ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08314

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 387 del 09/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: VILLAROSA ALESSIO MATTIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 09/03/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 16/03/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 09/03/2015
Stato iter:
16/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/12/2015
LORENZIN BEATRICE MINISTRO - (SALUTE)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 16/03/2015

SOLLECITO IL 12/11/2015

RISPOSTA PUBBLICATA IL 16/12/2015

CONCLUSO IL 16/12/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08314
presentato da
VILLAROSA Alessio Mattia
testo presentato
Lunedì 9 marzo 2015
modificato
Lunedì 16 marzo 2015, seduta n. 392

   VILLAROSA, LOREFICE. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
la Sicilia, insieme ad altre regioni italiane, è sottoposta a piano di rientro finalizzato a verificare la qualità delle prestazioni ed a raggiungere il riequilibrio dei conti dei servizi sanitari regionali. Il Ministero della salute, attraverso il SIVEAS, affianca le regioni in questa difficile operazione, cercando di aiutare gli enti regionali, anche quelli a statuto speciale come la Sicilia, al raggiungimento degli obiettivi previsti dai piani di rientro;
considerato il difficilissimo compito di rimettere in equilibrio il sistema di salute pubblica tra deficit finanziario ed erogazione di livelli essenziali di assistenza, appare abbastanza singolare la riflessione generica sul contenimento della spesa associata a comportamenti discutibili di alcuni direttori generali e di quello dell'ASP Messina in particolare;
tutte le organizzazioni sindacali denunciano da tempo la scarsa disponibilità, del direttore generale dell'ASP di Messina dottore Gaetano Sirna, ad un confronto costruttivo e utile ai fini della partecipazione delle parti ai processi di riorganizzazione dell'azienda; infatti il direttore generale Sirna non si è presentato nemmeno all'audizione, con le organizzazioni sindacali, tenutasi il 29 ottobre 2014 presso la commissione servizi sociali e sanità dell'ARS, durante la quale il segretario regionale FIALS, ha illustrato le varie realtà inerenti al dipartimento di salute mentale e, soprattutto, le criticità delle nuove scelte strategiche determinate dal nuovo management soprattutto per i maggiori esborsi, di natura economica, di tali scelte;
nei mesi precedenti non sono mancate le proteste, degli operatori sanitari del dipartimento di salute mentale, sulle inspiegabili decisioni «strategiche» della direzione generale, volte alla privatizzazione dei preziosi servizi pubblici di salute mentale, con tagli di personale infermieristico ai servizi del dipartimento di salute mentale nonostante la pianta organica approvata con decreto assessoriale, trasferimento di personale volontario o coatto anche a 70 chilometri di distanza dalla residenza del lavoratore, stipula di nuovi contratti con imprese private per la gestione delle strutture residenziali terapeutico-riabilitative, soppressione dell'assistenza infermieristica notturna nelle strutture residenziali garantita da sempre dal personale infermieristico dell'ASP per affidarla ad imprese private che utilizzeranno operatori per assistenza generica;
dal sito fialsmessina.it il 22 gennaio 2015 si apprende la notizia della condanna, per condotta antisindacale, dell'azienda sanitaria provinciale di Messina, condanna che prevede l'annullamento delle determinazioni assunte per disciplinare la procedura di mobilità interna, volontaria e d'ufficio, nonché l'obbligo di astenersi in futuro dal porre in essere comportamenti analoghi, oltre alla rifusione delle spese giudiziali;
il tribunale, il 21 gennaio 2015, ha condannato l'ASP di Messina alla rifusione delle spese giudiziali, liquidata in euro 1.095,00 per compensi professionali, oltre i.v.a., c.p.a. e rimborso spese generali;
in data 28 gennaio 2015 anche il tribunale amministrativo regionale, sezione staccata di Catania, ha accolto il ricorso n. 1941 del 2014 presentato dalla F.I.A.L.S. condannando l'azienda sanitaria provinciale di Messina alla rifusione delle spese di lite, liquidate in complessivi 1.000 euro oltre accessori di legge se dovuti;
in data 13 febbraio 2015 il direttore generale dell'ASP Messina, dott. Gaetano Sima, dispone una nuova attivazione procedura mobilità interna del personale infermieristico in via prioritaria volontaria ed in subordine d'ufficio, reiterando, di fatto, un atto già giudicato negativamente da ben due tribunali;
anche il primo firmatario del presente atto di sindacato ispettivo, si è recato personalmente a visitare ed ispezionare alcune delle strutture in questione, verificando la qualità dei servizi ed ascoltando gli operatori, i medici, i rappresentanti sindacali ed anche gli utenti di questi preziosissimi servizi che il sistema sanitario, per fortuna, ancora offre ai cittadini;
al di là della limitatezza dei costi in concreto derivati da tali condotte non può sottacersene il costo indiretto in quanto, peggiorando il clima nelle strutture sanitarie, esse inevitabilmente rischiano di produrre effetti sull'erogazione dei livelli essenziali di assistenza –:
se intenda, per quanto di competenza, anche nell'ottica del contenimento della spesa, in particolare per le regioni sottoposte a piano di rientro, assumere iniziative per arginare il grave fenomeno di costi imposti al bilancio sanitario da atti che, finendo per reiterare atti già annullati con soccombenza dell'ente e pagamento delle spese giudiziali, provocano ulteriori aggravi di spesa e se tali costi siano oggetto di attenzione nell'ambito del tavolo di verifica del disavanzo sanitario;
di quali elementi disponga circa lo stato di attuazione del piano di rientro dai disavanzi sanitari in Sicilia e, in particolare, circa i profili gestionali e finanziari dell'ASP di Messina. (4-08314)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 16 dicembre 2015
nell'allegato B della seduta n. 537
4-08314
presentata da
VILLAROSA Alessio Mattia

