ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07834

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 373 del 06/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: PETRAROLI COSIMO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 06/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 06/02/2015
Stato iter:
04/02/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/02/2016
BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 04/02/2016

CONCLUSO IL 04/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07834
presentato da
PETRAROLI Cosimo
testo di
Venerdì 6 febbraio 2015, seduta n. 373

   PETRAROLI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   il Servizio di continuità assistenziale – ex guardia medica – è parte integrante del Servizio sanitario nazionale e garantisce la continuità dell'assistenza medica al termine dell'orario di servizio dei medici di famiglia e dei pediatri;
   le modalità di erogazione del servizio, i compiti e gli orari di accesso alle strutture sono normati dall'Accordo collettivo nazionale (ACN) di categoria (atto di intesa Conferenza Stato-regioni rep. 2272 del 23 marzo 2005);
   uno dei principali compiti del medico di guardia è la visita domiciliare, un servizio che espone il professionista a diversi rischi;
   molti episodi di aggressione a giovani dottoresse si sono registrate nei vari anni, come ad esempio la storia di una giovane dottoressa che veniva uccisa a Gagliano del Capo da un tossicodipendente, generando la reazione della Federazione dei medici di famiglia (Fimmg) e del sindacato nazionale autonomo dei medici italiani (Snami) che denunciavano «l'irresponsabilità di un sistema che non tutela adeguatamente» il personale di guardia medica (27 aprile 1999 – Corriere della Sera – pagina 17);
   il 5 luglio 2003 il Corriere della Sera alla pagina 16, raccontava un'altra drammatica storia di una dottoressa uccisa a Solarussa (Oristano), paesino di 3000 abitanti. I carabinieri la ritrovano nuda nell'ambulatorio dove prestava servizio, trafitta da 20 coltellate;
   il presidente della Federazione nazionale degli ordini Giuseppe Del Barone protestava per l'insicurezza del servizio. Bersaglio delle critiche erano le aziende Usl e regione: «il servizio di guardie giurate che facevano vigilanza negli ambulatori sono state soppresse da anni, le hanno abolite per i tagli alla sanità. Abbiamo chiesto che fossero ripristinate, ma la risposta è stata silenzio e indifferenza»;
   nel 2010, dopo lo stupro a Scicli (Ragusa) avvenuto il 18 marzo dello stesso anno, il servizio di guardia medica veniva descritta come «pericolosa e anacronistica». La vittima dello stupro, una dottoressa 53enne che svolgeva il turno di lavoro notturno, durante l'aggressione riportò anche una frattura alla tibia;
   questi citati in premessa sono solo alcuni dei casi, moltissimi episodi analoghi si potrebbero ancora raccontare. Nonostante i casi di donne morte o violentate non sono ancora stati presi seri provvedimenti;
   il servizio di guardia medica continua ad essere ancora oggi un lavoro molto pericoloso. Diverse sono state le interrogazioni parlamentari su questo tema: dall'interrogazione a risposta scritta 4/12281 depositata il 20 luglio 1995 ai giorni nostri, il problema risulta ancora non risolto –:
   quali provvedimenti urgenti per quanto di competenza intenda prendere il Ministro interrogato per tutelare la sicurezza e l'incolumità del personale medico femminile durante il servizio di guardia medica notturno. (4-07834)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 febbraio 2016
nell'allegato B della seduta n. 562
4-07834
presentata da
PETRAROLI Cosimo

  Risposta. — Con l'interrogazione indicata in esame, l'interrogante, nel richiamare una serie di atti delittuosi compiuti in danno del personale medico femminile durante il servizio di guardia medica notturno, ha chiesto l'adozione di provvedimenti urgenti volti a tutelarne la sicurezza e l'incolumità.
  In proposito, si informa che le indagini svolte dai reparti dell'Arma dei carabinieri in ordine a ciascuno degli episodi citati si sono concluse con l'identificazione dei responsabili.
  Si precisa inoltre che, nella generalità dei casi, le sedi della guardia medica sono vigilate, nell'ambito dei servizi di controllo del territorio espletati dalle forze dell'ordine.
  In particolare, nella provincia di Ragusa le sedi stesse sono dotate di un sistema di allarme collegato alla centrale operativa del Comando provinciale dei carabinieri.
  Nella provincia di Oristano, invece, dal 17 luglio 2003, le sedi della guardia medica sono presidiate da un istituto di vigilanza privato a cui l'ASL ha affidato la sicurezza con apposito contratto.
Il Viceministro dell'internoFilippo Bubbico.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

violenza sessuale

medico

sicurezza e sorveglianza