ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08182

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 383 del 27/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: GAGNARLI CHIARA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BERNINI PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 27/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 27/02/2015
Stato iter:
08/09/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/09/2015
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 08/09/2015

CONCLUSO IL 08/09/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08182
presentato da
GAGNARLI Chiara
testo di
Venerdì 27 febbraio 2015, seduta n. 383

   GAGNARLI e PAOLO BERNINI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   il 1o luglio 2014 il sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha autorizzato la riapertura del delfinario della città sulla base di una licenza che lo stesso detiene dal 1968 di «spettacolo viaggiante»; è stato così, a giudizio degli interroganti, disatteso il decreto di chiusura della struttura emanato dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare nel giugno 2014 per violazione della normativa sui giardini zoologici e della normativa europea in materia (direttiva 1999/22/CE) e il relativo decreto legislativo di attuazione n. 73 del 2005;
   da diverse fonti stampa si apprende l'intenzione, anche per la stagione estiva alle porte, ripetere una tale autorizzazione per la riapertura del delfinario, che al momento ospita tre leoni marini arrivati in prestito dalla Spagna, e che è a tutti gli effetti una struttura permanente la cui autorizzazione deve essere concessa esclusivamente e direttamente dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
   in Italia ci sono meno di 20 strutture permanenti che espongono animali al pubblico che posseggono una regolare licenza di giardino zoologico da parte del Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare e, da una stima provvisoria, ben 100 strutture non hanno tale licenza in violazione della normativa vigente;
   il delfinario di Rimini non ha mai ottenuto una licenza di giardino zoologico ed ha potuto operare con delfini al di fuori del quadro normativo fino al settembre del 2013, quando i delfini a seguito di un procedimento penale, sono stati sequestrati in via preventiva per maltrattamenti su ordine della procura della Repubblica di Rimini, provvedimento poi confermato dalla Corte di Cassazione nel marzo 2014;
   molti Paesi fra cui India, Slovenia, Croazia, hanno bandito circhi acquatici e delfinari dal loro territorio, e molti altri stanno approvando normative atte a proibire l'attendamento di circhi con animali, come Grecia, Danimarca, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca;
   nell'estate 2014 il comune di Rimini non decise di concedere la licenza, ma rilevò l'esistenza del documento stesso e attenendosi alle norme esistenti, visto che le otarie non sono specie protette dal Cites a differenza dei delfini precedentemente ospitati e che l'acquario in base alla legge n. 337 del 1968 è equiparato ai circhi e agli spettacoli viaggianti, precisò che il via libera definitivo era stato concesso dopo il parere positivo dell'Asl e della commissione comunale pubblico spettacolo;
   quest'anno la situazione rischia di ripetersi e il comune rischia di non avere – come dimostrato lo scorso anno – la forza di opporsi ad un tale evidente escamotage; per questo è stata lanciata poche settimane fa una iniziativa online lalorocasaèilmare, contro tutti i delfinari e le strutture che imprigionano gli animali –:
   quali iniziative urgenti intenda intraprendere per evitare che anche nel 2015 il decreto di chiusura della struttura del delfinario di Rimini emanato lo scorso anno, sia di fatto disatteso da un atto amministrativo locale ad avviso degli interroganti anacronistico e lesivo del benessere degli animali;
   quali iniziative intenda porre in essere affinché la direttiva dell'Unione europea sui giardini zoologici (1999/22/CE) e il relativo decreto legislativo di attuazione n. 73 del 2005 trovino finalmente una corretta applicazione in Italia. (4-08182)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 8 settembre 2015
nell'allegato B della seduta n. 477
4-08182
presentata da
GAGNARLI Chiara

