ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07872

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 374 del 10/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: ROMANO PAOLO NICOLO'
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 10/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 10/02/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 16/09/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07872
presentato da
ROMANO Paolo Nicolò
testo di
Martedì 10 febbraio 2015, seduta n. 374

   PAOLO NICOLÒ ROMANO e DE LORENZIS. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   ATIVA spa (Autostrada Torino Ivrea Valle d'Aosta) è la società per azioni, controllata dal gruppo Gavio, concessionaria del tratto autostradale A5 Torino-Quincinetto. Nello specifico appartengono alla sua rete: l'autostrada A5 Torino-Ivrea-Quincinetto compreso il raccordo A5/SS 11; la bretella di collegamento A4/A5 Ivrea — Santhià e il sistema autostradale tangenziale torinese (SATT), compresi la diramazione autostradale Torino-Pinerolo e l'asse autostradale di Moncalieri;
   il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in data 12 gennaio 2015, a conclusione dell’iter amministrativo di valutazione di impatto ambientale (VIA), ha firmato il decreto di compatibilità ambientale con prescrizioni del progetto denominato «Autostrada A5 Torino – Quincinetto Nodo Idraulico Ivrea — II fase di completamento» per la ristrutturazione e messa in sicurezza idraulica, appunto, della tratta autostradale A5, in corrispondenza del nodo idraulico di Ivrea, presentato dalla sopracitata società concessionaria per rispondere ad eventuali calamità naturali come quella verificatasi in occasione dell'evento alluvionale dell'ottobre 2000;
   tale progetto prevede il rifacimento di 9,65 chilometri di autostrada A5, con l'inserimento di tre viadotti e il rifacimento dello svincolo di interconnessione tra la A5 ed il raccordo autostradale A4/A5 Santhià-Ivrea, e la modificazione, per buona parte del tratto indicato, della livelletta autostradale, che verrà innalzata per renderla coerente, a quanto viene riferito, con i livelli idrici previsti in caso di piena;
   contro tale progetto di sopraelevazione, dal costo stimato di 260 milioni di euro, si sono mobilitati le amministrazioni dei comuni interessati, le associazioni ambientaliste e i comitati di cittadini che hanno presentato osservazioni e controdeduzioni, ai sensi dell'articolo 24, comma 4, del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 e successive modificazioni e integrazioni, alla commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale;
   osservazioni e controdeduzioni che non sono state, a detta dell'interrogante, adeguatamente valutate ai fini dell'espressione de parere;
   stupisce, infatti, che la commissione tecnica di verifica del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare non abbia considerato l'impatto devastante per l'intero territorio del Canavese di tale assurda opera, poiché a giudizio dell'interrogante non solo non inciderà sulle cause delle esondazioni – dovuta all'aumento della velocità e quantità di acqua che si riversa dalla Valle d'Aosta sulla piana di Ivrea per effetto dell'irrigidimento e dell'accorciamento degli affluenti a seguito di politiche di regimazione idraulica messe in atto in questi anni da tutte le amministrazioni locali interessate — ma al contrario comporterà un aggravio del rischio idrogeologico del territorio per l'ennesima dissennata politica di consumo del suolo di cui il progetto presentato neppure in larga massima quantifica;
   la concessione dell'autostrada A5 da parte di ATIVA spa scadrà nel 2016 e tale discusso progetto sembra essere destinato alla mera fruizione da parte della concessionaria dei benefici previsti dall'articolo 5, comma 1, del decreto-legge, 12 settembre 2014, n. 133, «Misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive», convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164, cosiddetto «Sblocca Italia», che dispone la proroga della concessione in cambio di «interventi di potenziamento, adeguamento strutturale, tecnologico ed ambientale delle infrastrutture autostradali nazionali»;
   altri sono i problemi che attanagliano il sistema della mobilità del Canavese, come i noti disagi alla circolazione per gli intasamenti causati dal traffico di attraversamento nord sud – est ovest tra Quincinetto, Ivrea, Scarmagno e Albiano d'Ivrea e i comuni limitrofi. Congestione del traffico, incidentalità ed emissioni inquinati (acustico ed atmosferico), che attanagliano da molti anni questi territori, che potrebbero risolversi con la liberalizzazione dei caselli autostradali di queste tratte in modo da consentire di utilizzare l'autostrada come una tangenziale naturale senza pedaggio, come avviene già per il tratto A4 Rondissone – Chivasso – Torino, riducendo così gli attraversamenti nei centri urbani e rendendo anche superflue le costose ed impattanti opere pubbliche programmate da ATIVA spa;
