ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08260

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 385 del 04/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: BUSINAROLO FRANCESCA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/03/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 04/03/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 17/05/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08260
presentato da
BUSINAROLO Francesca
testo di
Mercoledì 4 marzo 2015, seduta n. 385

   BUSINAROLO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   l'annosa vicenda della discarica di Ca’ Filissine, impianto presente dal 1987 nella città di Pescantina (Verona), sotto sequestro dal 2006 e gestito dalla società Daneco, è nuovamente all'attenzione dell'opinione pubblica, in seguito ad un sopralluogo effettuato nell'ottobre scorso dai componenti della Commissione parlamentare di inchiesta su attività illecite connesse ai rifiuti e su illeciti ambientali, diretto a verificare lo stato delle cose;
   il comune di Pescantina, unico caso in Italia, nel 1995 ha scelto che la gestione della discarica fosse senza responsabilità, ovvero chi la gestiva non doveva occuparsi del percolamento. La situazione in cui versa, allo stato attuale, la discarica di Ca’ Filissine, denota il rischio di disastro ambientale, che interesserebbe il territorio e la popolazione residente. Ad oggi, infatti, il percolato ha raggiunto ormai i 36 metri, a fronte del limite, consentito dalla legge, di due metri. Di recente, inoltre, l'Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto (ARPAV), dipartimento regionale laboratori, servizio laboratorio di Verona, ha comunicato i dati degli esiti analitici relativi agli ultimi controlli effettuati sulla qualità dell'acqua faldifera presso i piezometri della rete di monitoraggio in servizio nell'area della discarica e presso alcuni piezometri realizzati ai fini della caratterizzazione dell'area ad est adiacente alla discarica (del 16-17 settembre 2014) e di percolato (del 18 marzo 2014), da cui è risultata la persistenza di una situazione di compromissione grave della qualità delle acque di falda nell'area ad est adiacente alla discarica;
   il 29 dicembre 2014 il consigliere comunale M5S del comune di Pescantina, Diego Verona, ha presentato una mozione con la quale si richiedeva un'indagine epidemiologica relativa alla situazione legata alla discarica di Ca’ Filissine, bocciata però dalla maggioranza del consiglio comunale, anche sulla base di una nota dell'ULSS 22 regione Veneto del 5 dicembre 2014, n. protocollo 63871/SISP che, in risposta alla richiesta di informazione su dati sanitari e segnalazione ARPAV di inquinamento ambientale, avanzata dal sindaco del comune di Pescantina, rilevava che: «Si è consultato l'Atlante Geografico di mortalità della regione Veneto, pubblicato nell'anno 2006 e relativo ai dati degli anni 1981-2000, unico documento ufficiale a noi noto che rappresenta dati di mortalità distinti per patologie con dettaglio geografico a livello comunale. Non sono rappresentati dati a maggior livello di dettaglio (frazioni di comuni) in considerazione dell'instabilità ed inattendibilità degli stessi riferiti a sottopopolazioni di ridotta consistenza numerica. L'esame dei dati riportati nell'Atlante non evidenzia, per il Comune di Pescantina, valori in eccesso riferiti alle patologie considerate, quali la mortalità per neoplasie e per malattie respiratorie»;
   sempre nella stessa nota, però, l'ULSS 22 rilevava che: «...Al di là della rilevabilità a posteriori di tali effetti e pur in assenza di nessi causali certi, va comunque evidenziato che, in via generale, nel caso in cui una fonte di pressione ambientale (esempio una discarica di rifiuti solidi urbani) abbia determinato un inquinamento significativo di matrici ambientali destinati a venire a contatto con le persone (esempio la falda acquifera da cui viene attinta acqua destinata ad uso potabile), con sostanze pericolose per la salute (ipotesi che nel caso in essere, la S.V. esclude), è plausibile che si possano manifestare) nel tempo, effetti sanitari avversi per la salute» e inoltre che: «...La letteratura scientifica è d'altra parte concorde nell'indicare come prioritaria, in applicazione del principio di precauzione, la necessità di contenere l'inquinamento ambientale, perlomeno nelle matrici destinate a venire a contatto con le persone, sotto a dei valori “di sicurezza” e – più in generale – ove non sia possibile eliminarlo, ridurne al minimo l'impatto. Nel caso di cui trattasi, considerato quanto indicato dalla S.V. in premessa alla Sua e quanto rilevato da ARPAV nella recente relazione trasmessa con nota n. 107151/2014 del 28 ottobre 2014 – ed in accordo con le relative conclusioni – sono da ritenersi prioritari gli interventi atti ad impedire che i fenomeni di inquinamento evidenziati possano giungere a contaminare la falda utilizzata (od utilizzabile) per l'emungimento di acqua ad uso potabile»;
   la nota redatta dall'ULSS 22 prende come punto di riferimento l'Atlante geografico della mortalità nella regione Veneto, il quale risulta essere stato pubblicato nel 2006 ed è basato su informazioni raccolte nel ventennio 1981-2000, per cui non è stato monitorato tutto il periodo dal 2000 al 2014, venendo così a mancare un quadro più aggiornato della situazione;
   la situazione risulta essere ancora più lacunosa poiché il comune di Pescantina non rientra tra i comuni presenti nel registro dei tumori del Veneto, in base al quale possono essere diffusi i dati statistici relativi all'incidenza dei tumori sul territorio;
   ad oggi, inoltre, risulta che non sia stato ancora prodotta, dalla prefettura competente, la certificazione antimafia, come previsto dalla normativa anticorruzione;
   alla luce di quanto sopra descritto appare evidente la necessità di un intervento urgente ed incisivo diretto ad impedire ogni possibile rischio di danno ambientale e ad una gestione trasparente legata alla discarica di Ca’ Filissine, anche in considerazione del fatto che nel gennaio 2014 due vertici aziendali della Daneco furono arrestati con le accuse di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione e attività finalizzate al traffico illecito di rifiuti –:
   se non ritengano altresì opportuno verificare i motivi del ritardo nella produzione della certificazione antimafia da parte della prefettura competente anche al fine di evitare lungaggini che porterebbero a non intervenire tempestivamente in una situazione di rischio da disastro ambientale per tutto il territorio e la popolazione interessati;
   se i Ministri interrogati non ritengano necessario l'avvio di una indagine epidemiologica per il tramite dell'Istituto superiore di sanità al fine di poter delineare un quadro analitico, basato su dati statistici recenti, che chiarisca ogni eventuale collegamento tra la discarica di Ca’ Filissine e la diffusione di determinate patologie. (4-08260)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

deposito dei rifiuti

statistica della sanita'

degradazione dell'ambiente