  Risposta. — Ai fini della risposta all'interrogazione in esame, la prefettura – ufficio territoriale del Governo di Messina ha acquisito i seguenti dati dall'assessorato della salute della regione siciliana.
  Con decreto assessoriale 27 aprile 2012, recante «approvazione del piano strategico per la salute mentale», venivano censite, come strutture pubbliche tre comunità terapeutiche-assistite (Cta) per complessivi 60 posti letto, e quattordici Star (strutture abitative riabilitative) per complessivi 84 posti letto.
  Questa esperienza di residenzialità psichiatrica, presente esclusivamente nell'azienda sanitaria provinciale (Asp) di Messina e non ripetuta in alcuna altra azienda sanitaria siciliana, viene realizzata in strutture con le caratteristiche di civile abitazione e con una organizzazione interna che possa garantire i ritmi della normale vita quotidiana, con l'obiettivo di favorire le relazioni terapeutiche interpersonali per i pazienti psichiatrici.
  A differenza delle Cta, dove l'assistenza sanitaria è prevista h. 24, nelle Star l'assistenza sanitaria è h. 12 (secondo il modello organizzativo posto in essere dall'Asp di Messina), dato che non esiste alcun riferimento normativo specifico che ne indichi il requisito organizzativo.
  L'azienda di Messina, nell'ambito dei propri poteri di iniziativa gestionale, ha sperimentato e continua a sperimentare questa tipologia di residenzialità, frutto di un partenariato pubblico-privato, ove vengono erogate prestazioni miste socio-sanitarie.
  Le Star risultano essere inserite nell'elenco delle strutture formalmente ammissibili all'accreditamento istituzionale dell'ex azienda sanitaria n. 5 di Messina, quali «strutture sanitarie pubbliche a ciclo continuativo e diurno in fase post-acuta».
  L'attuale direzione generale dell'Asp di Messina, insediatasi nel mese di luglio 2014, ha dovuto, nell'immediatezza, affrontare il contratto per il servizio di gestione sociale ed assistenziale delle strutture abitativo-riabilitative-Star, in scadenza il 31 agosto 2014, dopo un triennio di attività.
  Si è provveduto, quindi, a rivalutare l'intera situazione, con l'obiettivo di adempiere alle norme di riferimento che identificano «le strutture pubbliche», acquisendo la piena e totale disponibilità dell'immobile prima ad appannaggio del privato; a ridisegnare l'organizzazione interna del servizio assistenziale pubblico, recuperando le risorse professionali infermieristiche presenti in sovrannumero nelle Star (6 infermieri per 6 disabili psichici-rapporto 1:1) e, contestualmente, conseguire vantaggi economici ridistribuendo il personale, pur mantenendo l'obbligo di garantire livelli adeguati di assistenza sanitaria in favore dei diversamente abili psichici, con livelli di personale in linea con la normativa in vigore e senza interrompere l'assistenza sanitaria residenziale psichiatrica.
  A tal fine, l'Asp ha ottenuto l'utilizzo degli immobili adibiti a strutture residenziali abitativo-riabilitative, ripristinando l'assistenza infermieristica h. 12, secondo il modello organizzativo a suo tempo predisposto dal dipartimento di salute mentale (Dsm).
  L'Asp ha, altresì, assicurato una adeguata continuità assistenziale, mantenendo la gestione sanitaria ed infermieristica, e affidando al «partner» privato l'assistenza alla persona, l'assistenza notturna e la gestione alberghiera delle Star con apposito contratto a scadenza annuale.
  Prima di pervenire all'adozione degli atti conseguenti, la direzione generale dell'Asp ha convocato, l'11 agosto 2014, una riunione con le organizzazioni sindacali, nel corso della quale ha riferito che il personale infermieristico recuperato alla piena fruizione del Dsm di appartenenza sarebbe stato trattenuto in parte (50 per cento) presso i moduli del Dsm e, per la restante parte, assegnato negli ospedali o nei distretti sanitari nell'ambito territoriale del modulo di appartenenza.
  Nel corso dell'incontro è stato, altresì, chiarito che per la ricollocazione fuori dai moduli del Dsm di appartenenza, così come previsto dal regolamento interno, si sarebbe fatto ricorso ad un avviso di mobilità volontaria.
