ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07966

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 375 del 11/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: PLACIDO ANTONIO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 11/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 11/02/2015
FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 11/02/2015
PANNARALE ANNALISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 11/02/2015
SANNICANDRO ARCANGELO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 11/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 13/02/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 01/04/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07966
presentato da
PLACIDO Antonio
testo presentato
Mercoledì 11 febbraio 2015
modificato
Mercoledì 1 aprile 2015, seduta n. 403

   PLACIDO, DURANTI, FRATOIANNI, PANNARALE e SANNICANDRO. – Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. – Per sapere premesso che:
   è stata richiesta dalla società «Teknosolar Italia2 Srl» alla regione Basilicata, alla provincia di Potenza e al comune di Banzi l'autorizzazione alla realizzazione di un impianto solare termodinamico con potenza nominale di 50 megawatt dotato di 8.640 captatori (specchi parabolici) sul territorio di Banzi;
   il progetto presentato è comprensivo di alcune opere connesse come il cavidotto di collegamento dell'impianto con la stazione elettrica di Terna spa e la stazione elettrica di utenza;
   l'area su cui si chiede l'autorizzazione è un'area di 226,4 ettari, oggi destinato interamente a terreno agricolo, così come da vocazione dell'intero territorio bradanico;
   la Spagna, unico Paese europeo su cui a oggi insistono impianti solari termodinamici con le caratteristiche di quello per cui viene richiesta l'autorizzazione, ha dislocato tali impianti in aree industriali per evitare di compromettere territori a così marcata vocazione agricola;
   l'impianto in questione prevede un'opera di cosiddetta «bonifica» consistente nella impermeabilizzazione del suolo, e collateralmente prevede la realizzazione di una linea ad alta tensione necessaria a collegare l'impianto con una stazione ad altissima tensione che dovrebbe essere realizzata in territorio di Genzano di Lucania;
   l'utilizzo molto ingente – e nemmeno calcolato per intero e in modo chiaro nello studio di impatto ambientale presentato dalla società realizzatrice –, di acqua che, al pari del terreno, sarebbe sottratta alle attività agricole;
   ad essere sottoposto a tutela paesaggistica non è solo il Fosso Marascione, interessato dall'attraversamento del cavidotto, ma anche il Torrente Marascione che taglierebbe in due l'area d'impronta dell'impianto;
   il Torrente Marascione è il proseguimento del Vallone Garbitello ed insieme a quest'ultimo sono iscritti al n. 533 dell'elenco delle acque pubbliche della provincia di Potenza; esso interferisce in parte con l'area destinata alla costruzione dell'impianto Teknosolar Italia S.r.l.;
   nella nota prot. n. 0149954/19AC del 30 settembre 2014 dell'ufficio ciclo dell'acqua trasmessa dal comune di Palazzo San Gervasio si precisa che il torrente Marascione fa parte del demanio pubblico dello Stato;
   l'articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica 18 febbraio 1999 dichiara la pubblicità di tutte le acque superficiali ed anche sotterranee affermando che: «appartengono allo Stato e fanno parte del demanio pubblico tutte le acque sotterranee e le acque superficiali»;
   il Marascione è da considerarsi sottoposto a tutela paesaggistica non soltanto per il suo essere torrente, ma anche per il suo essere corso d'acqua iscritto nell'elenco delle acque pubbliche;
   la società utilizzerebbe materiali altamente pericolosi quali i fluidi termovettori, e non meglio specificati gas «necessari per la sua continuità» (gas che contrasterebbero, per ammissione dello stesso studio di impatto ambientale presentato, con la rinnovabilità delle fonti);
   come riportato dalla stampa locale – e denunciato da decine di associazioni ambientaliste – alla realizzazione dell'impianto si oppongono, oltre alla comunità di Palazzo San Gervasio, anche gli amministratori locali dei comuni di Palazzo San Gervasio, Barile, Genzano di Lucania, Lavello, Maschito, Melfi, Montemilone, Rapolla, Rapone, Rionero in Vulture, San Fele, Venosa, Ginestra, comuni che hanno espresso il loro motivato dissenso tramite specifiche delibere di diniego dell'area programma Vulture Alto Bradano (n. 8 del 21 agosto 2014 e n. 10 del 13 ottobre 2014);
   la società prevede, inoltre, di avvalersi dell'istituto giuridico dell'esproprio per pubblica utilità pur essendo una procedura a giudizio degli interroganti alquanto impropria. Infatti, per i similari impianti a tecnologia fotovoltaica, ai sensi del comma 4-bis dell'articolo 12 del decreto legislativo 387 del 2003, si prevede che «il proponente deve dimostrare nel corso del procedimento, e comunque prima dell'autorizzazione, la disponibilità del suolo su cui realizzare l'impianto». Il citato comma 4-bis venne introdotto dalla legge 23 luglio 2009, n. 99 (articolo 27, comma 42), al fine di evitare un uso improprio dell'istituto giuridico dell'esproprio per le aree interessate dal posizionamento dei pannelli fotovoltaici, fermo restando il riconoscimento della pubblica utilità (e quindi la possibilità di ricorrere all'esproprio) per le sole opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all'esercizio dell'impianto;
   è del tutto evidente che la ratio legis, ispiratrice del comma 4-bis dell'articolo 12 del decreto legislativo 387 del 2003 per gli impianti fotovoltaici, dovrebbe essere estendibile anche agli impianti a tecnologia solare termodinamica che occuperebbero suoli tramite specchi piani o parabolici piuttosto che tramite pannelli fotovoltaici, con l'aggravante che un impianto a tecnologia solare termodinamica prevede, a parità di potenza elettrica (MWe) con un impianto a tecnologia fotovoltaica, un maggiore consumo di suolo –:
   quali iniziative intenda intraprendere tempestivamente per salvaguardare beni di rilevante interesse paesaggistico dal nocumento derivante dall'impatto «solare termodinamico». (4-07966)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

studio d'impatto

impatto ambientale

acque sotterranee