ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08323

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 387 del 09/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: PRODANI ARIS
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Data firma: 09/03/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 09/03/2015
Stato iter:
19/09/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/09/2017
ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 30/11/2016

RISPOSTA PUBBLICATA IL 19/09/2017

CONCLUSO IL 19/09/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08323
presentato da
PRODANI Aris
testo di
Lunedì 9 marzo 2015, seduta n. 387

   PRODANI. — Al Ministro della difesa, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   nella frazione Aquilinia in comune di Muggia (Trieste) sorge una collina denominata Monte San Giovanni. Sulla sommità del rilievo e delimitato da un lato dalla via Raffineria, si trova un complesso militare interrato realizzato durante la seconda guerra mondiale ed utilizzato fino al 1957;
   il manufatto bellico è composto da diverse cisterne sotterranee adibite a deposito di idrocarburi e collegate da un sistema di corridoi. Esistono tre vie di accesso di cui la principale è protetta da una cupola paraschegge in cemento armato. Una condotta interrata della lunghezza di un chilometro circa collegava il sito con la raffineria di oli combustibili Aquila, operante fino al 1987; detta condotta non appare mappata nelle cartografie né presa in carico o monitorata dagli enti preposti e le sue condizioni di servizio, integrità, reale sviluppo e tracciato sul territorio sono dunque sconosciute;
   il volume indicativo del complesso è di 430 metri cubi e nel libro «I sotterranei di Trieste» di Paolo Guglia ed Enrico Halupca (ed. Italo Svevo) realizzato dalla Società Adriatica di Speleologia – sezione di speleologia urbana di Trieste sono state pubblicate diverse fotografie dell'interno delle gallerie e degli accessi oltre alla pianta e alle sezioni del sito;
   l'area appartiene al demanio dello Stato – Ramo Guerra, anche se dal 2014 risulta essere in corso un'istruttoria d'intavolazione a favore di un soggetto privato. Desta preoccupazione tale operazione in quanto un qualunque soggetto privato non pare assolutamente in grado di fornire alla collettività le necessarie garanzie d'intervento in caso di sinistro e la solidità finanziaria per farsi carico della successiva messa in sicurezza definitiva (ovvero inertizzazione e riempimento) del complesso militare di cui in oggetto;
   all'interrogante giungono reiterate segnalazioni sulla potenziale pericolosità del sito, che sembrerebbe non essere mai stato sottoposto a verifiche dagli enti preposti e a una messa in sicurezza con successiva bonifica ed inertizzazione definitive;
   l'ubicazione stessa dell'installazione – ricavata in cima alla collina e ricoperta da materiale di riporto – rappresenta una fonte di preoccupazione in quanto l'eventuale collasso di qualche cisterna potrebbe rendere instabile il versante con rischio evidente di discesa verso la zona abitata; ciò vale anche per eventuali necessarie operazioni di inertizzazione ovvero di riempimento delle cisterne bonificate con inerti il cui peso potrebbe innescare cedimenti su strutture di tale vetustà con le temute imprevedibili conseguenze statiche in assenza di preventive verifiche;
   anche l'eventuale fuoriuscita di idrocarburi dalle cisterne sotterranee potrebbe avere delle ripercussioni qualora dovessero raggiungere le vicine falde acquifere. Rischio quest'ultimo che potrebbe essersi già verificato visto lo stato di abbandono dei serbatoi;
   l'area in oggetto, esterna al perimetro del SIN (sito di interesse nazionale) di Trieste, ovvero in quanto tale mai prima appunto caratterizzata, è situata in un territorio classificato dal piano regolatore del comune di Muggia come zona S5A – verde di connettivo –:
   se i Ministri interrogati, in accordo con gli enti locali, intendano promuovere il dovuto monitoraggio delle cisterne interrate a Monte San Giovanni, attivandosi per favorire, nel minor tempo possibile, la messa in sicurezza e la bonifica definitiva e non provvisoria della struttura militare dismessa;
   se non si ritenga opportuno provvedere alle necessarie operazioni di bonifica e di messa in sicurezza, prima della cessione di un sito del demanio militare ad un soggetto privato. (4-08323)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 19 settembre 2017
nell'allegato B della seduta n. 853
4-08323
presentata da
PRODANI Aris

  Risposta. — L'ex deposito lubrificanti «Aquilinia» e l'ex deposito carburanti «Montedoro» di Muggia – oggetto dell'interrogazione – a causa di una trascrizione errata erano stati intestati catastalmente alla difesa, ma, di fatto, non erano stati consegnati dall'Amministrazione finanziaria a quella militare che, peraltro, non li ha mai utilizzati.
  In considerazione di tali evidenze, la difesa ha chiesto all'agenzia del demanio della regione Friuli Venezia Giulia di sollecitare l'ufficio interessato affinché provvedesse al cambio d'iscrizione delle infrastrutture in questione.
  Si specifica, al riguardo, che il tribunale di Trieste – ufficio tavolare, con decreto in data 8 settembre 2015, ha disposto di «Annotare» a nome dello Stato Italiano – e non più della Difesa – gli immobili in questione.
  Relativamente ai necessari interventi di bonifica e di messa in sicurezza dei siti, si sottolinea che la difesa non ha alcuna competenza al riguardo, considerato anche che gli stessi non rientrano nella disponibilità patrimoniale del Dicastero.
  Si rende noto, tuttavia, che sulla base delle notizie acquisite dall'Agenzia del demanio regionale (Friuli Venezia Giulia), per tali beni non sono stati rilevati residui d'inquinamento ambientale.

Il Sottosegretario di Stato per la difesa: Gioacchino Alfano.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

immagazzinaggio di idrocarburi