ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08043

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 378 del 19/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: TERZONI PATRIZIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 19/02/2015
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 19/02/2015
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 19/02/2015
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 19/02/2015
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 19/02/2015
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 19/02/2015
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 19/02/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08043
presentato da
TERZONI Patrizia
testo di
Giovedì 19 febbraio 2015, seduta n. 378

   TERZONI, CECCONI, DE ROSA, DAGA, ZOLEZZI, BUSTO, MICILLO e MANNINO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dell'interno, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   il 14 gennaio 2015 la società Apennine Energy ha depositato al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare La documentazione per il parere di compatibilità ambientale – valutazione di impatto ambientale per la realizzazione di un pozzo esplorativo denominato «Il Cancello 1dir» nell'ambito del permesso di ricerca «S. Maria Goretti»;
   la procedura è di livello nazionale a seguito delle nuove norme contenute nel decreto-legge n. 133 del 12 settembre 2014 detto «Sblocca Italia», mentre precedentemente al decreto la procedura era di carattere regionale;
   l'area prescelta per la localizzazione del cantiere, esteso per oltre 1 ettaro e composto da diversi macchinari e impianti tra cui una trivella e una fiaccola alta alcune decine di metri;
   il sito è ad una distanza di soli 600 metri in linea d'aria dal centro abitato di Ripatransone (Ascoli Piceno), a poche decine di metri da alcune case sparse, a 250 metri dal Monastero delle Suore Passioniste e a 200 metri dall'Azienda Agricola Le Caniette;
   quello di Ripatransone è il secondo centro storico per estensione della provincia di Ascoli Piceno; è denominato Belvedere del Piceno per l'elevatissimo valore paesaggistico del territorio; ospita numerosi edifici vincolati, essendo essi classificati di interesse architettonico e storico; è «bandiera arancione» del Touring Club nonché città del vino e città dell'olio;
   lo stesso Monastero delle Suore Passioniste è incluso nella lista del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con la scheda 1100060601, essendo, tra l'altro, di fondazione cinquecentesca;
   l'area di cantiere è interna all'area vincolata dal piano paesistico regionale delle marche nell'ambito denominato «Paesaggio agrario di interesse storico-culturale Montefiore dell'Aso-Ripatransone»;
   i prodotti agricoli del territorio di Ripatransone sono esportati in tutto il mondo; solo per citare l'azienda agricola più vicina al sito, quella denominata Le Caniette, si tratta di una produzione di circa 100.000 bottiglie l'anno di vino certificato biologico del rosso piceno e di altri vitigni;
   solo nel territorio di Ascoli Piceno con l'ultima programmazione sono stati effettuati investimenti dell'ordine di 140 milioni di euro sulle produzioni di qualità e per supportare la multifunzionalità dell'agricoltura, anche come attrattiva turistica;
   la provincia di Foggia ha espresso parere negativo (determina datata 22 giugno 2012, prot. n. 8070/6315/Reg. Determine, a firma del dirigente della provincia di Foggia con oggetto «Parere sulla verifica di assoggettabilità a valutazione impatto ambientale del progetto di perforazione di un pozzo esplorativo di ricerca idrocarburi denominato “Masseria Sipari 1 Dir” nel Comune di Foggia – società proponente Medoilgas Italia SpA») in sede di valutazione di impatto ambientale un intervento del tutto analogo a quello delle Marche, un pozzo di esplorazione di idrocarburi denominato «Masseria Sipari 1 Dir» proposto dalla Medoilgas (ora Rockhopper) in quanto ritenuto troppo vicino al centro abitato ai fini della sicurezza della popolazione in caso di incidente; il TAR di Bari (sentenza 1473/2014-1593/2012) a cui si era rivolta la società impugnando il provvedimento ha pienamente condiviso le risultanze del procedimento di valutazione di impatto ambientale; scrivono i giudici nella sentenza «Tali conclusioni sono evidentemente giustificate dai rischi per la sicurezza e l'ambiente (non accettabili e non tollerabili alla luce del menzionato principio di precauzione) derivanti dalla installazione del pozzo esplorativo a soli 5 km di distanza dal centro residenziale di Foggia»;
   le attività di esplorazione comportano numerosi rischi per l'ambiente e per i cittadini in quanto lo stesso studio di impatto ambientale, elaborato piano di sicurezza, non può escludere il coinvolgimento di aree esterne al perimetro del cantiere – peraltro senza indicare le aree potenzialmente coinvolte, in caso di emergenza grave, come il blow-out del pozzo, che l'azienda pur minimizzando la frequenza, non può escludere;
   la società ritiene che la conoscenza del sito dal punto di vista geologico grazie alla presenza di pozzi esplorativi realizzati nei decenni passati in aree limitrofe sia tale da poter minimizzare (ma non escludere) i rischi di blow-out; non si comprende allora la motivazione di scavare questo nuovo pozzo esplorativo che, evidentemente, deve permettere di cercare idrocarburi finora non pienamente e sufficientemente localizzati; si rileva, dunque, una non completa conoscenza del sito e, di conseguenza, delle condizioni geologiche che si possono trovare fino a 4.000 metri di profondità;