  Le organizzazioni sindacali intervenute hanno accolto favorevolmente l'informativa aziendale, non sollevando alcuna remora, ad eccezione della Federazione italiana autonomie locali e sanità (Fials) che ha sollevato alcune perplessità.
  La direzione generale dell'Asp ha chiarito che, in merito al mantenimento dell'equilibrio circa il deficit finanziario e le garanzie dei livelli essenziali di assistenza, le azioni poste in essere sono state tutte rivolte ad assicurare la piena efficacia dei modelli organizzativi proposti dal Dsm, che prevedono, per le Star, una assistenza infermieristica h. 12.
  In Sicilia, regione sottoposta al piano di rientro, sarebbe economicamente insostenibile mantenere dei livelli, assistenziali che prevedano un rapporto infermiere/paziente 1:1.
  Gli standard di personale indicati dalle normative vigenti prevedono, per le comunità terapeutiche assistenziali di 20 posti letto, con assistenza sanitaria h. 24, una dotazione organica di 6 infermieri.
  È evidente l'impossibilità economica di mantenere una medesima dotazione (6 infermieri) in analoghe strutture residenziali con capacità recettive molto inferiori (Star con 6 posti letto ad assistenza sanitaria h. 12).
  Pertanto, a fronte di un maggior onere pari a euro 3 a posto letto in favore del «partner» privato per l'assistenza notturna, l'Asp precisa di aver ottenuto – a rendiconto – un vantaggio economico pari a circa euro 1.000.000 dal recupero razionale delle risorse professionali aziendali, senza ledere la qualità delle prestazioni erogate.
  In merito alla disponibilità al confronto con le organizzazioni sindacali da parte della direzione generale dell'Asp di Messina, la stessa direzione ha segnalato che i rapporti istituzionali intrattenuti con i rappresentanti sindacali sono stati sempre improntati al rispetto, al dialogo, alla partecipazione e, ove possibile, alla condivisione.
  In relazione alla privatizzazione dei servizi pubblici di salute mentale, con tagli del personale e trasferimento in sedi distanti anche 70 chilometri, l'azienda sanitaria ha chiarito che le strutture residenziali abitativo-riabilitative risultano già inserite nella Gazzetta Ufficiale della regione siciliana come le strutture pubbliche.
  Al servizio pubblico (dipartimento salute mentale) è, infatti, affidata l'assistenza medica ed infermieristica, mentre il privato garantisce l'assistenza alla persona e l'assistenza notturna oltre al servizio alberghiero.
  Non è stato attuato alcun trasferimento coatto di personale infermieristico presso sedi distanti 70 chilometri dall'originaria assegnazione.
  I nuovi contratti stipulati per la gestione delle strutture residenziali abitativo-riabilitative, fermo restando quanto sopra delineato e la necessità di ricondurre nella disponibilità piena e diretta dell'azienda la struttura immobiliare sede del servizio, ricalcano il modello organizzativo previsto dall'Asp, che prevede una assistenza infermieristica pubblica h. 12.
  In relazione alla sentenza di condanna per comportamento antisindacale dell'Asp di Messina, il tribunale di Messina riconosce all'azienda che, con avviso interno del 16 dicembre 2014, e quindi in epoca successiva alla proposizione del ricorso Fials, si è attivata una procedura di mobilità specifica per gli infermieri da assegnare al presidio ospedaliero di S. Agata e che in tal modo ha, almeno in parte, dato attuazione alle determinazioni assunte in sede di delegazione circa la ricollocazione del personale in mobilità presso ospedali o distretti di appartenenza, provvedendo alla parziale eliminazione delle conseguenze della propria condotta illegittima.
  Tutti i successivi provvedimenti adottati dall'Asp (mobilità volontaria e, in subordine, d'ufficio del 13 febbraio 2015) sono stati intrapresi per dare esecuzione alla predetta sentenza e riavviare il processo amministrativo.
  Da ultimo, l'Asp 5 di Messina ha segnalato di aver registrato un utile di esercizio di circa 12.000.000 di euro nel corso del 2014.
La Ministra della saluteBeatrice Lorenzin.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

personale infermieristico

spese sanitarie

contratto di lavoro