ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08188

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 383 del 27/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: SAVINO SANDRA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 27/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 27/02/2015
Stato iter:
31/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 31/07/2015
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 31/07/2015

CONCLUSO IL 31/07/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08188
presentato da
SAVINO Sandra
testo di
Venerdì 27 febbraio 2015, seduta n. 383

   SANDRA SAVINO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il 17 luglio del 2009 il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare pro tempore Stefania Prestigiacomo rilasciava parere favorevole alla valutazione d'impatto ambientale (Via) sul progetto presentato dalla multinazionale spagnola Gas Natural, attraverso la società Gas Natural Rigassificazione Italia s.p.a., con sede a Trieste, per un impianto di rigassificazione del metano liquido (GNL) a Zaule, nel porto di Trieste;
   nel mese di dicembre 2012 il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Corrado Clini, disponeva un supplemento di istruttoria sulla via in base a una nota della presidente dell'autorità portuale di Trieste, Marina Monassi, su possibili conflitti tra l'impianto di Zaule, il traffico marittimo e lo sviluppo delle attività portuali. Il supplemento di istruttoria doveva tenere conto anche della valutazione ambientale strategica (Vas) del piano regolatore portuale di Trieste, all'epoca ancora in via di definizione e delle limitazioni al traffico marittimo e alle attività portuali imposte dal progetto;
   in seguito al citato supplemento di istruttoria, il ministro pro tempore Clini, nell'aprile 2013 firmava un decreto con cui si stabiliva una sospensione di sei mesi dell'efficacia della via sul progetto, contestualmente rinviando alla Gas Natural e all'autorità portuale, la decisione di provvedere entro sei mesi a individuare, per l'impianto, un sito alternativo, compatibile con il piano regolatore portuale, oppure a modificare il piano regolatore in modo da renderlo compatibile con il progetto del terminale;
   il decreto recepiva integralmente quanto disposto dal parere espresso dalla Commissione via del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare a conclusione dell'istruttoria aggiuntiva, effettuata sulla base del rapporto dell'autorità portuale di Trieste del dicembre 2012, sui programmi di sviluppo dello scalo;
   nel corso dell'istruttoria, la Commissione via aveva anche acquisito i pareri contrari al progetto presentati dal comitato portuale e dalla regione Friuli Venezia Giulia;
   in sostanza il decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 2013 prendeva atto delle mutate condizioni del traffico marittimo a Trieste e delle prospettive di potenziamento delle attività previste dal piano regolatore portuale. Il rigassificatore, se realizzato in base al progetto originario della Gas Natural, non appariva compatibile con il volume del traffico portuale e soprattutto con gli sviluppi futuri attesi;
   a ottobre 2013, il periodo di sei mesi di sospensione dell'efficacia della valutazione d'impatto ambientale sul progetto del rigassificatore di Zaule, stabilito dal decreto ministeriale, era ormai trascorso senza alcuna proposta circa una localizzazione alternativa dell'impianto da parte della società spagnola; a questo riguardo il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con una nota alla società Gas Natural concedeva dieci giorni di tempo per presentare le proprie osservazioni al fine di evitare la revoca della via;
   per quanto di sua competenza, anche l'autorità portuale di Trieste non aveva modificato al ribasso le stime di traffico portuale, confermando in tal modo la valutazione circa l'incompatibilità fra il progetto di realizzazione dell'infrastruttura e le prospettive di sviluppo dello scalo portuale di Trieste;
   nel mese di giugno 2014, nel rispondere ad un'altra interrogazione sul tema, il sottosegretario allo sviluppo economico Claudio De Vincenti dichiarava: «Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per quanto di sua competenza, ha precisato che lo schema di decreto di revoca in questione, già firmato dal Ministro pro tempore, Andrea Orlando, era stato inoltrato per la firma del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, in data 13 febbraio 2014, ma, essendo nel frattempo mutata la compagine governativa, lo stesso decreto è stato restituito dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ai fini dell'acquisizione della firma dei Ministri ora in carica. Lo schema di decreto è attualmente al vaglio del nuovo Gabinetto, in quanto il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare appena insediato sta procedendo ai controlli e agli approfondimenti procedurali e amministrativi di rito sulla questione prima della firma»;
   dalla risposta dal sottosegretario De Vincenti, sono trascorsi ulteriori otto mesi, senza che il competente Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare abbia ancora emanato il decreto di revoca della via, in relazione all'unica area di sviluppo industriale della provincia di Trieste. La decisione, che a norma di legge il Governo è tenuto ad assumere è ormai improcrastinabile, anche alla luce di possibili azioni legali di richiesta per risarcimento danni, già annunciate dalla multinazionale spagnola, a fronte di un procedimento che si protrae da oltre dieci anni –:
   se il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare non ritenga opportuno procedere, senza ulteriori attese, all'emanazione del decreto di revoca della valutazione di impatto ambientale, relativa al progetto del rigassificatore del metano liquido a Zaule, nel rispetto delle disposizioni normative vigenti, anche alla luce del parere negativo a suo tempo espresso dall'autorità portuale di Trieste;
   se il Governo per quanto di competenza, non ritenga di dover comunicare in tempi brevi se e quale sito sia stato individuato per la realizzazione del progetto in questione. (4-08188)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 31 luglio 2015
nell'allegato B della seduta n. 473
4-08188
presentata da
SAVINO Sandra

