Legislatura: 17Seduta di annuncio: 375 del 11/02/2015
Primo firmatario: BERRETTA GIUSEPPE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/02/2015
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 12/02/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 15/06/2015 MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/06/2015
CONCLUSO IL 15/06/2015
BERRETTA. —
Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
in data 30 gennaio 2015 la polizia di Catania ha arrestato un cittadino nigeriano, Yunus Mamud, domiciliato presso il CARA di Mineo perché responsabile di violenza sessuale e sequestro di persona nei confronti di una connazionale domiciliata all'interno dello stesso centro;
tale notizia è stata riportata dai principali quotidiani locali e dai portali di informazioni online, come da articolo del 31 gennaio 2015 riportato dal portale «LiveSicilia»;
dai rilievi della polizia scientifica presso l'alloggio dei due, è stato accertato che la stanza posta al primo piano dell'immobile, assegnata ed in uso alla vittima e all'arrestato presentava la porta d'ingresso chiusa dall'esterno con un chiavistello assicurato da un piccolo catenaccio;
al centro CARA di Mineo si sono verificate numerose situazioni di contestazione sfociate in rivolte all'interno del centro e sono state riscontrate notevoli difficoltà nella gestione della sicurezza all'interno del centro –:
quali iniziative intenda intraprendere per garantire la sicurezza e la tutela all'interno del centro CARA di Mineo per i migranti ospitati e per garantire un corretto e sereno svolgimento delle operazioni di assistenza degli stessi. (4-07928)
Risposta. — Come segnalato nell'interrogazione in esame, il 30 gennaio 2015 una cittadina nigeriana, ospite del Centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) di Mineo, ha denunciato di aver subito ripetute violenze sessuali da parte di un connazionale.
L'intervento del personale di polizia del commissariato di Caltagirone, con l'ausilio del mediatore culturale, ha immediatamente consentito di arrestare e condurre in carcere il responsabile delle violenze.
Dopo aver ricevuto le necessarie cure, la vittima è stata accolta in una struttura protetta all'interno del centro ed è costantemente seguita dagli assistenti sociali.
Dalle indagini è emerso che alla donna era stato assegnato un alloggio condiviso con il connazionale, in quanto quest'ultimo aveva falsamente dichiarato all'amministrazione del centro di essere suo fratello.
Dopo essere stata minacciata di morte e violentata più volte, la vittima è riuscita a fuggire dall'abitazione, raggiungendo il locale posto di polizia per sporgere denuncia.
Per quanto riguarda la tutela all'interno del centro, il mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica è assicurato da un presidio che espleta attività di vigilanza nell'intero arco delle 24 ore, anche avvalendosi dell'ausilio di personale delle forze di polizia proveniente dai reparti di rinforzo.
Inoltre, il personale dell'ufficio immigrazione della locale questura assicura i servizi amministrativo-burocratici e di polizia giudiziaria.
Le situazioni di contestazione all'interno del centro sono sempre state gestite con professionalità e, recentemente, se ne registra un sensibile decremento.
Infatti, negli ultimi sei mesi si è verificato un solo episodio di tensione – in seguito al rigetto delle richieste di riconoscimento dello status di rifugiato da parte della Commissione territoriale – ma l'intervento delle forze di polizia ha tempestivamente riportato la situazione alla normalità.
Si assicura, infine, che il Ministero dell'interno attua ogni opportuna iniziativa per garantire che le attività di accoglienza nel Cara di Mineo – così come negli altri centri governativi per l'immigrazione – si svolgano nel pieno rispetto dei diritti e della dignità degli stranieri che richiedono la protezione internazionale.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Domenico Manzione.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):violenza sessuale
sequestro di persona