ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07800

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 372 del 05/02/2015
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 5/02627
Firmatari
Primo firmatario: MARTELLA ANDREA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 04/02/2015
Stato iter:
12/03/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/03/2015
MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 12/03/2015

CONCLUSO IL 12/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07800
presentato da
MARTELLA Andrea
testo di
Giovedì 5 febbraio 2015, seduta n. 372

   MARTELLA. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   nella serata del giorno 9 aprile 2014 sono giunti a Marghera circa 40 profughi provenienti dalla Sicilia;
   i sindaci di Venezia e Mira secondo quanto riferiscono le notizie di stampa erano stati informati dell'arrivo di questi profughi, da far alloggiare presso due appartamenti di Mestre e presso l'ostello mirese di Giare, solo nel pomeriggio della stessa giornata;
   giunti presso gli uffici di via Nicolodi a Marghera per le operazioni di riconoscimento alcuni profughi hanno forzato le porte degli autobus e sono scappati;
   dei circa quaranta profughi solo 13 sono rimasti a bordo dei mezzi per procedere alle operazioni di riconoscimento mentre gli altri si sono dileguati approfittando della sera;
   l'episodio desta preoccupazione per una serie di considerazioni a partire dal fatto che le coste Siciliane da diversi giorni sono nuovamente meta di approdo di migliaia di profughi;
   è del tutto evidente che gli amministratori locali per quanto meritoriamente solidali verso i profughi e lo Stato non possono essere informati senza un congruo preavviso ovviamente finalizzato a rendere più snelle e operative le procedure di approdo dei profughi anche in termini di sicurezza –:
   in considerazione del fatto che gli sbarchi continuano ad avvenire lungo le coste della Sicilia, se e quali iniziative il Governo intenda porre in essere per evitare il ripetersi di simili episodi e se non intenda riconvocare tutte le regioni e gli enti locali per affrontare per tempo quella che rischia di preannunciarsi come una nuova emergenza umanitaria. (4-07800)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 12 marzo 2015
nell'allegato B della seduta n. 390
4-07800
presentata da
MARTELLA Andrea