  Risposta. — Il delfinario di Rimini fu posto sotto sequestro nell'agosto del 2014 a seguito di un intervento ispettivo interministeriale, coordinato dalla direzione per la protezione della natura e del mare del Ministero dell'ambiente, con il quale furono evidenziate gravi carenze nei requisiti volti sia alla detenzione in cattività dei delfini predetti, che al rispetto della normativa di cui al decreto legislativo n. 73 del 2005.
  La struttura in questione esibiva esemplari di delfini della specie
Tursiops truncatus.
  A conclusione dell'iter ispettivo, con decreto interministeriale 5 dicembre 2014, pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 16 del 21 gennaio 2015, veniva negata la concessione della «licenza di Giardino Zoologico» e disposta la chiusura della struttura.
  Tuttavia, la riapertura nella trascorsa stagione estiva della struttura di proprietà del «Delfinario di Rimini spa», già chiusa come giardino zoologico perché non rispondente ai requisiti minimi di legge richiesti, è avvenuta perché autorizzata come attrazione «Acquario» dall'autorità comunale, per l'esibizione di Otaridi, ai sensi degli articoli 69 e 80 del TULPS, in relazione alla legge n. 337 del 18 marzo 1968, recante «Disposizioni sui circhi equestri e sullo spettacolo viaggiante», disposto normativo la cui applicazione esula dalla competenza del Ministero dell'ambiente.
  L'impiego di tali animali da parte di strutture stabili e aperte al pubblico per almeno sette giorni l'anno, comporta che le stesse siano ricondotte nell'ambito di applicazione del decreto legislativo n. 73 del 2005 e che, pertanto, nei loro confronti possa essere contestato il divieto di esercitare senza licenza, l'attività di giardino zoologico, nonostante l'autorizzazione ai sensi della legge n. 337 del 1968, come accaduto per il Delfinario di Rimini lo scorso anno.
  Al fine di evitare il ripetersi di casi analoghi, il Ministero dell'ambiente ha avviato i necessari confronti con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, concordando una soluzione al problema, articolata in due passaggi.
  Innanzitutto, su proposta del Ministero dell'ambiente, con decreto del direttore generale per lo spettacolo, del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, di concerto con il capo della Polizia quale direttore generale della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno, datato 19 gennaio 2015 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale – serie generale – n. 38 del 16 febbraio 2015), è stato modificato il testo delle attrazioni spettacolari «Acquario» e «Mostre faunistiche», iscritte nell'elenco di cui alla sopracitata legge.
  In tal modo si è inteso distinguere in maniera inequivoca, aggiornando la terminologia adoperata nel lontano 1968, i concetti di «acquario», alla luce dell'intervenuto e distinto «delfinario», e quello di «mostra faunistica» rispetto a quello di «giardino zoologico» successivamente regolamentato dal decreto n. 73 del 2005.
  Conseguentemente, si è reso opportuno comunicare ai comuni, competenti al rilascio delle licenze in materia di pubblici spettacoli, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 616 del 24 luglio 1977, che le richieste volte al rilascio di licenza di pubblico spettacolo avanzate dalle strutture esercenti attrazioni spettacolari con animali vivi di specie selvatiche devono essere corredate dal provvedimento di esclusione delle stesse dall'applicazione delle disposizioni di cui al decreto legislativo n. 73 del 2005, ai sensi dell'articolo 2, comma 2, del medesimo decreto, secondo il quale le disposizioni concernenti i giardini zoologici non si applicano alle strutture che espongono «un numero di esemplari o di specie giudicato non significativo ai fini del perseguimento delle finalità di cui all'articolo 1 e tale da non compromettere dette finalità». Pertanto, le strutture interessate dovranno richiedere preliminarmente al Ministero dell'ambiente il provvedimento di esclusione e poi rivolgere domanda ai comuni per il rilascio della licenza di pubblico spettacolo.
  L'esclusione dall'applicazione della disciplina sui giardini zoologici è stata introdotta con il decreto legislativo n. 152, del 4 aprile 2006, che ha modificato il decreto legislativo n. 73 del 2005 al fine di non assoggettare agli obblighi in esso contenuti, una serie numerosa di piccole strutture o fiere permanenti che, pur rientrando formalmente nella vigente definizione di giardino zoologico, non possono sostanzialmente essere qualificate tali per finalità, dimensioni e numero di specie detenute.
  Riguardo al «Delfinario di Rimini», si rappresenta che il 10 giugno 2015 la commissione scientifica CITES (CSC) ha emesso parere favorevole per l'esclusione dello stesso dall'applicazione del decreto legislativo n. 73 del 2005, come da istanza presentata dall'amministratore dottoressa Monica Fornari. Inoltre, il Ministero dell'ambiente ha richiesto al Corpo forestale dello Stato di effettuare la verifica del possesso dei requisiti dichiarati in sede di istruttoria.
  Solo all'esito positivo della verifica, seguirà l'adozione del provvedimento di esclusione da parte del Ministero dell'ambiente di concerto con il Ministero della salute ed il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
  Infine si rappresenta che il 28 maggio 2015 è stato emanato il decreto interministeriale, recante «modifiche degli allegati 1 e 2 al decreto legislativo 21 marzo 2005, n. 73, concernente l'attuazione della direttive 1999/22/CE relativa alla custodia degli animali selvatici nei giardini zoologici», pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale – Serie Generale – n. 140 del 19 giugno 2015, nel quale sono state dettate specifiche misure a tutela dei delfini appartenenti alla specie
Tursiops truncatus e, in particolare, riguardo ai criteri e requisiti minimi necessari per il loro mantenimento in cattività, per il trasporto, trasferimento e la loro cura, che renderanno l'attività di controllo e quella sanzionatoria da parte della autorità preposte, più efficace.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

benessere degli animali

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