello sviluppo economico, «... Indirizzi e linee guida per il monitoraggio della sismicità, delle deformazioni del suolo e delle pressioni di poro nell'ambito delle attività antropiche...», le quali si applicano anche alla geotermia;
   si apprende dalla stampa, e simili note di protesta sono state indirizzate al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che la provincia di Viterbo e le associazioni ambientaliste del territorio chiedono una nuova verifica dell'impatto ambientale in quanto il parere emesso in data 31 ottobre 2014 – positivo, con prescrizioni – dalla Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è stato predisposto da un gruppo istruttore ritenuto inadeguato costituito da un astrofisico, un avvocato ed un geologo dei ghiacciai con alcuna esperienza nel settore geotermico, nonostante l'intervento fortemente contrario verso la metodologia della valutazione e della sua carenza del professore Borgia, geologo con elevata esperienza nel campo della geotermia. Peraltro detto impianto è ubicato proprio sopra il bacino idrogeologico del SIC-ZPS lago di Bolsena e, secondo il parere di professori universitari e noti geologi professionisti, inquinerebbe di arsenico il lago e la falda superficiale da cui viene estratta acqua per la rete potabile;
   non è stato da tempo assunto alcun intervento del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con riferimento al rinnovo dei membri della citata Commissione VIA scaduti sin dal luglio del 2014 ed operanti in regime di prorogatio; la nomina dei nuovi membri – come è previsto dalle norme in vigore ma ancora non attuate – si accompagna inoltre alla riduzione del numero da 50 a 40 –:
   se, alla luce dei fatti suesposti, non ritenga necessario, in nome della tutela dell'incolumità delle persone e della sicurezza ambientale predisporre una nuova valutazione ambientale per l'impianto pilota di Castel Giorgio, utilizzando opportune professionalità specializzate nelle materie di cui trattasi;
   se non sia il caso di accelerare il rinnovo dei membri della citata commissione, scaduti da circa un anno. (4-08345).

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

impatto ambientale

industria elettrica

liberalizzazione del mercato