ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08334

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 388 del 10/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: BORDO FRANCO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 10/03/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 10/03/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 10/03/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08334
presentato da
BORDO Franco
testo di
Martedì 10 marzo 2015, seduta n. 388

   FRANCO BORDO e ZACCAGNINI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   la produzione di falsi Parmigiano Reggiano e Grana Padano nel mondo ha sorpassato per la prima volta quella degli originali nel 2014, provocando il calo del valore delle esportazioni, in controtendenza al record fatto segnare all'estero dall'agroalimentare «Made in Italy» ma anche ai positivi risultati registrati da altri formaggi, dal pecorino al gorgonzola;
   rispetto al 2007 c’è stata una perdita cospicua di migliaia di posti di lavoro negli allevamenti e nei caseifici e la scomparsa di quasi una stalla su quattro impegnata nella produzione del latte per il Parmigiano Reggiano;
   nel 2014 le imitazioni del Parmigiano e del Grana hanno superato i 300 milioni di chili di produzione. Poco meno della metà sono stati realizzati negli Stati Uniti: dal falso parmigiano vegano a quello prodotto dalla Comunità Amish, dal parmesan (vincitore addirittura del titolo di miglior formaggio negli Usa) al kit che promette di ottenerlo in casa in appena due mesi. Ci sono la versione in cirillico — prodotto in Russia dopo l'embargo — il parmesao brasiliano, il reggianito argentino e il parmesan perfect italiano ma prodotto in Australia;
   gli Stati Uniti sono i leader della falsificazione con le produzioni in Wisconsin, California e New York; le imitazioni sono molto diffuse dall'Australia al Sud America ma anche nei Paesi emergenti; mentre sul mercato europeo ed in Italia sono arrivati i cosiddetti similgrana di bassa qualità spesso venduti con nomi di fantasia che ingannano i consumatori sulla reale origine che è prevalentemente di Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Estonia e Lettonia. Questa rappresenta una concorrenza sleale nei confronti degli autentici Parmigiano Reggiano e Grana Padano che devono essere ottenuti nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione;
   a rischio c’è un sistema produttivo che vale complessivamente quasi 4 miliardi di fatturato con il Grana Padano che si colloca al vertice delle produzioni italiane tutelate dall'Unione Europea con un volume di affari che vale 1,5 miliardi al consumo nazionale e 530 milioni; mentre il Parmigiano Reggiano si colloca al secondo posto con 1,5 miliardi al consumo nazionale e 460 milioni all’export;
   nell'ultimo anno — precisa la Coldiretti — il prezzo pagato ai produttori di Parmigiano Reggiano è diminuito del 20 per cento nel giro di dodici mesi, passando dai 9,12 euro del gennaio 2014 ai 7,31 euro di fine dicembre 2014. Invece il prezzo di vendita ai consumatori italiani è calato appena del 4 per cento con effetti negativi sugli acquisti degli italiani;
   all'estero la situazione non è migliore con il valore delle esportazioni che è sceso nel 2014, con il calo più pesante che si è verificato negli Stati Uniti dove c’è stato un crollo del 10 per cento per un fatturato attorno ai 100 milioni di euro, nonostante l'andamento favorevole del tasso di cambio, secondo le proiezioni Coldiretti su dati Istat;
   dal sistema produttivo di Parmigiano Reggiano si ottengono circa 3,2 milioni di forme all'anno, con 363 piccoli caseifici artigianali della zona tipica alimentati dal latte prodotto nelle appena 3.348 stalle rimaste nel 2014, dove si allevano 245 mila vacche. Una stagionatura che varia da 12 a 24 mesi, il divieto nell'uso di insilati, additivi e conservanti nell'alimentazione del bestiame, un peso medio delle forme di 40 chili, l'impiego di 14 litri di latte per produrre un chilo di formaggio e 550 per produrre una forma, sono le caratteristiche distintive del prodotto alimentare italiano più conosciuto e più imitato nel mondo, che ha ottenuto dall'Unione europea il riconoscimento della loro determinazione a conservare inalterato nel tempo il metodo di lavorazione e l'altissimo livello qualitativo del formaggio che può contare su ben nove secoli di storia;
   secondo i dati della Coldiretti gli acquisti nella grande distribuzione e nel dettaglio tradizionale, sono diminuiti del 2,2 per cento del Parmigiano Reggiano, del 12,6 per cento del Grana Padano, mentre sono aumentati dell'1,5 per cento altri grana non a denominazione d'origine. Si tratta di una concorrenza sleale nei confronti degli autentici Parmigiano Reggiano e Grana Padano, che devono essere ottenuti nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione. Il danno che queste imitazioni comportano per il nostro Paese, non riguarda solo l'agricoltura ma tutta la società, soprattutto in termini di occupazione per migliaia di nostri giovani;
   il Grana Padano è passato da 7,45 a 6,43 euro (-7,5 per cento). I prezzi — rileva Coldiretti Emilia Romagna — sono precipitati al di sotto dei costi di produzione, erodendo i redditi delle 3.348 aziende rimaste sul campo. In tutta questa situazione tuttavia, i consumatori non hanno potuto beneficiare del calo all'origine perché al consumo i prezzi hanno avuto solo lievissime variazioni, con un calo del 4,2 per cento (da 16,45 euro a 15,76) del Parmigiano e rimanendo invariato per il Grana Padano (12,10 euro al chilogrammo);
   alla realtà appena descritta si aggiunge il drammatico fenomeno dello italian sounding di matrice italiana dove si importa dai Paesi più svariati la materia prima, la si trasforma e si ricavano prodotti che successivamente vengono venduti come italiani. Questo fenomeno ha il suo punto di forza a causa del fatto che, ad oggi, non esiste ancora per tutti gli alimenti l'obbligo di indicare la provenienza in etichetta –:
   quali iniziative si intendano adottare affinché venga introdotto l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza delle materie prime le quali subiscono soltanto il processo di trasformazione in Italia e, successivamente, viene venduto come prodotto 100 per cento italiano, producendo così una oggettiva distorsione del mercato nei confronti di quelle aziende che utilizzano solo materie prime italiane e che rispettano i rigidi disciplinari tecnici di produzione;
   quali provvedimenti intendano porre in essere i Ministri interrogati al fine di contrastare e man mano debellare il fenomeno dell’italian sounding di matrice italiana, al fine di tutelare i consumatori contro quelle imitazioni ed evocazioni che risultano ingannevoli e che tolgono spazio di mercato al prodotto originale;
   quali azioni il Governo intenda adottare rispetto ai Paesi indicati in premessa che si rivelano essere i maggiori mercati esteri di imitazione, contraffazione e adulterazione dei prodotti italiani, creando il mercato del falso che produce un danno economico che si aggira oltre i 60 miliardi di euro annui. (4-08334)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prezzo alla produzione

consumo interno

produzione nazionale