ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07922

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 375 del 11/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: SORIAL GIRGIS GIORGIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 12/02/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 25/11/2015

SOLLECITO IL 26/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07922
presentato da
SORIAL Girgis Giorgio
testo di
Mercoledì 11 febbraio 2015, seduta n. 375

   SORIAL. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   l'Italia è tra i primi posti in Europa per quanto riguarda il sovrappeso e l'obesità infantile: i dati del Ministero della salute evidenziano come il fenomeno dell'obesità interessi e inizi soprattutto in età precoce, tra i 6 e i 10 anni, quando la percentuale raggiunge il 35,7 per cento, dimostrando come oltre un bambino su 3 soffra della patologia, e se si prendono in riferimento i più piccoli, tra i 3 e gli 11 anni, le cose non cambiano di molto: il 25,2 per cento dei bambini italiani di quella fascia di età è già in sovrappeso;
   su base nazionale il 26,9 per cento dei giovani dai 6 ai 17 anni ha un peso superiore di quello che dovrebbe avere, con livelli maggiori soprattutto al Sud e nelle isole (oltre il 30 per cento);
   l'obesità causa ai minori problemi di tipo respiratorio, all'apparato muscolo-scheletrico, disturbi di carattere psicologico e precoce sindrome metabolica e inoltre i bambini in sovrappeso rischiano di contrarre precocemente malattie di tipo cardiaco o il diabete in età adolescenziale visto che i fattori di rischio più comuni per lo sviluppo del diabete sono risultati essere l'obesità e la sedentarietà; infatti con l'aumento dell'obesità infantile il diabete di tipo 2, fino a qualche anno fa di pertinenza solo dell'adulto, sta diventando una patologia emergente;
   i bambini obesi hanno un più elevato rischio di esserlo anche da «grandi»: diversi studi, tra cui una ricerca svedese del Karolinska institute di Stoccolma, hanno ormai evidenziato come l'obesità infantile sia strettamente correlato con il rischio di essere adulti obesi e di avere una maggiore difficoltà nel mantenere un peso sano da adulti, questo perché sembra che il numero delle cellule adipose si stabilisca durante l'infanzia e rimanga tale per tutta la vita, con le cellule che muoiono che vengono subito sostituite;
   secondo uno studio pubblicato su «Lancet Oncology» chi è in sovrappeso rischia maggiormente di ammalarsi di cancro a colon, prostata, seno, reni, endometrio; i ricercatori dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione, in Francia hanno rintracciato questa relazione analizzando tutti gli articoli sull'argomento contenuti nella banca dati Medline fino al 1 gennaio 2014;
   «Un indice di massa corporea pari o superiore a 25 è associato a un aumentato rischio di cancro», e le prove sarebbero evidenti: gli uomini obesi hanno un rischio maggiore di sviluppare un tumore alla prostata più aggressivo, e un maggior rischio di recidiva del tumore del colon retto, mentre le donne obese in menopausa con una diagnosi di tumore alla mammella hanno il 75 per cento di chances in meno di guarire a dieci anni;
   secondo lo studio, solo nel 2012, il numero di tumori attribuibili all'obesità negli adulti con più di trent'anni sarebbe pari a 480 mila, il 3-6 per cento di tutti i nuovi tumori diagnosticati;
   «Sappiamo bene che circa il 20 per cento di tutti i tumori è riconducibile a errate abitudini alimentari», ha dichiarato Nicola Sorrentino, dietologo e professore all'Università di Pavia: «E sappiamo anche che mangiare bene per quantità e qualità, insieme a una dose moderata di attività fisica, è fondamentale non soltanto nella prevenzione del cancro, ma anche dopo una eventuale diagnosi di tumore, durante la terapia e poi in seguito, per ridurre il rischio di recidive»;
   le recenti evidenze scientifiche evidenziano la necessità di intervenire entro i 3 anni, la teoria del nutritional programming, infatti spiega, come esista una finestra fondamentale entro la quale la nutrizione dei lattanti e bambini può influire fortemente sulla salute del futuro adulto, almeno per quello che riguarda le malattie cardiovascolari, le malattie non trasmissibili e il sovrappeso e in generale –:
   se il Ministro interrogato sia al corrente della gravità del problema di cui in premessa, che coinvolge non solo i minori ma, secondo quando esposto, può pregiudicare anche la vita degli adulti che diventeranno, con il rischio maggiore di sviluppare neoplasie, e non consideri dunque urgente attivarsi nei modi che gli sono propri al fin di predisporre apposite iniziative di lunga prospettiva per la prevenzione e la cura dell'obesità infantile;
   se il Ministro interrogato non consideri necessario intervenire per attuare una campagna di informazione e di prevenzione, in linea con gli obiettivi posti dall'Organizzazione mondiale della sanità, tale da coinvolgere le famiglie, adeguata ad arginare questo preoccupante fenomeno nel più breve tempo possibile. (4-07922)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cancro

malattia

rischio sanitario