ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08036

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 378 del 19/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: VARGIU PIERPAOLO
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 19/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 19/02/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08036
presentato da
VARGIU Pierpaolo
testo di
Giovedì 19 febbraio 2015, seduta n. 378

   VARGIU. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   i tumori della pelle sono in continuo aumento, essendo del tutto nota la loro correlazione con l'esposizione ai raggi solari, particolarmente rischiosa nella regione Sardegna, che registra ogni anno 100/150 nuovi casi di melanoma e tra il 6000 e i 7500 nuovi casi di carcinoma baso e spino cellulare;
   le regioni cutanee maggiormente soggette ad esposizione solare sono quelle del volto, dove si localizzano dunque con maggior frequenza le lesioni tumorali cutanee. Le palpebre e i tessuti cutanee adiacenti rappresentano in modo del tutto evidente una sede di particolare delicatezza, sia sotto il profilo anatomo-funzionale, che sotto quello estetico;
   i dati diffusi dall'Associazione italiana ricerca sul cancro consentono di stimare statisticamente in Sardegna una incidenza di nuovi casi di tumori cutanei della regione oculo-palpebrale pari a circa 3000 lesioni/anno. Una buona parte di tali lesioni cancerose (statisticamente intorno al 50 percento) richiederebbe un intervento chirurgico quanto più rapido possibile perché possa essere contenuto il relativo danno;
   l'attività chirurgica oncologica settoriale ha dunque assunto nel tempo una propria specifica fisionomia e le unità operative di oftalmoplastica si sono conseguentemente diffuse in tutte le regioni italiane, per consentire le correlate prestazioni sanitarie, rientranti nell'ambito dei LEA;
   la regione Sardegna appare invece in netto ritardo e l'attività di oftalmoplastica, pure teoricamente incardinata presso la clinica oculistica dell'AOU di Cagliari, appare assolutamente carente sotto il profilo delle risorse dedicate, con assoluta insufficienza del personale medico e infermieristico e delle sessioni operatorie assegnate;
   tale insufficienza di risorse dedicate comporta la dilatazione delle liste d'attesa chirurgiche, con grave danno per i pazienti che vengono trattati in fasi sempre più avanzate della malattia oppure sono costretti a migrazioni extraregionali per poter ricevere tempestivamente le cure più appropriate al loro caso;
   il mancato coordinamento della risposta terapeutica chirurgica purtroppo comporta anche che il trattamento terapeutico possa avvenire in condizioni non ottimali, presso strutture che non hanno casistiche sufficienti a garantire esperienza e professionalità degli operatori che vi lavorano, con tecniche e assistenze lontane rispetto alle best practice specialistiche;
   peggio ancora, esiste un numero imprecisato di pazienti che, per ritardo culturale o per impossibilità ad adire ad offerte sanitarie alternative, ritarda considerevolmente la diagnosi o rinuncia addirittura al trattamento terapeutico, con tutte le conseguenze relative alla malattia che viene affrontata in fasi tardive della sua progressione, sino a rischi di gravi compromissioni anatomiche funzionali regionali o addirittura di compromissione della prognosi quoad vitam;
   la semplice proiezione statistica regionale dei dati nazionali consente di ipotizzare una necessità Chirurgica oftalmoplastica nella regione Sardegna di non meno di 500 interventi/anno, di cui circa 300 di oftalmoplastica oncologica e circa 200 di oftalmoplastica funzionale –:
   quali iniziative di competenza intenda adottare il Ministero della salute sulla regione Sardegna perché sia data piena garanzia del rispetto dei LEA oncologici per i cittadini sardi con riferimento all'attività di oftalmoplastica oncologica, in modo che sia consentita la diagnosi precoce e il trattamento tempestivo e qualitativamente adeguato delle patologie, evitando l'attuale allungamento a dismisura delle liste d'attesa chirurgiche, con il ritardo nell'intervento terapeutico e l'inevitabile ricorso alla mobilità extraregionale. (4-08036)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

trattamento sanitario

cancro