  Risposta. — In ordine a quanto segnalato e chiesto di conoscere con l'atto di sindacato ispettivo cui si risponde, per prima cosa è necessario osservare che il decreto dell'aprile 2013 con il quale si stabiliva una sospensione di sei mesi del decreto n. 808 del 17 luglio 2009 – con il quale, a sua volta, era stato rilasciato parere favorevole di compatibilità ambientale, con prescrizioni, nei confronti del rigassificatore GNL da realizzare a Zaule – non esprimeva la non compatibilità ambientale del progetto in parola. Con esso, infatti, sulla base di quanto emerso nel preliminare parere della commissione tecnica per la verifica dell'impatto ambientale VIA e VAS, si rimandava in via del tutto precauzionale ad un approfondimento della questione. Tale approfondimento, che ha tenuto conto anche dei vari, diversi ed ulteriori elementi forniti dall'autorità portuale nel corso del 2014, si è concluso, dopo vari passaggi, con il definitivo parere della commissione tecnica VIA-VAS n. 1706 del 6 febbraio 2015.
  Tale parere, in particolare, ha evidenziato che – fatte salve le valutazioni degli impatti, con prescrizioni, di cui all'originario decreto n. 808/2009 – non si riscontrano ulteriori incompatibilità con le componenti ambientali esaminate, causate dalle previsioni del nuovo piano regolatore portuale del porto di Trieste, anche a seguito degli approfondimenti del quadro ambientale e degli studi effettuati da parte dell'autorità portuale.
  Non può essere ignorato, al riguardo, che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare si limita a valutare l'eventuale incompatibilità ambientale di un'opera sulla base delle valutazioni tecnico-scientifiche espresse dalla commissione tecnica VIA-VAS all'uopo istituita dal legislatore. Infatti, la funzione principale dell'Amministrazione è quella di perseguire lo scopo di tutela ambientale attraverso la puntuale applicazione della normativa di settore, funzione che le competenti Strutture tecniche del Ministero hanno sinora correttamente espletato, nel caso in esame, applicando la normativa in materia di valutazione d'impatto ambientale con tutta l'attenzione che la circostanza imponeva.
  Non a caso, la finale «autorizzazione all'insediamento» viene poi rilasciata dal Ministero dello sviluppo economico, al quale, conseguentemente, lo scorso 25 febbraio è stata inviata per il seguito di competenza il parere della commissione tecnica n. 1706 del 6 febbraio 2015, già citato.
  Per quanto precisato, così, avendo accertato la commissione tecnica VIA-VAS che non si riscontrano ulteriori e specifiche incompatibilità ambientali tra le previsioni del nuovo piano regolatore portuale di Trieste e il progetto del rigassificatore GNL di Zaule – conclusioni che non consentono, peraltro, l'adozione di provvedimenti di secondo grado – può ritenersi concluso in tal senso il procedimento di supplemento istruttorio avviato dal Ministro pro-tempore il 27 dicembre 2012 e, di conseguenza, superata la comunicazione ex articolo 10-bis della legge n. 241 del 1990 avente ad oggetto il preavviso di revoca del decreto di compatibilità ambientale n. 808 del 17 luglio 2009.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

impatto ambientale

indennizzo

trasporto marittimo