ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07937

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 375 del 11/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: DADONE FABIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 12/02/2015
Stato iter:
24/05/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/05/2016
MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 24/05/2016

CONCLUSO IL 24/05/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07937
presentato da
DADONE Fabiana
testo di
Mercoledì 11 febbraio 2015, seduta n. 375

   DADONE. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   nella giornata del 13 gennaio 2015 il Ministro dell'interno a margine di un intervento nel corso dei lavori della Commissione antimafia della Assemblea regionale siciliana ha dichiarato che sul totale di 14.243 registrati presso i centri di accoglienza in Italia sarebbero 3.707 i minori di fatto scomparsi;
   il dato già di per sé preoccupante dimostra una evidente inadeguatezza nell'attuale sistema di accoglienza e di tutela dei minori stranieri non accompagnati;
   sebbene a detta dello stesso Ministro, i minori stranieri «spesso hanno in tasca il numero di un parente o di un amico da raggiungere [...]. Insomma, chi scompare non finisce per forza nei canali dello sfruttamento», questo fenomeno rappresenta comunque un elemento critico per le ovvie implicazioni in termini di sicurezza e salute pubblica. Implicazioni per le quali le autorità competenti, in primo luogo il Ministero dell'interno, sarebbero direttamente responsabili;
   le medesime implicazioni riguarderebbero in prima battuta la potenziale portata criminogena, laddove i minori sarebbero sfruttati per il lavoro nero, accattonaggio, prostituzione e furti. Altresì, in via generale i minori stranieri fuori dalla tutela dello Stato rischiano di andare ad arricchire la già vasta area di disagio sociale ed economico che di fatto rappresenta il substrato da cui la criminalità organizzata e le organizzazioni terroristiche attingono risorse umane –:
   come il Ministro intenda intervenire per ridurre l'emorragia di minori stranieri dai centri di accoglienza contribuendo così alla prevenzione e alla lotta della criminalità organizzata e alle organizzazioni terroristiche. (4-07937)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 24 maggio 2016
nell'allegato B della seduta n. 630
4-07937
presentata da
DADONE Fabiana

