ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08011

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 377 del 18/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 18/02/2015
Stato iter:
31/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 31/07/2015
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 05/03/2015

SOLLECITO IL 01/04/2015

SOLLECITO IL 05/05/2015

SOLLECITO IL 11/06/2015

SOLLECITO IL 09/07/2015

RISPOSTA PUBBLICATA IL 31/07/2015

CONCLUSO IL 31/07/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08011
presentato da
REALACCI Ermete
testo di
Mercoledì 18 febbraio 2015, seduta n. 377

   REALACCI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   come si evince da numerose agenzie di stampa, giornali online, il portale Green Report, il dipartimento della protezione civile ha brevettato un nuovo dispositivo antinquinamento idoneo all'intervento marino di bonifica, sia in caso di inquinamento da idrocarburi, sia in caso di inquinamento da microplastiche e rifiuti in genere;
   dalle stesse fonti si apprende che tale dispositivo, già testato su modello in scala con esito favorevole, qualora montato su unità navali di adeguate dimensioni e capacità, risulterebbe idoneo a far fronte a fenomeni di inquinamento, esteso in mare aperto, come le cosiddette «isole di plastica» che interessano gli oceani e anche il nostro Mare Mediterraneo come conseguenza dell'ingente massa di rifiuti che costantemente finisce in mare attraverso le acque dei fiumi, gli scarichi delle navi e, non ultimo, le catastrofi naturali quali le esondazioni dei corsi d'acqua o gli tsunami;
   si apprende inoltre che il dipartimento della protezione civile e la marina militare hanno stipulato un accordo per procedere alla sperimentazione del sistema sopra citato a bordo di una nave militare appositamente predisposta, per valutarne l'efficacia;
   tale sistema potrebbe aumentare considerevolmente le capacità di intervento antinquinamento a tutela dell'ambiente marino e delle coste, al contempo, alla riduzione degli effetti negativi causati da eventuali sversamenti di idrocarburi e dal fenomeno dell'inquinamento da plastica;
   l'atto n. 4-05455 del sottoscritto interrogante, concernente l'inquinamento marino da plastica, pur sollecitata, non ha ancora ricevuto risposta dal Governo –:
   quali iniziative il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare intenda attuare per favorire la realizzazione e sperimentazione di tale sistema che potrebbe costituire una concreta risposta alla minaccia dell'inquinamento da plastiche e da sversamenti di idrocarburi;
   quali iniziative il Ministero dello sviluppo economico intenda attuare per favorire la realizzazione e sperimentazione di tale sistema che, potendo ridurre i rischi da sversamento di idrocarburi, qualora adottato dai mezzi delle imprese che conducono attività di sfruttamento dei giacimenti nazionali off shore e costieri ridurrebbe il possibile impatto ambientale delle medesime attività. (4-08011)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 31 luglio 2015
nell'allegato B della seduta n. 473
4-08011
presentata da
REALACCI Ermete

  Risposta. — In occasione della risposta all'atto di sindacato ispettivo n. 4-05455, presentato dal medesimo interrogante, è stato adeguatamente sottolineato come il problema dell'enorme quantitativo di rifiuti presenti nelle acque marine – in superficie, nella colonna d'acqua e sui fondali – in particolar modo per quello che riguarda le plastiche, appaia particolarmente complesso in considerazione della estrema difficoltà di operare in mare per la loro rimozione.
  Anche in presenza di un efficace sistema di raccolta, infatti, e di trasporto e conferimento sulla terraferma, che già di per sé dovrebbe comportare l'impiego di un elevato numero di mezzi navali, c’è da considerare che il materiale così raccolto dovrà essere adeguatamente trattato o smaltito. Da qui, gli elevatissimi costi, con difficoltà logistiche e operative in proporzione, derivanti dalla realizzazione di tutte le fasi della operazione.
  Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha da sempre prestato una grandissima attenzione alla tematica dei rifiuti marini e delle microplastiche. In tal senso ha finanziato alcuni dei primi studi condotti a livello mondiale sugli impatti delle microplastiche sugli ecosistemi marini e sugli organismi viventi, e tra questi, in particolare, il primo studio che assevera la presenza di effetti direttamente ascrivibili alle microplastiche sui cetacei presenti nell'area del mar Ligure.
  La necessità di fronteggiare l'inquinamento marino da microplastiche e rifiuti solidi in genere, è stata tenuta concretamente presente da questo Ministero, portando avanti, in tempi passati, attraverso la convenzione con la «S.C.p.A. Castalia», oltre alla consueta attività di recupero degli idrocarburi sversati in mare, anche la raccolta di tale «ulteriore» categoria di rifiuti nei tratti di mare prospicienti le proprie coste, grazie ad una continua attività di pattugliamento.
  È già stato riferito che al momento, tale attività non è operativa a causa degli ingenti e non sostenibili costi che una costante attività di pattugliamento comporta. Oggi, nel limite delle risorse disponibili, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha in campo una flotta di 35 unità, in modalità stand-by nei porti nazionali, che opera «on demand» solo per la raccolta di idrocarburi mediante l'impiego di skimmer tradizionali.
  Per quanto attiene più specificamente al sistema recentemente presentato dal dipartimento della Protezione civile, denominato SAURO, quale acronimo dell'inglese Sea Antipollution Unit for Rapid Off-shore drainage, si tratta di un dispositivo utilizzato per le bonifiche delle acque (skimmer) in grado di separare e recuperare sia rifiuti solidi che liquidi, anche contemporaneamente.
  All'atto della sua illustrazione, è stato precisato trattarsi di un sistema piuttosto semplice dal punto di vista tecnologico, realizzato con costi contenuti e molto versatile, da poter essere utilizzato da diversi modelli di nave. In grado di recuperare, altresì, materiali di varie dimensioni: da particelle sub millimetriche fino ad oggetti misurabili in metri. Da potersi utilizzare anche con condizioni meteo marine avverse e a velocità superiori a quelle dei normali skimmer. Secondo i ricercatori che l'hanno sviluppato, il recupero dei materiali non si limita solo a quelli che galleggiano in superficie, ma si spinge fino ad alcuni metri in profondità.
  Sulla base degli elementi informativi acquisiti dalla competente struttura tecnica del Ministero, sembra che allo stato sia disponibile, tuttavia, solo un prototipo in scala ridotta, privo di brevetto e in attesa di finanziamenti per una sua possibile realizzazione in dimensioni reali, tali da poter essere sottoposto ad un test di efficacia sul campo.
  Ad oggi, dunque, ogni iniziativa da parte ministeriale risulta prematura, mancando qualsiasi elemento di conoscenza utile per una valutazione del progetto, specie per la sua funzionalità in condizioni meteo avverse o con correnti marine particolarmente difficoltose.
  In ragione, tuttavia, delle potenzialità offerte da un sistema del genere per la lotta all'inquinamento marino, e tenuto conto che risulta essere stato perfezionato uno specifico accordo tra la Marina militare e il dipartimento della Protezione civile finalizzato a studiare e sviluppare congiuntamente tale iniziativa, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nell'ambito delle proprie competenze istituzionali, seguirà con attenzione gli sviluppi del progetto, anche mediante un coinvolgimento, se richiesto, in proprio o per tramite dell'ISPRA.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inquinamento marino

lotta contro l'inquinamento

acqua dolce