ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07879

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 374 del 10/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: LOMBARDI ROBERTA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 10/02/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07879
presentato da
LOMBARDI Roberta
testo di
Martedì 10 febbraio 2015, seduta n. 374

   LOMBARDI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   la Mercedes Benz Italia spa (MBI), a partire da giugno 2009 e poi nel marzo 2010, ha avviato una serie di procedure di riduzione del personale, ai sensi della legge n. 223 del 1991 e della legge n. 236 del 1993;
   sono state attivate procedure di mobilità e in specie di licenziamento collettivo nell'ultimo trimestre del 2013 e individuale a fine settembre del 2014;
   tra le varie motivazioni, la società ha addotto la situazione di crisi economico finanziaria e del contesto del mercato in cui opera, sostenendo la necessità di dare al complesso aziendale un assetto più competitivo e ritenendo a tal fine improrogabili interventi di riorganizzazione aziendale e di revisione di alcuni assetti istituzionali (come si legge nel verbale di accordo tra la società e le organizzazioni sindacali);
   la Mercedes Benz Italia ha affermato dunque l'opportunità di ridurre i costi a fronte delle reali esigenze produttive e organizzative della società medesima;
   dalla valutazione svolta dall'azienda sarebbe emersa l'impossibilità oggettiva di riqualificare o ricollocare al suo interno il personale in esubero;
   tuttavia, a confutare quanto sostenuto da MBI vi sono ulteriori dati di cui bisogna tener conto, in quanto in contraddizione con le criticità economiche e organizzative formalizzate dall'azienda e che tracciano un profilo politico gestionale di Mercedes Benz Italia che mortifica e annulla l'impegno professionale profuso per anni dai propri dipendenti:
   in primo luogo, già a partire dal 2009 anno della prima mobilità e per gli anni successivi l'azienda a quanto consta all'interrogante avrebbe stipulato contratti di assunzione di nuove risorse, anche coincidenti con i profili professionali interessati dalla risoluzione del rapporto di lavoro;
   nel 2013, subito dopo la conclusione dell'accordo di mobilità firmato dall'azienda e dalle organizzazione sindacali, sono stati assunti un nuovo direttore e nel primo trimestre del 2014 un nuovo responsabile di settore, oltre a lavoratori con contratto di somministrazione determinando un cospicuo esborso da parte di MBI; si è anche consolidato l'utilizzo di stages;
   inoltre, la società MBI è finanziata per l'80 per cento, circa dal gruppo Daimler; dai comunicati ufficiali di tale gruppo risulta che i dati del 2014 sono in positivo e in aumento in termini di fatturato e unità vendute rispetto al 2013;
   da istituti di ricerca del settore, risulta che anche in Italia il mercato degli autoveicoli in lieve ma costante crescita per tutto il 2014, ha chiuso in positivo dopo 7 anni con aumento dell'immatricolazioni auto del 4,2 per cento e del 17,4 per cento dei veicoli commerciali rispetto al 2013;
   a confermare il bilancio positivo del gruppo Daimler si evidenzia che i dirigenti e i quadri responsabili hanno ottenuto in MBI un premio di produttività, per il quale sarebbero stati erogati circa 500.000 euro nel mese di aprile 2014; inoltre, sia nell'anno 2014 e sia negli anni precedenti, sono stati concessi aumenti di livello contrattuale e salariale ed è stata corrisposta nel mese di luglio 2014 una somma di circa 300.000 euro per riposi compensativi non usufruiti (ROL);
   se si analizza il fatturato di MBI, dal 2012 non si evincono cali tali da giustificare una ulteriore riduzione del personale avviata prima con la procedura di mobilità del 2013 e poi con ulteriori tre licenziamenti individuali effettuati a fine settembre 2014;
   alla luce di quanto sin qui esposto, le ragioni poste a fondamento dei licenziamenti appaiono all'interrogante manifestamente infondate;
   sembrerebbe infatti mancare un giustificato motivo oggettivo, così come richiesto dall'articolo 3 della legge n. 604 del 1996; questa ipotesi si verifica quando per oggettive ragioni di riorganizzazione aziendale, il datore di lavoro è costretto a privarsi di alcuni tra i suoi dipendenti che non può utilmente reimpiegare in altri comparti della sua attività; quindi, perché sia possibile procedere al licenziamento, non è sufficiente che il datore di lavoro decida di riorganizzare la produzione, poiché occorre anche che la figura professionale licenziata non sia più utile all'interno dell'azienda; diversamente l'imprenditore ha l'obbligo di ricollocare il lavoratore in un'altra posizione: vige cioè il cosiddetto obbligo di ripescaggio;
   il comportamento tenuto dalla società appare fortemente discutibile;
   sarebbe opportuno che le politiche adottate da MBI, con particolare riguardo a quei lavoratori ancora lontani dall'età pensionabile, rispettassero il diritto al lavoro garantito dalla Costituzione, specie in un momento storico come quello attuale, dove perdere il lavoro significa rimanere disoccupati a lungo –:
   se la Mercedes Benz Italia abbia correttamente applicato le norme nazionali vigenti in materia di mobilità e ammortizzatori sociali;
   se risulti per quale motivo, dopo le procedure di mobilità avviate nel 2009 e nel 2010, l'azienda abbia assunto nuovo personale per attivare poi, nel settembre 2013, ulteriore procedura di mobilità e 3 licenziamenti individuali. (4-07879)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

licenziamento

soppressione di posti di lavoro

immatricolazione del veicolo