ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07782

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 372 del 05/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: GRIMOLDI PAOLO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 03/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 03/02/2015
Stato iter:
28/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/07/2015
DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/07/2015

CONCLUSO IL 28/07/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07782
presentato da
GRIMOLDI Paolo
testo di
Giovedì 5 febbraio 2015, seduta n. 372

   GRIMOLDI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
   nel novembre 2014 il comune brianzolo di Ceriano Laghetto ha deliberato di intitolare una sua piazza ai «Martiri di Odessa», con ciò intendendo onorare non soltanto la memoria delle vittime dell'Olocausto ma anche quella di coloro che persero la vita negli scontri occorsi nella rinomata città ucraina tra governativi ed autonomisti filo-russi nel maggio 2014;
   stando alla stampa locale brianzola, tale iniziativa avrebbe determinato la reazione dell'ambasciatore ucraino in Italia, Yevhen Perelygin, che in un'intervista avrebbe ipotizzato di intervenire nella vicenda rivolgendosi sia al Governo nazionale che alla prefettura territorialmente competente;
   l'ambasciatore capo missione dell'Ucraina in Italia intenderebbe contestare al comune di Ceriano Laghetto l'accostamento improprio tra i diversi eventi richiamati nella motivazione addotta per l'intitolazione della piazza ed imputare alle sue autorità l'aver passivamente accettato un punto di vista giudicato come l'esito di una manipolazione di parte;
   sembra piuttosto ravvisarsi nella scelta del comune di Ceriano Laghetto la volontà di esprimere una chiara condanna di tutte le forme di ricorso alla violenza nel perseguimento di obiettivi politici ed in particolare nei confronti di quelle che sfociano nella morte di civili innocenti –:
   se il Governo giudichi appropriata la reazione prospettata alla stampa dall'ambasciatore ucraino in Italia o non ritenga invece di potervi ravvisare gli estremi di un'ingerenza che lo dovrebbe rendere «persona non grata»;
   quale posizione il Governo intenda in concreto assumere nei confronti di eventuali lagnanze dell'ambasciatore Yevhen Perelygin nei confronti delle scelte toponomastiche fatte dalle autorità comunali di Ceriano Laghetto. (4-07782)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 28 luglio 2015
nell'allegato B della seduta n. 470
4-07782
presentata da
GRIMOLDI Paolo

  Risposta. — In riferimento al tragico episodio a cui si fa riferimento nell'interrogazione, è anzitutto opportuno ricordare come, sin dal suo verificarsi, l'Italia abbia colto ogni occasione propizia per manifestare profondo rispetto e sincero cordoglio per le vittime di Odessa. In raccordo con i partner europei (sia in ambito Unione europea che in seno al Consiglio d'Europa), il Governo italiano ha a suo tempo sensibilizzato le autorità ucraine affinché si facesse piena luce sugli eventi, identificando le relative responsabilità ed assicurando alla giustizia i colpevoli di un atto riprovevole, che non ha giovato, lungo il filo della complessa crisi in corso, alla restaurazione della fiducia fra il Governo centrale e le popolazioni sud-orientali ucraine.
  È facile reperire traccia formale di queste costanti sollecitazioni nel testo delle conclusioni dei Consigli affari esteri UE che si sono susseguiti dai tragici fatti di Odessa, come anche in quello delle conclusioni della Presidenza della 125 esima sessione del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa del 19 maggio 2015.
  Cosciente della necessità di ricostruire una verità oggettiva, esente dai condizionamenti negativi derivanti dalla perdurante crisi, il Governo italiano ha altresì sostenuto fin dal principio razione di monitoraggio affidata all’International Advisory Panel del Consiglio d'Europa, che vigila sulle indagini condotte dall'autorità ucraine sul dramma di Odessa, al fine di garantirne trasparenza e indipendenza. Proprio in occasione dell'ultima sessione del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa si è preso atto del lavoro del Panel, recependone le assicurazioni rispetto ad una conclusione delle indagini sugli eventi occorsi ad Odessa entro il prossimo autunno.
  Ciò premesso, si sottolinea come la dinamica dei fatti occorsi ad Odessa continui tuttora a distinguersi per i suoi tratti opachi e controversi e come ogni valutazione affrettata e non suffragata da evidenze oggettive rischi di ingenerare strumentalizzazioni parziali che il Governo italiano rigetta. È infatti nostro convincimento che sia necessario lasciare agli organi nazionali d'inchiesta ucraini, nel rispetto della loro autonomia ed indipendenza, la prosecuzione di indagini che auspichiamo rapide ed esaustive per i chiarimenti richiesti anche a livello internazionale.
  Quanto al riconoscimento delle autorità di Kiev, la loro indiscussa legittimazione deriva fra l'altro da due tornate elettorali nazionali – le presidenziali del 25 maggio e le politiche del 26 ottobre – che hanno avuto luogo nel rispetto degli standard occidentali e che sono state giudicate dalle missioni internazionali di monitoraggio presenti come le più libere e democratiche nella storia del Paese.
  La particolare delicatezza del contesto in cui si situa l'intenzione del comune di Ceriano Laghetto è stata ravvisata anche dalle altre autorità coinvolte per gli aspetti di relativa competenza; in particolare dalla prefettura di Monza e Brianza la quale, in una lettera indirizzata il 2 febbraio al sindaco di Ceriano Laghetto, ha sottolineato come, in base alla normativa vigente in materia di toponomastica (regio decreto-legge 10 maggio 1923, n. 1158, convertito dalla legge 17 aprile 1925, n. 473, e della legge 23 giugno 1927, n. 1188), nessuna denominazione possa essere attribuita senza la preventiva autorizzazione del prefetto e come le intitolazioni non possano essere riferite a persone che non siano decedute da almeno dieci anni (salvo casi eccezionali di individui che hanno bene meritato per la nostra Nazione), rafforzando pertanto, anche sul piano del rispetto della legislazione nazionale, l'inopportunità di un riferimento ad accadimenti recenti, ancora al vaglio delle autorità giudiziarie di un Paese straniero amico.
  Alla luce di quanto precede, non si può che convenire circa la natura oggettivamente controversa di un'iniziativa che, pur comprensibile per i sentimenti di cordoglio verso le vittime innocenti di un tragico episodio cui non abbiamo difficoltà ad associarci, rischia di risultare non scevra di incoerenze rispetto all'attuazione delle linee di politica estera in un contesto assai fluido, oltre che palesemente in violazione di norme in vigore sul piano interno.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionaleBenedetto Della Vedova.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica commerciale comune

governo

vittima di guerra