   secondo l'azienda l'utilizzo del cosiddetto «Blow-out preventer» BOP in connessione con la fiaccola potrebbe permettere di gestire una risalita in pressione di fluidi; il BOP, però, non si è rivelato utile a prevenire disastri come quelli della Deepwater Horizon e, anzi, secondo i risultati dell'inchiesta del Governo americano ha moltiplicato i terribili effetti dell'incidente; è illuminante a tal proposito la ricostruzione, anche video, disponibile sul sito ufficiale dell'inchiesta governativa che è seguita al disastro (http://www.csb.gov/macondo-blowout-and-explosion/);
   la stessa società proponente, la Apennine Energy, ha proposto la realizzazione di un pozzo esplorativo analogo a quello di Ripatransone attualmente in fase di valutazione di impatto ambientale presso la regione Lombardia; in quella sede dai documenti presentati dalla ditta stessa si ammette che in caso di blow-out del pozzo il fall-out di idrocarburi e altre sostanze potrebbe arrivare a colpire aree poste a 4,8 chilometri di distanza; tra l'altro questo calcolo e stato effettuato senza tenere conto delle condizioni climatiche più avverse (il cosiddetto «worst case scenario») ma prendendo in considerazione le condizioni meteo del vento medie per quel settore di Pianura padana;
   nello studio di impatto ambientale si afferma che l'opzione zero non viene e considerata perché grazie al decreto «Sblocca Italia» che rende tutto il settore di interesse strategico nazionale non è più possibile considerare tale possibilità;
   nello studio di impatto ambientale l'azienda sostiene che a partire dagli anni ’90 del secolo scorso non sono più avvenuti incidenti riferibili a blow-out;
   diverse associazioni nei loro documenti riportano presso la testa di pozzo Monte Alpi 1 est in Basilicata il 6 giugno 2002 con nebulizzazione di prodotto nelle aree circostanti;
   nel piano di emergenza presentato dall'azienda tra le varie voci relative alle possibili fonti di rischio viene indicata quella di «radioattività»;
   dal bilancio 2013 depositato della società Apennine Energy emerge che solo 1,4 milioni di euro sono accantonati in un fondo rischi, per una società che attualmente ha, direttamente, 12 titoli minerari e altri titoli in partnership;
   nel caso di Ripatransone non è stato fatto alcun calcolo delle aree di potenziali ricaduta, nonostante il sito sia probabilmente più vulnerabile a causa dell'orografia più accidentata e della ventosità, rendendo potenzialmente ancora più dirompente un incidente grave;
   lo scavo di pozzi prevede l'utilizzo di centinaia di tonnellate di fanghi di perforazione con additivi di vario genere che possono interferire e contaminare la falda acquifera;
   lo sviluppo delle attività connesse agli idrocarburi in Italia non è stato mai sottoposto a valutazione ambientale strategica, nonostante lo stesso Governo sostenga trattarsi di un unico disegno volto a rilanciare questo comparto;
   l'assenza di una valutazione ambientale strategica non consente di stabilire gli impatti complessivi, la valutazione dei dati disponibili circa i pozzi esistenti, compresi quelli non più produttivi, e un'analisi costi-benefici che tenga conto degli impatti sociali ed economici di tale disegno portato avanti con il decreto cosiddetto Sblocca Italia –:
   se sia compatibile con il diritto comunitario in tema di valutazione di impatto ambientale, così come recepita in Italia, l'interpretazione che l’«opzione zero» per i progetti legati al settore degli idrocarburi non debba essere più valutata sul singolo progetto e che, quindi, l'iniziativa debba essere di conseguenza comunque autorizzata;
   se si ritenga compatibile con la tutela del paesaggio e dei beni culturali previsti dalla Costituzione la realizzazione di un pozzo petrolifero con l'installazione di trivelle e fiaccole alte decine di metri a pochi metri da un monastero di clausura cinquecentesco vincolato e all'interno di un paesaggio agrario di elevatissimo valore identitario;
   se si ritenga compatibile con la sicurezza della salute dei cittadini realizzare pozzi di idrocarburi a rischio blow-out a pochissimi metri da popolosi centri abitati, anche per gli aspetti di protezione civile e sanitaria che potrebbero coinvolgere migliaia di persone in caso di incidente ed emergenza grave;
   se tale pozzo non confligga con gli interessi economici nazionali e con le politiche di sviluppo rurale intraprese, in considerazione del fatto che sarebbe piuttosto difficile spiegare a compratori e visitatori fruitori delle cantine di vino docg premiato con tre calici della guida Michelin la presenza incombente di una fiaccola che ogni tanto brucia idrocarburi nell'aria;
   se si ritenga economicamente solida la società proponente per affrontare gli eventuali costi collegati ad emergenze gravi che possono coinvolgere migliaia di persone e il relativo patrimonio nonché innumerevoli attività produttive, distruggendone per anni le potenzialità;
   quali criteri si intendano adottare per valutare la solidità economica del proponente progetti di questa tipologia e sei fra questi venga considerato anche il contesto specifico in cui le società vorrebbero operare;
   se alla luce di quanto accertato negli USA, siano veramente possibili azzerare il rischio blow-out nelle varie condizioni operative;
   se intenda riportare l'elenco dettagliato degli eventi incidentali riferibili in tutto, o in parte a blow-out avvenuti in Italia;
   se intenda riportare l'elenco dettagliato del materiale radioattivo utilizzato presso i pozzi e in generale l'entità dei rifiuti radioattivi derivanti dall'industria degli idrocarburi nel Paese, nonché se sia stata fatta una stima dei rifiuti di questa tipologia che potranno essere prodotti in Italia se verrà essa in atto la strategia energetica nazionale. (4-08043)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

impatto ambientale

studio d'impatto

inquinamento da idrocarburi