ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07919

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 375 del 11/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: PETRAROLI COSIMO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 12/02/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07919
presentato da
PETRAROLI Cosimo
testo di
Mercoledì 11 febbraio 2015, seduta n. 375

   PETRAROLI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   la produzione e commercializzazione attuale del latte per scopi alimentari si basa sull'allevamento di animali come ad esempio la vacca, la bufala, la pecora, la capra, l'asina;
   quando si parla di «latte», in Italia per legge s'intende quello vaccino, mentre la specificazione risulta obbligatoria per le altre varianti: latte bufalino, latte pecorino, latte caprino, latte di asina. Questi tipi di latte di origine animale sono chiamati a sostituire quello materno dopo lo svezzamento. Nelle società occidentali e medio orientali, che storicamente o culturalmente hanno ereditato usi e conoscenze di secoli di allevamento, il latte e i suoi derivati occupano una posizione importante. Nella tradizione culturale italiana, il latte ha una sua particolare posizione che attiene agli usi, al lavoro e all'economia delle popolazioni che provengono da una strutturazione sociale agro-pastorale;
   in questi ambiti il latte è, in assenza di intolleranze, alimento utile per tutte le età, dall'infante all'anziano che per vari motivi si trova privo di alternative per alimentarsi, passando per tutte le fasi nelle quali se ne assumono gli importantissimi contenuti di calcio e proteine, vitamine, zuccheri e lipidi;
   dall'ultimo comunicato stampa della Coldiretti di Varese del 6 febbraio 2015 vengono evidenziate le conseguenze della congiuntura che sta strozzando il settore, tra i più colpiti vi sono gli allevatori. In soli dieci anni, le aziende produttrici di latte nel territorio prealpino sono passate da 153 a 105, con una diminuzione del 31 per cento e la perdita di almeno 50 posti di lavoro. Risulta paradossale il dato riguardante il prezzo del latte fresco: si registra un aumento di quattro volte nel passaggio che va dalla stalla fino alla vendita nelle attività commerciali;
   il consumatore paga in media 1,57 euro al litro mentre l'allevatore, che deve sottostare a determinate procedure normative, riceve 0,37 euro al litro. Il prezzo pagato agli allevatori risulta essere estremamente irrisorio tanto da non riuscire a coprire nemmeno i costi per l'alimentazione degli animali. I bassi costi pagati ai produttori inducono gli stessi alla chiusura delle stalle e favoriscono l'ingresso in Italia di prodotti stranieri, che non offrono adeguati standard di sicurezza come i prodotti nazionali;
   va ricordato che il settore agricolo-caseario riveste un ruolo di primaria importanza sotto l'aspetto sociale, economico, di tradizione e di qualità per la provincia di Varese e l'intera Lombardia –:
   quali azioni intendano attuare i Ministri interrogati, per quanto di competenza, per rilanciare il settore agricolo-caseario;
   quali provvedimenti intendano emanare per proteggere i prodotti lattiero-caseari dalle importazioni estere, che non garantiscono la qualità del prodotto e che sono prive di tracciabilità. (4-07919)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

soppressione di posti di lavoro

latte

settore agricolo