ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08061

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 379 del 20/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: MURA ROMINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 20/02/2015
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 20/02/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 05/03/2015
Stato iter:
08/04/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/04/2015
PISTELLI LAPO VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 08/04/2015

CONCLUSO IL 08/04/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08061
presentato da
MURA Romina
testo di
Venerdì 20 febbraio 2015, seduta n. 379

   MURA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
   nel marzo del 2012 l'Italia ha sospeso l'attività della propria ambasciata a Damasco e rimpatriato lo staff della sede diplomatica nella capitale della Repubblica araba siriana;
   a maggio 2012 l'ambasciatore della Repubblica araba siriana a Roma, Khaddour Hasan, è stato convocato alla Farnesina e dichiarato «persona non gradita». A tale dichiarazione nel febbraio 2013 è seguita la chiusura della rappresentanza diplomatica della Siria in Italia;
   da allora le relazioni diplomatiche tra i due Paesi sono state interrotte, mentre prosegue incessante l'azione diplomatica delle Nazioni Unite tesa a trovare una soluzione pacifica e politica a un conflitto che dal 2011 ha provocato centinaia di migliaia tra morti e feriti e milioni di profughi, che vivono in condizioni di estremo disagio e povertà;
   il pericolo rappresentato dal terrorismo di matrice islamica, a partire dall'ISIS, ha imposto alla comunità internazionale di mutare atteggiamento nei confronti del Governo siriano;
   l'inviato delle Nazioni Unite per la pace in Siria, Staffan de Mistura, ha affermato che «qualsiasi soluzione della crisi siriana deve coinvolgere il presidente Bashar al-Assad»;
   il diplomatico dell'Onu ha affermato che continuerà ad avere «colloqui molto importanti con lui» e che «la soluzione» della crisi siriana «può solo essere politica»;
   l'inviato delle Nazioni Unite per la pace in Siria ha riconosciuto la disponibilità del Governo siriano nella ricerca di una soluzione pacifica, tanto da affermare che «se non verrà trovata una soluzione» alla crisi «l'unico che ne trarrà vantaggio è lo Stato Islamico»;
   il gruppo jihadista è stato definito dal diplomatico come un «mostro che sta aspettando di ottenere vantaggi da questo conflitto»;
   l'Italia può svolgere un importante ruolo diplomatico nella soluzione della crisi, anche perché tutte le parti in conflitto (Governo siriano e opposizioni moderate e non armate), riconoscono al nostro Paese grande capacità di mediazione, in virtù di antichi rapporti di amicizia che rendono la diplomazia italiana la più adatta a risolvere controversie nell'area Mediterranea e, in particolare, in Medio Oriente;
   l'avanzare dello Stato Islamica (e dei gruppi armati jihadista) in Siria, in Iraq e in Paesi come la Libia, a poche centinaia di miglia dal nostro Paese, richiama l'Italia e l'Europa a un deciso cambio di rotta nella lotta al terrorismo internazionale (come ampiamente argomentato anche dal Ministro interrogato in occasione della informativa resa alla Camera qualche giorno fa), eventualmente, anche rivedendo le posizioni, come ha fatto l'ONU, nei confronti di quei Governi che hanno dimostrato di combattere contro organizzazioni che sono una minaccia, come hanno dimostrato gli attacchi in Belgio, Francia e Danimarca, per la sicurezza dell'Europa e la convivenza civile tra i popoli –:
   se non ritengano, alla luce delle recenti dichiarazioni dell'inviato delle Nazioni Unite per la pace in Siria, Staffan de Mistura, considerare la possibilità di riaprire l'ambasciata italiana a Damasco;
   se non ritengano, visto il ruolo che l'Italia ha sempre svolto in Medio Oriente, e in particolare in Siria, di inviare una rappresentanza diplomatica italiana nella capitale della Repubblica araba siriana con lo scopo di verificare le condizioni per un accordo tra le parti e trovare una soluzione pacifica a una crisi che si protrae dal 2011;
   quali iniziative intendano adottare per sostenere l'azione diplomatica dell'inviato delle Nazioni Unite per la pace in Siria, Staffan de Mistura, secondo il quale «qualsiasi soluzione della crisi siriana deve coinvolgere il presidente Bashar al-Assad», visto che il nemico da sconfiggere è lo Stato Islamico, oramai alle porte dell'Italia. (4-08061)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 8 aprile 2015
nell'allegato B della seduta n. 404
4-08061
presentata da
MURA Romina

  Risposta. — A quattro anni dall'inizio della guerra in Siria, l'Italia è fortemente impegnata a sostenere nei diversi fori multilaterali di cui è parte gli sforzi diplomatici delle Nazioni Unite e in particolare l'operato dell'inviato speciale dell'ONU Staffan De Mistura.
  Il Governo italiano sostiene con vigore la proposta De Mistura volta a propiziare un «congelamento» delle azioni militari ad Aleppo (città simbolo di coesistenza tra popoli appartenenti a differenti credi e diverse etnie, divisa da diversi fronti di battaglia e testimone anche recentemente di feroci combattimenti tra forze del regime e ribelli).
  La proposta di De Mistura su Aleppo risponde ad un urgente imperativo umanitario. In aggiunta a ciò – ove effettivamente messo in opera dalle parti in conflitto – il
freeze rappresenterebbe un primo concreto passo per un possibile rilancio di un processo politico efficace.
  Si apprezzano tutti gli sforzi degli attori responsabili volti a promuovere tentativi di dialogo politico inclusivo tra regime di Damasco e tutte le forze di opposizione siriane,
in primis la Coalizione nazionale siriana. Al riguardo si guarda con interesse al dialogo intrapreso a Parigi tra la Coalizione dell'opposizione siriana Comitato di coordinamento siriano, nonché alle iniziative promosse recentemente dal Governo egiziano e russo e ai possibili seguiti.
  Il Governo italiano contribuisce fattivamente, di concerto con le organizzazioni internazionali governative e non governative, ad iniziative dirette a facilitare la collaborazione tra gruppi della società civile siriana, in molteplici settori. Ciò è volto a rafforzare il tessuto connettivo del Paese lacerato da anni di conflitto, odio settario e devastazioni morali e materiali.
  In coordinamento con i principali
partner il Governo italiano si riserva di valutare tempi e modi dell'eventuale riavvio delle attività dell'ambasciata d'Italia a Damasco, alla luce dell'evoluzione del quadro sicurezza in Siria, nonché degli esiti e delle prospettive dell'azione negoziale dell'ONU.
Il Viceministro degli affari esteri e della cooperazione internazionaleLapo Pistelli.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

Stato islamico

ONU

relazioni diplomatiche