  Risposta. — In riferimento ai fatti riferiti all'interrogante, si informa che fin dal 14 gennaio 2014 la Prefettura di Venezia aveva sensibilizzato i sindaci e il presidente della provincia all'esigenza di individuare, ognuno nel territorio di propria competenza, strutture idonee all'accoglienza temporanea dei migranti, alla luce del nuovo afflusso previsto.
  Non avendo ricevuto risposte positive da parte degli enti locali, il successivo 21 febbraio 2014 la prefettura ha contattato alcuni enti gestori operanti nel privato sociale, aventi comprovata esperienza in ambito di sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati o in progetti simili.
  Le cooperative sociali «Il Villaggio Globale» e la «Città Solare» hanno offerto la propria disponibilità all'accoglienza. In quest'ultimo caso, poiché l'ostello gestito dalla cooperativa era di proprietà comunale, la disponibilità all'accoglienza è stata comunicata – per il necessario raccordo istituzionale – all'amministrazione locale, la quale ha dato il proprio assenso.
  In tale contesto, è stato organizzato, per il giorno 8 aprile 2014, l'arrivo nelle predette strutture di un gruppo di 40 migranti di origine eritrea da poco sbarcati in Sicilia. Al riguardo, preciso che la questura di Ragusa aveva provveduto a trasmettere a quella di Venezia l'elenco nominativo, con data di nascita e relativa nazionalità, corredato delle schede di prima identificazione e delle relative foto.
  La prefettura di Venezia, dopo averne informato gli amministratori comunali di Venezia e Mira, ha predisposto il trasferimento degli stranieri e la Questura ha fornito un servizio di scorta tecnica al pullman dal momento dell'arrivo all'aeroporto di Bologna a quello dello smistamento, collocato nella sede distaccata della questura di Venezia, a Marghera.
  Arrivati in prossimità della predetta struttura della polizia di Stato, circondata da un'alta recinzione sovrastata da filo spinato, i migranti – che erano partiti dalla Libia dove, come successivamente appurato, avevano trascorso un periodo in stato di costrizione fisica – notata la presenza di auto in colori d'istituto e di personale in servizio, hanno paventato evidentemente di essere nuovamente sottoposti ad un regime di privazione della libertà personale. Pertanto, quando il pullman si è fermato, gli stranieri hanno azionato la porta di emergenza posteriore e alcuni di essi si sono dati alla fuga travolgendo gli operatori preposti alle operazioni di assistenza.
  Complessivamente, si sono dileguate 25 persone su 40, che – è bene chiarire –, non erano sottoposte a vincoli restrittivi, trattandosi di soggetti in regime di protezione internazionale.
  Successivamente, accertato che l'equivoco era stato generato dalla mancanza di una chiara comunicazione ai migranti sulle varie fasi del trasferimento e della destinazione finale presso le strutture di accoglienza, per scongiurare situazioni analoghe, in sede di riunione dei prefetti e dei questori del Veneto, è stata rappresentata la necessità di un'interazione più serena con gli immigrati mediante l'assistenza di mediatori culturali di lingua araba. Ciò anche al fine di fornire informazioni esatte circa la condizione di libertà di cui godono sul territorio nazionale, in attesa della definizione della procedura per il riconoscimento della protezione internazionale.
  Nell'interrogazione si richiama l'attenzione del Governo anche sulla necessità di un costante coinvolgimento di regioni ed enti locali nella gestione dell'emergenza immigrazione in atto sul territorio nazionale.
  A questo proposito si rappresenta che, proprio nel senso auspicato dall'interrogante, il Governo sta portando avanti un'incisiva riforma del sistema di accoglienza dei migranti fondata sul metodo della concertazione tra lo Stato e il mondo delle autonomie territoriali.
  La volontà del Governo di mutare la governance del settore ha trovato la sua chiara espressione nell'elaborazione di un Piano operativo nazionale sul quale la Conferenza unificata ha sancito l'intesa proprio nella seduta del 10 luglio 2014. La portata innovativa del Piano sta, oltreché – come detto – nel coinvolgimento a regime delle autonomie locali, nel fatto che la gestione dei flussi acquisisce la connotazione di attività ordinaria, strutturata e programmabile.
  Il piano distingue l'accoglienza in tre fasi strutturate in maniera tale da consentire il tempestivo passaggio dall'una all'altra:
   la fase del soccorso e prima assistenza, attuata in appositi centri governativi ubicati nelle regioni di sbarco o limitrofe, nei quali il periodo di permanenza sarà molto breve al fine di garantire il massimo turn over delle presenze;
   la fase della prima accoglienza e qualificazione, da attuare per periodi limitati in un'inedita tipologia di struttura governativa – l'hub – concepita come base logistica di livello regionale o interregionale, dove avverrà – tra l'altro – la selezione tra gli aventi diritto all'asilo e quelli che non ne hanno titolo;
   la fase della seconda accoglienza e integrazione, realizzata attraverso lo Sprar, che viene confermato come sistema unico di accoglienza delle persone richiedenti o titolari di protezione internazionale, esteso anche all'accoglienza di secondo livello di tutti i minori non accompagnati.

  Il motore della complessa macchina dell'accoglienza è il Ministero dell'interno che, per la ripartizione dei migranti sul territorio nazionale e l'organizzazione delle altre misure previste dal piano, si avvale del supporto e delle indicazioni del tavolo di coordinamento nazionale, a cui partecipano, oltreché le amministrazioni statali interessate, la Conferenza delle regioni, l'Unione province italiane e l'Associazione nazionale comuni italiani, nonché dei tavoli regionali presso le prefetture dei capoluoghi di regione.
Il Sottosegretario di Stato per l'internoDomenico Manzione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

profugo

litorale