   il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, ha decretato il 12 gennaio 2015 la compatibilità ambientale con prescrizioni del progetto relativo all'autostrada A5 Torino-Quincinetto Nodo Idraulico di Ivrea II fase di completamento;
   l'autorità di bacino del fiume PO non ha mai emesso un parere prescrittivo relativo alla sopraelevata come sostenuto dalla società concessionaria in quanto si è limitata ad indicare, tra gli interventi di sistemazione del nodo idraulico di Ivrea, esclusivamente quello relativo alla «autostrada Torino-Aosta (in corrispondenza dell'incile) al fine di rendere il rilevato trasparente e non tracimabile»;
   anche la pretesa «messa in sicurezza» dell'A5 è alquanto discutibile poiché eventi di frequenza bicentenaria non giustificano a parere dell'interrogante una spesa di quasi 300 milioni di euro per impedire che l'autostrada rimanga chiusa per 24/48 ore;
   il piano territoriale di coordinamento 2 (PTC2) della provincia di Torino detta stringenti norme per la salvaguardia e la tutela delle aree ad elevata vocazione e potenzialità agricola come quelle investite in questa inaccettabile operazione nella quale non viene neppure quantificata la superficie di suolo che verrà persa;
   come detto, la concessione dell'autostrada A5 da parte di ATIVA spa scadrà nel 2016, di conseguenza, autorizzando la realizzazione della sopraelevata, si rischia di accollare al nuovo gestore oneri per progetti non pianificati i cui costi ricadrebbero sull'intera collettività per gli aumenti dei pedaggi autostradali che a cascata causerebbero un ulteriore aumento del traffico di attraversamento nord sud – est ovest tra Quincinetto, Ivrea, Scarmagno e Albiano d'Ivrea;
   la Commissione europea ha avviato una procedura Eu-Pilot, ossia una richiesta di approfondimenti informativi sulle misure previste all'articolo 15 del decreto «Sblocca Italia», che proroga le concessioni autostradali senza procedure di gara, per verificare la violazione delle regole comunitarie. In base alla risposta che giungerà dal Governo la Commissione europea potrebbe avviare una procedura d'infrazione esponendo il Paese a sanzioni che ricadrebbero a carico dell'intera collettività. Risposta del Governo che, tra l'altro, ad avviso degli interroganti si annuncia insoddisfacente se in merito hanno già espresso delle criticità l’Authority dei trasporti, l'Autorità nazionale anticorruzione e l’Antitrust in quanto tale norma si palesa per essere eccessivamente favorevole agli attuali concessionari autostradali e in particolare, come emerso dalla stampa, allo stesso gruppo Gavio;
   deve essere prioritaria la promozione di politiche pubbliche volte a favorire la mobilità sostenibile nel nostro Paese, appare pertanto indispensabile evitare inutili ed impattanti opere infrastrutturali come la sopraelevata del tratto autostradale A5 Torino — Quincinetto «Nodo Idraulico Ivrea» ripensando il sistema della viabilità dell'intero Canavese. Per ridurre le code e gli attraversamenti nei centri urbani, con effetti positivi sulla qualità dell'ambiente e sulla fluidità del traffico, è ormai assodata la necessità di liberalizzare i caselli autostradali di Quincinetto, Ivrea, Scarmagno e Albiano d'Ivrea in modo da ovviare alla radice i problemi sopra esposti –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se non ritengano opportuno riesaminare, nell'ambito delle rispettive competenze, il decreto approvato il 12 gennaio 2015 di compatibilità ambientale con prescrizioni del progetto relativo all'autostrada A5 Torino-Quincinetto «Nodo Idraulico di Ivrea II fase di completamento», o in subordine di sospenderne l'efficacia fino a quando non sarà rinnovata la concessione in scadenza nel 2016;
   se i Ministri interrogati non ritengano opportuno sollecitare la convocazione di un tavolo tecnico con la società concessionaria, le amministrazioni e le autorità pubbliche interessate al fine di agevolare la liberalizzazione, in tempi rapidi, del pedaggio autostradale tra i caselli di Quincinetto, Ivrea, Scarmagno e Albiano, o in subordine di promuovere, come opzione per il rinnovo o assegnazione della concessione ad altra società, la liberalizzazione dei suddetti caselli al fine di consentire una decongestione del traffico nei centri delle suddette località con effetti significativi nella circolazione e nella riduzione della emissione di inquinanti.
(4-07872)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

autostrada

pedaggio