  Risposta. — L'interrogazione in esame verte sul fenomeno della scomparsa dei minori stranieri non accompagnati dalle strutture di accoglienza e sulla conseguente necessità di attivare strategie di intervento volte ad evitare che essi diventino vittime della tratta e dello sfruttamento.
  Al riguarda, si rappresenta che effettivamente il fenomeno – secondo i dati forniti dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali – registra un trend in crescita, di pari passo – d'altra parte – con l'aumento degli arrivi in Italia di tale categoria di stranieri.
  I minori resisi irreperibili sono stati 1.754 nel 2012, 2.142 nel 2013, 3.707 nel 2014 e 6.135 alla fine dello scorso anno.
  A fronte di questi numeri, si assicura che, da parte delle pubbliche autorità, non vi è alcuna sottovalutazione del problema.
  Va sottolineato preliminarmente che l'irreperibilità dei minori rappresenta un aspetto strutturale e costante del fenomeno migratorio, dovuto ad una molteplicità di fattori, tra i quali rivestono notevole rilevanza il progetto migratorio, l'aspettativa familiare e individuale, le informazioni in possesso dei minori, le reti parentali e di riferimento nei paesi di destinazione.
  A monte, vi è poi l'ulteriore considerazione che le strutture di accoglienza dei minori non hanno natura detentiva, ragion per cui la permanenza e le uscite da esse sono ispirate al rispetto delle regole di convivenza e delle indicazioni dei singoli gestori.
  In virtù dei doveri che la legge pone in tema di affidamento, i responsabili dei centri sono tenuti a denunciare tempestivamente gli allontanamenti dei minori alle forze di polizia che, ai fini dell'immediato avvio delle ricerche attivano un circuito informativo interno e di tipo interforze, in modo che la segnalazione, indipendentemente dal fatto che sia o meno riferibile ad un'azione delittuosa, raggiunga gli uffici di polizia su tutto il territorio nazionale e quelli dei paesi dell'area Schengen ed extra Schengen. La procedura prevede anche il coinvolgimento delle autorità diplomatiche.
  In aggiunta a ciò, l'ufficio di polizia, che ha ricevuto la denuncia, ne dà immediata comunicazione al prefetto che, oltreché interessare tempestivamente il commissario straordinario per le persone scomparse, può, all'occorrenza, attivare il piano provinciale di ricerca delle persone scomparse e decidere se coinvolgere o meno gli organi di informazione.
  Secondo i dati forniti dal commissario straordinario per le persone scomparse, l'articolato meccanismo di ricerca che ho appena descritto ha consentito il rintraccio nel quadriennio 2012-2015 del 30 per cento circa dei minori stranieri resisi irreperibili.
  Si soggiunge che il medesimo commissario ha avviato da tempo una serie di interventi, tra cui un censimento mensile con tutte le Prefetture per disporre di un quadro del fenomeno tale da agevolarne la comprensione e l'individuazione di misure di prevenzione.
  Nel medesimo senso, nell'autunno scorso il commissario ha siglato anche un protocollo operativo con la prefettura di Roma, le forze dell'ordine, il tribunale dei minori, il comune di Roma, l'ANCI e l'università La Sapienza per la messa a punto di un sistema di monitoraggio e approfondimento delle cause di allontanamento da parte dei minori stranieri non accompagnati.
  Va anche ricordato che, a seguito di un recente incontro tenuto dal commissario con il circuito di cooperazione di polizia denominato SIRENE, sono stati individuati procedimenti finalizzati al miglioramento della collaborazione delle forze di polizia, atti a garantire una identità certa ed univoca ai minori stranieri non accompagnati in arrivo. A tale riguardo, è stata condivisa la decisione di presentare una formale proposta di risoluzione o conclusione del Consiglio dell'Unione europea, che preveda la riconoscibilità dei minori stranieri in tutto il percorso migratorio dall'atto di ingresso nel territorio dell'Unione europea fino alla loro destinazione finale, mediante l'introduzione di nuove regole di identificazione applicabili in tutta l'area Schengen.
  Si segnala infine che dal 2009 è attivo il servizio inter-istituzionale denominato «116000 – Linea telefonica diretta per i minori scomparsi», gestito dall'associazione Telefono azzurro sulla base di un protocollo d'intesa da essa siglato con il Ministero dell'interno e che, presso una sala operativa del dipartimento della pubblica sicurezza, opera dall'agosto 2013, un sistema che consente la massima diffusione a livello nazionale di elementi informativi utili alla ricerca dei minori scomparsi.
  Si è detto prima che la scomparsa del minore straniero è spesso connessa alla volontà del medesimo di proseguire il proprio percorso migratorio verso altri paesi per la realizzazione di un diverso progetto di vita.
  Vi è tuttavia il rischio, evidenziato anche dall'interrogante, che i minori scomparsi finiscano per incrementare le file delle vittime di tratta, di sfruttamento nelle varie forme o di altre tipologie di abusi.
  Invero, le indagini di polizia non hanno evidenziato, al momento, collegamenti significativi tra il fenomeno della scomparsa dei minori e le fattispecie delittuose richiamate.
  Non di meno, il livello di attenzione su questo specifico ambito di attività criminale è elevato, come è testimoniato, per quanto riguarda le forze di polizia, dal fatto che, per la prevenzione e la repressione dei reati in danno dei minori, sono stati istituiti uffici ad hoc – faccio riferimento, ad esempio, agli uffici minori delle questure – i cui operatori ricevono una peculiare formazione multidisciplinare, che pone al centro dell'attenzione le vittime e le modalità più efficaci per prevenire i fenomeni di abuso in questione.
  A parte le forze di polizia, la grossa novità in questo campo è l'approvazione nella seduta del Consiglio dei ministri del 26 febbraio scorso del primo piano nazionale d'azione contro la tratta e il grave sfruttamento degli esseri umani, che definisce le strategie di intervento per la prevenzione e il contrasto di tali fenomeni per il triennio 2016-2018.
  Per quel che interessa in questa sede, il piano individua e sviluppa gli strumenti e le procedure operative standard per l'identificazione e il supporto dei minori che siano vittime o a rischio di tratta.
  Il piano è propedeutico all'emanazione del nuovo programma unico di emersione, assistenza e integrazione sociale delle vittime di tratta, che conterrà le misure e le azioni concrete che il Governo intende promuovere in questo campo.
Il Sottosegretario di Stato per l'internoDomenico Manzione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica sanitaria

prevenzione delle malattie

problema sociale